Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Israele intacca il primato iraniano di vendite di caviale Che cosa c'entra la 'rivalità' ? Cronaca di Francesco Battistini
Testata: Corriere della Sera Data: 21 maggio 2012 Pagina: 34 Autore: Francesco Battistini Titolo: «Israele e Iran rivali anche per il caviale. Guerra Fredda che non conosce limiti»
Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 21/05/2012, a pag. 34, l'articolo di Francesco Battistini dal titolo "Israele e Iran rivali anche per il caviale. Guerra Fredda che non conosce limiti".
Caviale
Mettete il caviale nei vostri cannoni. Se un giorno la comunità internazionale si decidesse finalmente a scoprire l'arma segreta che Israele sta preparando per l'arcinemico iraniano, altro che programma atomico. Gli ispettori non potrebbero esimersi dal visitare i pericolosi impianti dove in sordina, con la consulenza dei russi, s'allevano pesci rari e insieme l'ambizione di strappare agli ayatollah il primato mondiale del più lussuoso degli alimenti: le uova di storione. Nei kibbutz del Nord dove le acque montane favoriscono la storionicoltura, ovvero l'arte di far maturare con pazienza ventennale i pesci dalle uova d'oro, hanno preso questa sfida molto sul serio da quando le sanzioni internazionali (e i timori d'estinzione della specie) hanno colpito le esportazioni iraniane del prezioso Beluga. Una volta, il 95 per cento del caviale veniva dal Mar Caspio, pochissimo era d'allevamento: ora accade il contrario e anche Paesi senza tradizione, come Israele, s'affacciano sul mercato fra gli applausi degli chef. Con percentuali di crescita del 25 per cento l'anno e un vantaggio: siccome le regole kosher dell'alimentazione ebraica escludono si possa mangiare l'uovo d'un pesce, tutto il caviale dei kibbutz finisce esportato in Europa e in America. Evidente la preoccupazione iraniana d'essere scavalcati dal rivale, col quale peraltro è in corso una guerra alimentare ben più avanzata di quella vera: qualche anno fa, orrore, gl'israeliani scoprirono che la maggior quantità di pistacchi venduta sui mercati di Tel Aviv arrivava direttamente dagli altopiani persiani, attraverso mediatori giordani o egiziani che ne cambiavano solo l'etichettatura. Il caviale però è un'altra cosa. Una bandiera. E se gli iraniani al momento si limitano all'invettiva, più preoccupati d'un attacco preventivo agli impianti nucleari, un po' stramaledicono lo storione sionista. Insegnava Krusciov, intenditore di guerre fredde, che il caviale è l'unico lusso da concedere quando il tempo è poco: quanto ne manca, sul timer della crisi fra Israele e Iran?
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