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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Rassegna Stampa
30.04.2012 Festa del libro ebraico a Ferrara, Enrico Mentana contro Israele
Fra gli ospiti anche un compiaciuto Sergio Romano

Testata:
Autore: Redazione di Estense.com
Titolo: «Mentana su Israele: non assolvo la popolazione»

Riportiamo da ESTENSE.COM l'articolo dal titolo "Mentana su Israele: non assolvo la popolazione".


Enrico Mentana

Pubblichiamo l'articolo per maggiori informazioni sul direttore del TgLa7.
Lasciamo i commenti ai lettori di IC.
Ecco il pezzo:

“Israele è una democrazia, non è espressione di un governo golpista, per questo non assolvo la sua popolazione, come non assolvo la popolazione italiana durante il fascismo”. Enrico Mentana interviene nel Castello Estense di Ferrara, in occasione della terza edizione della Festa del libro ebraico, sulla questione palestinese. Un dibattito acceso, moderato dal direttore di “Pagine ebraiche” Guido Vitale, e stimolato dall’intervento dell’editorialista del ‘Corriere’ Sergio Romano, che per primo ha toccato l’argomento: “Israele è una democrazia paragonabile a quella inglese in epoca coloniale: è democratico a casa sua, ma non necessariamente fuori dalla propria abitazione”. L’ex ambasciatore, interrogandosi sulle prospettive del medio oriente. fa notare come “il sionismo laico si serve del sionismo religioso per raggiungere obiettivi geopolitici, quanto a lungo potrà continuare questa contraddizione?”.

Il topic dell’incontro pubblico, intitolato all’insegna di un generico “Questioni ebraiche”, è stato velocemente dirottato verso le responsabilità dello stato, del governo e del popolo di Israele, entità che Riccardo Calimani – presidente della fondazione Meis, nonché “padrone di casa” del festival – crede “debbano essere considerate in maniera distinta: è il governo a fare degli errori, non lo stato e nemmeno il popolo, che è sempre vittima di situazioni tragiche”.

Da questa puntualizzazione il paragone storico del giornalista Enrico Mentana: “la storia degli stati non ha un andamento rettilineo, esistono le evoluzioni, i cambiamenti: basti pensare a come sessant’anni dopo il risorgimento in Italia è salito al potere Mussolini”. Così come non assolve il popolo italiano dalle colpe del Ventennio, così il direttore del tg La7 non “perdona” quello ebraico dalla controversa politica messa in atto per proteggere i propri confini. E va oltre, azzardando un paragone che, è facile prevedere, non tarderà a suscitare polemiche: “in Italia il fascismo non fu questione di pochi avanguardisti, ci fu un’adesione amplissima; così in Germania fu grande l’entusiasmo attorno al sogno hitleriano”.

Quello che il giornalista chiede è “un’analisi più lucida, altrimenti ci si racconta una storia non vera”, e sottolinea come l’eurobarometro, che negli stati comunitari sonda l’opinione pubblica in materia di antisionismo, continua a proporre un giudizio molto negativo su Israele, che contagia anche la percezione che si ha delle comunità ebraiche. “L’adesione di molte di loro alla politica di Israele è monocorde – conclude Mentana -, ma la libertà di espressione, matrice fondamentale della cultura ebraica, dovrebbe spingere nella direzione opposta. Proprio perché Israele è un tema che fa battere il cuore, oltre che il cervello, bisognerebbe essere ancora più critici, come lo si è con chi è davvero amico”.

Stefano Jerusum, del “Corriere della sera”, appunta serafico citando il titolo del libro che ha pubblicato recentemente per Longanesi, “Israele: nonostante tutto”: “Israele nonostante la fatica, nonostante le contraddizioni enormi esiste, e a me personalmente va anche bene così”.

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