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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Corriere della Sera - La Stampa Rassegna Stampa
13.02.2012 Ragazzo di 23 anni rischia la morte per un commento su Maometto
L'Occidente resta a guardare? Commento di Pierluigi Battista, cronaca di Ibrahim Refat

Testata:Corriere della Sera - La Stampa
Autore: Pierluigi Battista - Ibrahim Refat
Titolo: «Guardiani della fede, agguati da vigliacchi - Riad, giornalista rischia la pena capitale per un tweet su Maometto»

Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 13/02/2012, a pag. 33, l'articolo di Pierluigi Battista dal titolo " Guardiani della fede, agguati da vigliacchi ". Dalla STAMPA, a pag. 18, l'articolo di Ibrahim Refat dal titolo " Riad, giornalista rischia la pena capitale per un tweet su Maometto ".

La notizia era già stata diffusa dal Corriere della Sera venerdì scorso, con un articolodi Viviana Mazza
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=2&sez=120&id=43358


Hamza Kashgari rischia la morte per aver scritto un commento su Maometto via twitter.
Nel pezzo di Refat si legge : "
su sito di al-Jazeera, qualcuno consigliava di smetterla con gli atteggiamenti da zeloti per non fare odiare ancora l’Islam ". Complimenti ad al Jazeera, schierarsi contro i più radicali non per la libertà d'espressione, ma per non far sì che l'islam venga odiato.
Questo sì che è difendere i diritti umani.

Sullo stesso argomento, invitiamo a leggere la Cartolina da Eurabia di Ugo Volli di oggi, cliccando sul link sottostante
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=&sez=280&id=43406
Ecco i pezzi:

CORRIERE della SERA - Pierluigi Battista : " Guardiani della fede, agguati da vigliacchi "


Pierluigi Battista

La fatwa contro un giovane poeta arabo, il «mondo libero» che fa finta di niente Gentile Hamza Kashgari, lei è un giovane poeta arabo costretto a nascondersi perché, accusato di aver trasmesso un messaggio «blasfemo» su Twitter (ha so-lodato del «tu» a Maometto), è stato condannato a morte dai fanatici al potere in Arabia Saudita. Ma il suo destino è doppiamente tragico. Perché lei, a soli 23 anni, rischia di essere trucidato in un agguato dei vigliacchi che la perseguitano, e solo per aver espresso un'opinione difforme dai guardiani della fede che si sentono autorizzati a disporre della vita altrui, monopolisti abusivi di una Verità resa spregevole dal loro lessico violento e arrogante. E in secondo luogo perché lei sa che, nel mondo «libero», del suo destino e del destino di milioni di donne e di uomini oppressi da uno spaventoso integralismo totalitario di matrice islamista, a nessuno importa granché. Lei sta affrontando in solitudine le minacce di una occhiuta polizia del pensiero. Non creda a chi dice che Twitter e i social network in cui lei ha pensato di comunicare libero dalla catene che la opprimono siano il regno della libertà. Lo è della libertà di chi è già libero. Degli altri, nessuno si occupa. Purtroppo. Ipersensibili per tutto ciò che ci riguarda, pronti a gridare alla «censura» per noi stessi, la nostra indifferenza diventa totale quando constatiamo che una buona porzione del mondo è asfissiato da un'oppressione in cui tutto è vietato, «blasfemo», contrario ai precetti prepotentemente stabiliti dalle tirannie religiose. E vietato tutto. Tutto. E vietato alle donne istruirsi, camminare da sole, scegliere il proprio destino, truccarsi. È vietato leggere Rushdie e Mahfuz, Kureishi e Taslima Nasreen. Come ha ricordato Luigi Mascheroni, persino i Simpson sono stati messi al bando dagli ayatollah. Sono vietate le bambole. E vietata la musica rock. Sono vietati i giornali. Da ora in poi sono vietate le sue poesie, gentile Kashgari. È vietato criticare i test obbligatori della verginità. E vietato essere omosessuali. È vietato essere cristiani. È vietato criticare chi ha sgozzato in Olanda Theo Van Gogh, o chi ha fatto irruzione nella casa di un vignettista danese, armato di ascia per mozzare la testa dell'infedele. È vietata la tv «blasfema» (cioè la tv tout court). È vietato aprire chiese e sinagoghe. L'elenco dei divieti occuperebbe tutte le pagine di questo giornale. Da noi non è vietato niente, tranne ricordare che da voi è vietato tutto. Perché se qualcuno lo ricorda e chiede uno straccio di solidarietà per chi è vessato da un'orribile prepotenza teocratica subito scatta l'accusa di fomentare lo scontro di civiltà. Inoltre, gentile Kashgari, a differenza di lei, qui siamo molto paurosi e sappiamo che possiamo dire qualsiasi cosa irridente su tutte le religioni senza alcuna conseguenza. Tutte, tranne una, perché le conseguenze sono molto sgradevoli. Perciò, caro Kashgari, si nasconda bene. I suoi aguzzini non scherzano. Qui invece, nel mondo libero, per far finta di niente scherziamo e basta.

La STAMPA - Ibrahim Refat :  " Riad, giornalista rischia la pena capitale per un tweet su Maometto "


Hamza Kashgari

È caduto nel vuoto l’appello delle organizzazioni per i diritti umani: le autorità della Malaysia hanno estradato in Arabia Saudita il giornalista Hamza Khashghari, accusato di apostasia da Riad, dove ora rischia di essere decapitato. Khashgari era stato arrestato dalla polizia malese, su mandato di cattura dall’Interpol, giovedì scorso al suo arrivo a Kuala Lumpur Le autorità religiose avevano orchestrato una campagna di linciaggio morale per aver scritto alcuni tweet su Maometto, bollati dagli imam come blasfemi.

Khashghari aveva scelto la Malaysia come rifugio perché fra i due Paesi non esiste un trattato di estradizione. Ma i forti legami d’affari e il denaro saudita hanno permesso di sorvolare sui diritti dell’imputato, il quale inutilmente ha fatto ricorso a un tribunale malesiano per bloccare la sua consegna. Secondo le organizzazioni per i diritti umani, il giovane stava fuggendo verso la Nuova Zelanda e Kuala Lumpur era solo una tappa intermedia verso la libertà. Pare che sia re Abdulah in persona a occuparsi del caso, su istigazione del mufti Abdel Aziz alSheikh. Dopo averlo definito «un apostata», aveva chiesto un immediato processo.

Hamza Kashagari, 23 anni, lavorava per il quotidiano al-Bilad di Gedda ed è ritenuto uno dei più promettenti poeti della sua generazione. La scorsa settimana aveva scritto questi tweet a proposito di Maometto: «Nel giorno del tuo compleanno non mi inchinerò davanti a te. Di te amo alcune cose ma ne detesto altre. Sul tuo conto ci sono molte cose che non ho capito». E ancora: «Nietzsche diceva che la capacità di Dio di sopravvivere sarebbe limitata se non ci fossero degli idioti. Cosa direbbe se vedesse quelli dell’Ente per l’invito alla virtù e la lotta al peccato?».

Così Khashghari si è attirato i fulmini di 30 mila persone, che hanno inviato tweet indignati contro il «blasfemo», chiedendo che venga processato e condannato a morte. Su Facebook è stata creata la pagina «Il popolo saudita chiede l’esecuzione di Kashagari», alla quale hanno aderito 16 mila persone. Le autorità lo hanno licenziato dal giornale e gli hanno vietato di pubblicare le sue opere. Lui ha subito cancellato i tweet e chiesto perdono. «Volevo soltanto esercitare il più elementare dei diritti umani: la libertà di espressione e di pensiero», si è giustificato con «The Daily Beast». Mercoledì era riuscito a fuggire dal suo Paese. Ieri, su sito di al-Jazeera, qualcuno consigliava di smetterla con gli atteggiamenti da zeloti per non fare odiare ancora l’Islam.

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