sabato 28 giugno 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



Clicca qui






Il Foglio - Libero - Corriere della Sera Rassegna Stampa
01.06.2012 L'Iran tra programma nucleare, appoggio alla Siria e divieti ridicoli
analisi di Pio Pompa, cronache di Redazione di Libero, Francesco Battistini

Testata:Il Foglio - Libero - Corriere della Sera
Autore: Pio Pompa - Redazione di Libero - Francesco Battistini
Titolo: «Il regime che vieta le regimental perché l'ayatollah odia le cravatte»

Riportiamo dal FOGLIO di oggi, 01/06/2012, a pag. 4, l'articolo di Pio Pompa dal titolo " Diplomazia amara ". Da LIBERO, a pag. 19, la breve dal titolo " Armi su voli di linea dall’Iran alla Siria ". Dal CORRIERE della SERA, a pag. 50, l'articolo di Francesco Battistini dal titolo " Il regime che vieta le regimental perché l'ayatollah odia le cravatte ".
Ecco i pezzi:

Il FOGLIO - Pio Pompa : " Diplomazia amara "


Pio Pompa

Impreca amareggiata la fonte araba d’intelligence quando, nel commentare la strage di bambini nella città siriana di Houla, ammette che la mattanza continuerà in attesa che, dopo le presidenziali di novembre, qualcosa muti nella scelta americana di appeasement con l’Iran. “Per il popolo e i bambini siriani – confida al Foglio – saranno sei mesi di atrocità. Per Teheran, invece, si tratterà di mesi preziosissimi e prodromici al suo ingresso tra le potenze nucleari”. L’ostinazione diplomatica di Washington appare tanto più colpevole ora che gli ayatollah continuano a gestire quel che accade a Damasco e, tramite Hezbollah, anche a Beirut. “Non è al solo Bashar el Assad che andrebbe addossata la strage di Houla ma anche a chi continua a sostenerne la sopravvivenza con aiuti finanziari e militari. Cioè la Guida suprema Ali Khamenei. Lo stesso con cui trattano segretamente l’Amministrazione Obama e le Nazioni Unite tramite il direttore dell’Aiea, Yukiya Amano”. Queste trattative sgomentano Israele, ma anche il fronte anti Assad, comprese le sue propaggini libanesi guidate da Saad Hariri, che ne subisce le conseguenze. “Quale valore – si chiede la nostra fonte – possono attribuire i ribelli siriani alla pur netta condanna della strage di Houla, quando nel contesto di tali trattative viene contemplata l’ipotesi di esiliare Assad sostituendolo con uno dei suoi più stretti collaboratori? E’ tollerabile che Barack Obama possa proporre, pur di non contrariare Iran e Russia, l’adozione, tout court, del modello yemenita (dove al presidente Ali Abdullah Saleh è subentrato il suo vice) per imprimere una svolta alla crisi siriana?”. Questa prospettiva ha sorpreso persino Turchia, Qatar e Arabia Saudita. Sostituire il rais con un clone significherebbe tradire le speranze del popolo siriano e di quello libanese. “E’ questo l’esito dell’overdose diplomatica che ruota intorno al nucleare iraniano con danni incalcolabili per Israele e per il medio oriente”.

LIBERO - "  Armi su voli di linea dall’Iran alla Siria"

Secondo la tv tedesca Zdf, un traffico di armi sarebbe in corso da tempo sfruttando voli di linea Tehran-Damasco delle compagnie Iran Air e Air Yas: le munizioni viaggerebbero in comuni valigie. Zdf imputa l’organizza - zione alla Guardia Rivoluzionaria Iraniana vicina al presidente Ahmadinejad.

CORRIERE della SERA - Francesco Battistini : "Il regime che vieta le regimental perché l'ayatollah odia le cravatte "

Viva il regime, abbasso le Regimental. Dopo la musica pop, le biciclette da donna e il polpo Paul, quello che azzeccava le partite dei Mondiali e turbava la fede delle masse, una nuova guerra santa impegna la polizia etica iraniana: la cravatta. È una notizia a metà, nel senso che la Rivoluzione islamica abolì l'accessorio fin dal 1979 e da allora si son visti molti nodi scorsoi, a Teheran, mai un funzionario pubblico col nodo mezzo Windsor.
Il «simbolo della decadenza occidentale», tanto obbligatorio nei nostri parlamenti, è da sempre vietato in quelli sciiti. Difficile, però, rinunciare a ciò che Oscar Wilde considerava il primo passo serio nella vita. E invisibile come ogni eleganza, forte d'una tradizione che si fa risalire ai mercenari croati (la «croatta») al servizio dei re di Francia o per paradosso addirittura all'epoca della Persia sasanide, ovvero agli antenati dell'Iran, piano piano la cravatta è riuscita ad annodarsi perfino nel total black degli ayatollah. Sotto la presidenza del riformista Khatami, almeno nelle grandi città, il divieto si cominciò silenziosamente a ignorarlo. E le rigatine, le puntinate, pure gli ascot di seta e le texane di cuoio ritornarono a circolare: ai matrimoni, alle feste di laurea, agl'incontri d'affari… Si sa poi com'è la storia del dito e del braccio e, dalle occasioni private, fu un attimo passare all'indicibile sconcio d'esporre la cravatta nelle vetrine del centro, nientemeno. Ora stop, hanno sentenziato le guardie per la prevenzione del vizio. Basta ostentare, dove andremo a finire: vorrà pur dire qualcosa, se ci sono 99 nomi di Allah e soltanto 85 modi di farsi il nodo? Dunque, da adesso, la cravatta non sarà proibito indossarla a casa propria, ma guai a esibirla in pubbliche occasioni e ancor di più offrirla in vendita. A un'azienda d'abbigliamento, che la usava come simbolo, è stato già imposto di cambiare logo. La decadenza occidentale non passerà. E poco importa che all'ultimo G8 sia stato Obama a sgridare Hollande, perché s'era presentato a cena incravattato: detto dal Grande Satana, non vale.

Per inviare la propria opinione a Foglio, Libero, Corriere della Sera, cliccare sulle e-mail sottostanti


lettere@ilfoglio.it
lettere@liberoquotidiano.it
lettere@corriere.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT