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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
24.03.2012 In Israele iniziano le riprese di un film comico sul Mossad
A che cos'è dovuta l'attenzione di Francesco Battistini? E' una notizia di interesse?

Testata: Corriere della Sera
Data: 24 marzo 2012
Pagina: 21
Autore: Francesco Battistini
Titolo: «Film (comico) sul Mossad: Israele si infuria»

Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 24/03/2012, a pag. 21, l'articolo di Francesco Battistini dal titolo "Film (comico) sul Mossad: Israele si infuria".


Mossad                      Bar Rafaeli

Non facciamo commenti sul film, dato che non sono ancora nemmeno iniziate le riprese. Non comprendiamo, per altro l'attenzione di Battistini per una notizia del genere. E' di interesse per i lettori italiani l'inizio delle riprese di un film comico sul Mossad in Israele?
Piuttosto suggeriamo a Battistini qualche argomento che potrebbe interessare maggiormente i suoi lettori: il lancio dei razzi dalla Striscia contro i cittadini israeliani, le minacce del nucleare iraniano contro Israele, l'odio islamico contro Israele,...
Ecco il pezzo:

GERUSALEMME — La trama del film: il Mossad decide d'eliminare un terrorista islamico in un albergo di Dubai ma, entrato in azione, scopre che il colpo l'ha già fatto la banda (che coi servizi segreti non c'entra nulla) d'una studentessa universitaria, d'un truffatore parigino, d'un falsario che gestisce un bordello a Tel Aviv... La storia vera: il 19 gennaio 2010, usando passaporti di altri Paesi, un commando di 26 finti turisti (che la polizia di Dubai definirà poi «al 99% del Mossad») elimina con un cuscino in faccia Mahmoud Al Mabhouh, leaderino di Hamas, in una stanza del Rostana Hotel. I killer non sanno d'essere ripresi dalle telecamere di sorveglianza e in poche ore vengono identificati, provocando su Israele una tempesta diplomatica che ancora non è finita...
Da Dubai con buon umore. Diventa un film una delle più clamorose, misteriose, disastrose operazioni di spionaggio degli ultimi anni. Titolo: Kidon, giavellotto. Produzione: franco-israeliana. Inizio riprese: il mese prossimo. Nel cast Bar Refaeli, la top model. Non sarà una ricostruzione storica, né un thriller o uno spy game: sarà una commedia tutta da ridere. Coi servizi segreti sfottuti e un finale che suggerisce una comica versione, ben diversa da quella raccontata finora: ma quale Hamas o Mossad, tutta la missione si rivelerà una frode che coinvolge diplomatici francesi, russi, iraniani... Israele ha sempre negato responsabilità nell'esecuzione di Mabhouh, ma già due anni fa lo spot d'una tv telavivi prese in giro la maldestra operazione. Ora l'anticipazione del ciak, data da Haaretz, scatena sul forum del giornale israeliano reazioni tanto inferocite, quanto volute: «E la prossima? Una commedia sul massacro della Flottiglia?» (Che); «ecco come Israele cerca d'ammorbidire la reazione all'assassinio d'un nemico» (Kiev500); «già vedo le contestazioni davanti ai cinema» (Ari)... Tutta pubblicità, naturalmente. Anche per la bella Bar, che a 26 anni è candidata per Israele a diventare «ambasciatrice di buona volontà» all'Unicef e intanto fronteggia nuove proteste. «Mia figlia sa quel che fa», la difende la mamma, ex modella.
Verissimo. Perché Refaeli cominciò giovanissima ad attirare le antipatie delle passeggere d'una compagnia aerea, quando ne pubblicizzò i voli seminuda. Poi vennero le critiche alla sua campagna pro cagnolini abbandonati, in piena guerra del Libano. Quindi, fu attaccata per il matrimonio-divorzio lampo che le permise, cittadina israeliana, di saltare i due anni di naja. Infine, gli appelli indignati contro il suo fidanzamento col «non ebreo» Leonardo Di Caprio. «È solo un film», è la battuta che l'avveduto ufficio stampa ha consigliato alla top model, prima che si presenti sul set delle nuove polemiche. Unica speranza: vicino a cotale star di Hollywood, avrà imparato almeno a recitare?

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