Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Cronache dall'inverno islamista Libia: alle elezioni di giugno potranno partecipare i partiti religiosi
Testata: Libero Data: 04 maggio 2012 Pagina: 16 Autore: Simona Verrazzo Titolo: «La Libia cambia idea: sì ai partiti musulmani»
Riportiamo da LIBERO di oggi, 04/05/2012, a pag. 16, l'articolo di Simona Verrazzo dal titolo "La Libia cambia idea: sì ai partiti musulmani".
Partiti basati su principi religiosi o tribali o sul regionalismo potranno presentarsi alle elezioni di giugno in Libia, le prime dell’era post-Gheddafi, quando la popolazione sarà chiamata alle urne per formare l’Assemblea costituente che scriverà la Costituzione. A deciderlo è stato il Consiglio nazionale di transizione (Cnt), al potere dopo l’uccisione dal Colonnello da parte dei ribelli, che ha revocato il divieto. A riferire la notizia è la televisione di Dubai Al Arabiya, secondo cui è stato abrogato un articolo della nuova legge sulla formazione dei partiti che prevedeva il divieto. Lo scorso 25 aprile il provvedimento era stato annunciato da Fathi al-Baja, membro del Cnt, il quale aveva sottolineato la necessità di introdurre i partiti, illegali durante il regime di Gheddafi, ma di vietare quelli a connotazione religiosa, tribale o regionale. Ora però il testo è cambiato e il Cnt ha dato il via libera alle formazioni politiche basate su principi religiosi o tribali o sul regionalismo. A beneficiarne saranno soprattutto i Fratelli Musulmani, che all’inizio di marzo avevano annunciato la nascita del loro partito, dal nome Giustizia e sviluppo, per correre alle elezioni di giugno, forti anche delle vittorie in Tunisia, Marocco ed Egitto. Alla fine di aprile il Cnt aveva giustificato la scelta di non volere formazioni religiose sottolineando che il «provvedimento non prende di mira i partiti islamici moderati, ma solo gli islamisti militanti, che non riconoscono le altre forze». Tempo una settimana e c’è stata la marcia indietro, per la prevedibile ira di tutti i gruppi islamici, Fratelli Musulmani in testa. La Fratellanza libica, messa al bando durante il regime di Gheddafi, si è subito ricompattata dopo la morte del rais, il 20 ottobre 2011, tanto che già il mese dopo, a novembre, era stato organizzato il primo vertice in sessant’anni. All’inizio di aprile, insieme a delegazioni di Marocco, Tunisia, Egitto e Giordania, si sono recati a Washington per incontrare alcuni rappresentanti del Consiglio di Sicurezza Nazionale statunitense.
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