Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
copia di e-mail inviata a Sergio Romano al Corriere della Sera:
Egregio dott. Romano nella risposta da Lei data al lettore David Caviglia in data 20 gennaio, con riferimento alla guerra di Israele contro Hezbollah del 2006, Lei conclude così su Israele: "Credo che sia suo interesse essere considerato uno Stato come gli altri" . Se ho capito bene Israele eccederebbe e si esporrebbe alla condanna altrui (da Lei condivisa), dato che-cito- "esistono in politica internazionale interessi comuni e interdipendenze che espongono ogni Stato al giudizio di altri paesi."
Benissimo , il ragionamento fila se la considerazione degli altri dipendesse solo da Israele e non anche e in primo luogo da chi deve "considerare". Ed inoltre, fila se questi interessi comuni ecc., includendo la tutela del diritto all' esistenza dello Stato di Israele - così come quella di altri Stati - intervenissero in modo conseguente contro chiunque volesse violare questo principio di giustizia e di eguaglianza. Vorrà ammettere però che, in caso contrario, chiunque, Israele compreso, dovrebbe provvedere non solo a "considerare" in proprio , ma anche ad autotutelarsi. E questo non per la sua "storia eccezionale", ma per la situazione in cui dovesse trovarsi. Invece, a leggere le sue argomentazioni, sembra che Israele non debba reagire, si debba piegare ad interessi comuni ad altri, a spese proprie e allo scopo illusorio di essere considerato (da chi poi?) come gli altri paesi, quelli che nessuno minaccia. Siamo sicuri che non ci sia un errore nell'esame di realta? Una simile logica può piacere a qualcuno disposto a favorire la distruzione di Israele, magari come pegno per andare d'accordo con gli arabi, che sono tanti e arrabbiati. E' anche Lei tra costoro? Distintamente Andrea Cafarelli