Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Mario Monti non vede l'estremismo dei Fratelli Musulmani e viene immeritatamente lodato per questo da Ugo Magri
Testata:Ansa - La Stampa Autore: Redazione di Ansa - Ugo Magri Titolo: «MO, intervista a Monti, grande amicizia con Israele - Egitto, Monti sdogana i Fratelli musulmani»
Riprendiamo alla STAMPA di oggi, 11/04/2012, a pag. 16, l'articolo di Ugo Magri dal titolo " Egitto, Monti sdogana i Fratelli musulmani ", preceduto dal nostro commento. Pubblichiamo il lancio ANSA dal titolo " MO, intervista a Monti, grande amicizia con Israele ".
ANSA - " MO, intervista a Monti, grande amicizia con Israele " anticipazione di una intervista di Menachem Gantz (Yediot Aharonot) a Mario Monti.
Mario Monti
TEL AVIV, 10 APR - Il presidente del Consiglio Mario Monti e' determinato a ''confermare la politica equilibrata dell'Italia in Medio Oriente, cosi' come la grande amicizia che esiste con Israele''. Lo afferma egli stesso in un'intervista in esclusiva al corrispondente da Roma del giornale piu' venduto d'Israele, Yediot Ahronot, concessa a Gerusalemme a margine della tappa israeliana del viaggio che in questi giorni lo ha portato anche in Libano, Territori palestinesi ed Egitto. Nell'intervista - che sara' pubblicata con rilievo giovedi' e di cui l'ANSA ha ottenuto una breve anticipazione - Monti ha fatto riferimento, in risposta a una domanda, anche a Silvio Berlusconi, ''grazie al quale - ha sottolineato - sono stato accolto con calorosa amicizia in Israele''.
La STAMPA - Ugo Magri : " Egitto, Monti sdogana i Fratelli musulmani "
Ecco con quali parole Monti ha definito i Fratelli Musulmani : " hanno espresso tesi non così diverse dalle posizioni che si considerano moderate". I Fratelli Musulmani che vogliono la sharia in Egitto sarebbero su 'posizioni moderate'? Magri continua : " Cosicché il fenomeno che tanto spaventa l’Europa, e che nei dossier allarmati della Farnesina andrebbe preso con le pinze, secondo Monti va valutato invece «con molta attenzione, mi sembra quantomeno interessante e meritevole di essere approfondito. A non farlo si avrebbe torto...».". Con poche parole Monti è riuscito a dimostrare di non aver compreso nulla di quanto è successo nei Paesi della 'primavera' araba. Ma il pezzo di Magri è tutto un elogio, perchè? Avvicinarsi ai Fratelli Musulmani, nascondere la testa sotto la sabbia e fingere che siano moderati, democratici e affidabili non è un segnale positivo. Ignorare la realtà non fa di Monti un politico meritevole di elogi. Anzi. Ecco il pezzo:
Fratelli Musulmani
Nessuno mai avrebbe immaginato Monti così intrigato dalle sfumature e dai geroglifici della politica araba. LasciatoilMedioriente,ieri il presidente del Consiglio s’è concentrato sull’Egitto. Unica sobria concessione al turismo culturale: la visita con la moglie Elsa alle Piramidi di Giza in forma talmente privata che nessuno l’avrebbe dovuto sapere,circostanzaimpossibile;per il resto, «full immersion» di politica rivoluzionaria, nella veste di primo governante occidentale capitato da queste parti dai tempi ormai sbiaditi della rivoluzione, quando si affacciò il britannico Cameron.
Nessun altro ha voluto correre il rischio di stringere, magari, le mani sbagliate; Monti invece ha deciso consapevolmente di correre il rischio.E ripartendo per Roma, non aveva affatto l’aria di chi si era pentito. Anzi. Perfino sui Fratelli Musulmani, destinati secondo i pronostici a mettere prossimamente le mani sul piatto, il Prof è stato cauto, addirittura benevolo nel giudizio. «Ho voluto andare all’Assemblea del Popolo, ho incontrato il presidente e i capi dei principali gruppi parlamentari e ho proposto un dialogo con loro che è avvenuto e che è stato molto interessante». Almeno con lui, i leader della Fratellanza «hanno espresso tesi non così diverse dalle posizioni che si considerano moderate». Cosicché il fenomeno che tanto spaventa l’Europa, e che nei dossier allarmati della Farnesina andrebbe preso con le pinze, secondo Monti va valutato invece «con molta attenzione, mi sembra quantomeno interessante e meritevole di essere approfondito. A non farlo si avrebbe torto...».
Si dirà: Monti è consapevole dei forti interessi commerciali italiani in Egitto, dunque vuole tenersi tutte le porte aperte. Come sempre hanno fatto, in fondo, i governantiitalianisenzasoluzionedicontinuità. Dovessero vincere i militari, eccolo a colloquio con il Maresciallo Tantawi, che è il comandante delle Forze armate nonché il Capo di Stato provvisorio; se invece vincerà la Fratellanza musulmana, non solo il capo del governo ha avviato contatti pure con loro, ma è riuscito a instaurare un dialogo con Ahmed El Tayeb, il Grande imam della moschea Al Azhar, la figura del mondo islamico che più si avvicina a quella del Papa.Con tutti gli interlocutori il Professore molto si è raccomandato affinché sia garantita la sicurezza delle aziende italiane e che siano trattate bene quando ci sarà da assegnare qualche ricca commessa.
Poteva mancare, in questo contesto di mano tesa al mondo della mezzaluna, pure una visita alla Lega Araba, il cui quartier generale sta proprio dietro Piazza Tahrir? Fino a questo momento, i contatti erano stati delegati con supponenza ai ministri degli Esteri. Invece Monti vi si è recato di persona, esibito come un trofeo dal segretario generale Nabil Al Araby(parlante nove lingue tra cui l’italiano). E che non si tratti di una circostanza casuale, lo conferma egli stesso: «È una novità rispetto ai miei predecessori,un incontro utile,simbolico e riassuntivo di questo itinerario nel Medio Oriente».Trattandosi di visita a cavallo tra pubblico e privato, il premier si è mosso libero dai legacci che una presenza in forza delle feluche gli avrebbe imposto. Non risulta che in quattro giorni all’estero abbia rinviato un solo appuntamento per seguire via telefono le grane di casa nostra. Crollo della Borsa e picco dello spread non hanno modificato di una virgola il suo programma.E nella conferenza stampa finale non erano ammesse domande legate all’Italia. Da oggi, però, si ricomincia.
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