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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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Ugo Volli
Cartoline
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Mamma, li turchi 09/05/2012

Mamma, li turchi

Recep Erdogan con Mario Monti

Cari amici,

come sapete Informazione Corretta non si occupa di politica interna, se non nella misura in cui questa riflette i problemi mediorientali, e le cartoline fanno altrettanto. Non scrivo mai di Bersani, Casini, Alfano, Grillo e di tutta la compagnia cantante, se non quando la loro canzone più o meno intonata parla di Israele, paesi arabi e dintorni. Nelle mie cartoline vi parlo anche di Europa, però, e del rischio della sua islamizzazione. In particolare non credo di avervi mai intrattenuto sul professor Monti, nostro autorevole presidente del consiglio, se non quella volta che andò in Israele e - lui o il suo ufficio stampa - si mise a straparlare dei “confini derivanti dagli accordi del '67” - triplo errore, perché non si tratta di confini ma linee armistiziali esplicitamente definite come tali nei protocolli del cessate il fuoco, perché tali linee furono stabilite nel '49 e non nel '67, e perché in quest'ultima data non ci furono affatto degli accordi, bensì una guerra.

Oggi però devo riparlarvene, anche se non si è direttamente occupato di Israele. Monti infatti si è incontrato con Erdogan e ha dichiarato che “l'Italia è favorevole all'ingresso della Turchia in Europa”. Be' l'Italia forse sì, Monti ha la fiducia del Parlamento e può agire per tutti, ma io no di certo. Perché sono contrario? Una ragione è di politica internazionale. Quando Erdogan incominciò ad agitarsi sul fronte internazionale, quattro anni fa, dichiarò che la sua politica era di non avere problemi con i vicini, o di risolvere quelli che c'erano.

Oggi la situazione è la seguente: la Turchia è in urto con l'Armenia, il tentativo di pacificazione promosso dall'America è fallito per il rifiuto turco di ammettere il genocidio compiuto sugli armeni; è in urto con l'Iraq per via degli sconfinamenti della sua aviazione che bombarda le popolazioni curde; ha posizioni altalenanti ma comunque poco affettuose sull'Iran, alimenta la guerriglia contro Assad, che una volta era suo stretto alleato; ha un conflitto molto grave con Cipro, tanto da cercare pateticamente di imporre all'Europa di saltare il turno di presidenza cipriota che coprirà la seconda parte di quest'anno; di conseguenza ha tensioni con la Grecia, che appoggia Cipro; ha cattivissimi rapporti con Israele, per via della sua pretesa di mescolarsi alla questione di Gaza; non è riuscita nel suoi progetto di egemonia della “primavera araba”, che ha preso altre strade. Insomma, un disastro. Non sto ad analizzarlo qui, ma è evidente che di un vicino arrogante e tendenzialmente violento che prova a rifare l'imperialismo ottomano di un secolo fa il Medio Oriente diffida di tutto cuore.

Queste cose le sa chiunque legga i giornali, figuratevi l'ex rettore della Bocconi. Certo, la tendenza filoislamica dell'intellettualità italiana, cattolica o di sinistra, risale ai tempi dell'”antimperialismo” di Togliatti e del “pacifismo di La Pira”, per non parlare delle lezioni di Prodi e D'Alema. Ma in questo caso è evidente che la cosa non funziona, basterà aspettare un mese e vedere se davvero la Turchia boicotterà l'Unione Europea per la presidenza cipriota: se lo farà i rapporti peggioreranno molto e di ammissione nella comunità non si parlerà per un pezzo; se non lo farà perderà la faccia... E allora perché Monti vuole la Turchia in Europa, o almeno lo dichiara con entusiasmo (una delle poche cose che condivide con il suo predecessore Berlusconi)?

L'ha dichiarato lui stesso con la sua aria professorale (che non giudico qui): perché l'Europa invecchia demograficamente, la sua popolazione rischia di diminuire e la Turchia potrebbe aiutarci a ristabilire la crescita. Mamma, li turchi! Ve lo figurate milioni e milioni e decine di milione dei prolifici turchi (che sono 80 milioni), venire nelle nostre città e paesi a - come dire - crescere e moltiplicarsi per rimpiazzare i giovani che mancano nelle classi universitarie del professor Monti? Vi andrebbe qualche milione di turchi che si aggiungesse agli immigrati del Maghreb per rendere giovane e forte la popolazione italiana? Ecco, vi debbo confessare, a me no. Perché Euroturchia non sarebbe diversa da Eurabia sul piano politico, giuridico, sociale. Perché non mi sembra che ci sia tanto vuoto nei paesi europei per il momento. E anche perché questi ragionamenti demografici a me sembrano un po' razzisti, come se un paese fosse un allevamento di mucche o di galline da misurare sul piano della produttività generativa. Forse la politica andrebbe misurata su altri criteri, su ragioni più ideali e meno sessuali, non vi pare? Forse un'Europa che ritrovasse il senso di se stessa e della sua cultura potrebbe farcela da sé a pareggiare i conti demografici, come capita a Israele.

Ugo Volli


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