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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
03.02.2012 Una buona notizia: il Cipmo ha finito i fondi
Stefano Jesurum si straccia le vesti

Testata: Corriere della Sera
Data: 03 febbraio 2012
Pagina: 44
Autore: Stefano Jesurum
Titolo: «Dialogo tra Israele e Palestina: l'impegno dell'arte diventa decisivo»

Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 03/02/2012, a pag. 44, l'articolo di Stefano Jesurum dal titolo "Dialogo tra Israele e Palestina: l'impegno dell'arte diventa decisivo".


Stefano Jesurum                                        Janiki Cingoli

La buona notizia è che il Cipmo ha finito i fondi.
Quella cattiva è che molti artisti, probabilmente in buona fede, hanno donato le loro opere per denaro che finirà speso in propaganda contro Israele.
Per avere informazioni sul CIPMO andare in Home Page e, in alto a sinistra, scrivere cipmo nella finestra 'cerca nel sito'.
Ecco il pezzo:

Dunque non è vero che il conflitto israelo-palestinese provochi nell'opinione pubblica sempre e soltanto reazioni antagoniste, ideologiche, violente, ossessive, patologiche, tifoserie tutte prese a insultarsi e ferirsi offendendo insieme il buonsenso. Non è vero insomma che 22 anni di lavoro — tanto per fare un esempio — del Cipmo (Centro italiano per la pace in Medio Oriente, tra i fondatori Giorgio Napolitano, presidente onoraria Rita Levi Montalcini, instancabile tessitore Janiki Cingoli) non abbiano aiutato il dialogo. Tra israeliani e palestinesi, e anche tra chi quelle vicende ha a cuore e segue. Una tesi che mi sento di sostenere grazie a un episodio di queste ore.
Il Cipmo di Milano è in grave difficoltà, i contributi delle istituzioni locali sono diminuiti di oltre il 50%. Già, la «merce» prodotta e messa sul mercato è astratta: si chiama pace, sogno, sfida. Un'esperienza unica in Europa: le prime grandi conferenze internazionali tra israeliani e palestinesi, tra l'89 e il '93; i seminari riservati tra Likud e Fatah; decine di incontri anche segreti, convegni. Ora si rischia di chiudere, inizia una campagna (www.cipmo.org/sostienici.html), il nostro Sette se ne occupa con un articolo e qualcuno si muove, senza appiccicarsi etichette politiche, senza faziosità. Lo fa per primo Arturo Schwarz, critico d'arte, grande collezionista, mecenate e insieme — come ama definirsi — «anarchico che crede nel dialogo e nei compromessi anche dolorosi». Organizza in collaborazione con la Casa d'Aste Porro di Milano e Moretti & Vitali Editori, un evento benefico a favore della fatica e dell'impegno profusi da Cingoli & C. in questi lunghi anni.
Ma la cosa più sorprendente è la risposta di artisti e collezionisti che finora hanno donato oltre quaranta opere: le firme vanno da Alik Cavaliere a Man Ray, Arnaldo Pomodoro, Stefano Levi Della Torre, Renzo Margonari, Ugo Nespolo, Maria Mulas, Emilio Isgrò... Alla faccia delle bandiere israeliane bruciate, dell'islamofobia, di tutti i nostri militanti da curva sud.

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lettere@corriere.it

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