Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Pentagono e Cia insieme per bloccare le minacce di Iran e Cina cronaca di Maurizio Molinari
Testata: La Stampa Data: 25 aprile 2012 Pagina: 17 Autore: Maurizio Molinari Titolo: «Il Pentagono e la Cia uniscono le spie»
Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 25/04/2012, a pag. 17, l'articolo di Maurizio Molinari dal titolo " Il Pentagono e la Cia uniscono le spie ".
Maurizio Molinari, Cia, Pentagono
Leon Panetta crea una nuova agenzia d’intelligence al Pentagono per inaugurare un’inedita alleanza operativa con la Cia destinata a confrontarsi con le maggiori minacce alla sicurezza, che provengono non più dall’Afghanistan ma da Iran e Cina.
La svolta del capo del Pentagono, rivelata dal «Washington Post», ha due aspetti complementari. Il primo riguarda l’assetto interno della comunità d’intelligence: se finora Pentagono e Cia sono stati spesso acerrimi rivali, basti ricordare le tensioni fra i vertici militari di Donald Rumsfeld e gli 007 George Tenet durante la guerra in Iraq sotto l’amministrazione Bush, ora diventano alleati. A renderlo possibile è la nascita del «Defense Clandestine Service» destinato ad operare in parallelo con il «National Clandestine Service» della Cia portando allo schieramento di centinaia di nuovi agenti sui fronti di crisi.
Tale inedita cooperazione appare possibile grazie all’intesa personale di Panetta con David Petraeus, capo della Cia: entrambi condividono la necessità di affidare all’intelligence la guida militare della guerra al terrorismo in coincidenza con la fine dell’intervento in Afghanistan. Petraeus è un teorico della cooperazione fra intelligence e truppe speciali, avendola anche sperimentata con successo in Iraq, e Panetta ha convalidato tale formula adoperandola, da capo della Cia, per intensificare la guerra dei droni in Pakistan e mettere a segno il blitz di Abbottabad che portò a eliminare Osama bin Laden. A confermare la convergenza Panetta-Petraeus sulla necessità di far operare assieme 007 e truppe speciali c’è il fatto che il «Defense Clandestine Service» nasce dalla scrivania di Michael Vickers, il sottosegretario alla Difesa per l’Intelligence che ha fatto parte delle truppe speciali.
La seconda novità delle innovazioni in arrivo sta nel fatto che tali mansioni militari dell’intelligence, grazie alla nascita del «Defense Clandestine Service», coincidono con una revisione delle priorità strategiche dell’amministrazione: centinaia di agenti hanno già lasciato Iraq e Afghanistan per essere impiegati in altri scenari considerati più urgenti, a cominciare dall’Iran e dalla Cina al fine di raccogliere più informazioni sui programmi militari e non convenzionali di due nazioni considerate rivali degli Stati Uniti. È l’inizio di un trasferimento di persone e tecnologie destinato a durare anni, modificando l’assetto planetario delle forze Usa più tecnologicamente avanzate. Sotto quest’ultimo aspetto il passo di Panetta dà seguito ai contenuti della revisione strategia firmata dal presidente Barack Obama che ha indicato nello scacchiere dell’Asia, dagli Stretti di Hormuz al Mar del Giappone, l’area dove concentrare risorse umane e investimenti economici.
Ma non è tutto: l’intesa privilegiata Pentagono-Cia mette in risalto i nuovi equilibri interni all’amministrazione, con Panetta oramai nei panni del ministro con maggiori poteri e influenza mentre a perdere terreno è il Dipartimento di Stato per via del fatto che l’annunciata uscita di scena di Hillary Clinton a fine mandato ne ridimensiona il peso politico.
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