"Papa Pio XII favorevole a uno Stato per gli ebrei" è il titolo di una breve sul CORRIERE della SERA di oggi, 11/03/2012 a pag.18.
Dopo esserci stropicciati gli occhi per essere sicuri di aver letto bene, abbiamo sentito subito al telefono a Gerusalemme l'ambasciatore Sergio Minerbi, il massimo esperto di cose vaticane. " Una informazione scorretta, gli archivi di quel periodo sono chiusi, nessuno può prenderne visione, diffondere una notizia simile senza fornire le prove è inaccettabile", ha affermato Sergio Minerbi.
Meno diplomaticamente, aggiungiamo noi, è una bufala, che va letta nel contesto del difficile e accidentato percorso vaticano per giungere alla beatificazione di Papa Pacelli. Ma se il vaticano crede di arrivarci a spizzichi e bocconi, diffondendo ad arte bufale come questa ha fatto male i conti. Ed è inutile che si faccia scudo di associazioni come "Pave the Way", che di credito ne ha proprio poco, anche se si fregia dell'aggettivo 'ebraica'. Il mercato è ricco di postulanti, e il Vaticano, da questo punto di vista, è un ottimo committente. Suggeriamo un contatto anche con i rabbini negazionisti della Shoah, quelli che vanno a braccetto con Ahmadinejad, chissà, potrebbero dare una mano anche loro.
Ecco la bufala:

ROMA — (m.a.c.) Per circa quarant'anni, dal 1917 fino al 1958, prima come vescovo e nunzio, e poi come papa, Pio XII, Eugenio Pacelli (foto), si adoperò costantemente per permettere la costruzione dello Stato d'Israele e per agevolarne il riconoscimento internazionale. Lo dimostrano nuovi documenti storici, ora pubblicati on line dall'organizzazione ebraica Pave The Way Foundation. In particolare la Ptwf cita un documento del 1944, in cui Pio XII in risposta ad una nota scritta del capo della diplomazia vaticana, Domenico Tardini, contrario ad aiutare gli ebrei nella creazione di un loro Stato, scrisse di suo pugno: «Gli ebrei hanno bisogno di una propria Patria».
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