Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Arriva il cemento per Hamas nella Striscia, grazie ai nuovi vicini islamisti egiziani Angela Lano a Gaza, nell'entusiastico resoconto di Stefano Secondino
Riportiamo da ANSAMED l'articolo di Stefano Secondino dal titolo " MO: Gaza, dai tunnel arriva cemento, basta macinare macerie ".
Angela Lano
Stefano Secondino scrive : "Da qualche mese, per i tunnel scavati fra Sinai e Gaza, hanno cominciato a passare anche cemento e mattoni.". Questo è un altro dei risultati dell'inverno islamista egiziano. Prima, sotto Mubarak, i tunnel erano più controllati ed era più difficile far arrivare materiali potenzialmente utili ad Hamas per fini militari nella Striscia di Gaza. Ora, invece, grazie a Fratelli Musulmani e Salafiti, la situazione sta cambiando. Notiamo che, come specifica Secondino più avanti nel suo articolo, continuano a non arrivare medicine, perciò chi gestisce i tunnel illegali preferisce far arrivare cemento ad Hamas piuttosto che aiutare la popolazione malata con medicinali. Il che dimostra solo quale sia il vero scopo delle richieste di aiuti dalla Striscia. Ad Hamas non interessa il benessere della popolazione, ma costruire bunker nei quali nascondersi meglio dopo aver lanciato razzi contro Israele. Secondino scrive : "Angela Lano è stata a Gaza dal 21 al 28 novembre scorso, con una maxi-delegazione di un centinaio di parlamentari, intellettuali e attivisti vari da 40 paesi del mondo". Magari Lano e la sua 'maxi delegazione' potrebbero spiegare come sono riusciti ad arrivare a Gaza dato che c'è il mai abbastanza denunciato blocco israeliano e, in teoria, anche la frontiera con l'Egitto è chiusa ? Forse potrebbero dare anche qualche suggerimento utile ai loro colleghi e amici delle varie flottiglie, chissà che a qualcuna non riesca di ricongiungersi coi terroristi della Striscia. Sul perchè sia necessario controllare le merci in ingresso a Gaza e sul fatto che Israele mandi quotidianamente aiuti alla popolazione della Striscia, ovviamente, nemmeno un accenno. Secondino continua : "Per ricostruire le case distrutte durante l'operazione Piombo fuso (dal 27 dicembre 2008 al 18 gennaio 2009), i muratori palestinesi avevano escogitato un sistema geniale. Raccoglievano le macerie, le macinavano e ci facevano nuovo cemento.". Ma se il sistema per fare il cemento c'era, per quale motivo sui giornali si è sempre letto il contrario? Secondino continua : " In questo modo, in tre anni Gaza è stata in buona parte ricostruita. Ma il prezzo pagato è stato pesante. Molti muratori sono morti uccisi dai cecchini di Tsahal, mentre raccoglievano calcinacci al confine.". Gaza in buona parte ricostruita? Ma com'è possibile? E le cronache del quotidiano comunista che raccontavano il contrario, dei poveri abitanti di Gaza senza abitazioni per via del blocco del cemento? Michele Giorgio non si indigna per la smentita di ciò che ha sempre scritto nei suoi pezzi? Forse gli è sfuggito il bollettino di Lano-Secondino, gentilmente ospitato da ANSA? Al confine fra Gaza e Israele c'è una zona-cuscinetto nella quale non è possibile andare per motivi di sicurezza. Di solito gli unici a violare il divieto sono terroristi che cercano di lanciare razzi dalla Striscia contro Israele, per questo Tzahal spara. E comunque la zona migliore per trovare calcinacci non è il centro città? Non è vicino a qualche scuola? Israele non aveva bombardato tutte le scuole e ospedali del centro? Perchè cercare rari calcinacci nella zona cuscinetto quando c'è la certezza di trovarne parecchi e di qualità in centro e nella zona più sicura? Secondino continua : "Tutti i giorni la marina israeliana spara addosso a pescatori palestinesi, oppure sequestra le loro barche e non le restituisce più.". Secondino ha le prove di quello che scrive o si basa solo sui racconti tendenziosi di Angela Lano ? Israele ha istituito un blocco navale contro Gaza. Chi oltrepassa una certa zona viene avvertito dalla marina israeliana. Se rifiuta di fermarsi, la nave viene bloccata e scortata al porto di Ashdod. La marina non spara contro pescatori disarmati. Ecco il pezzo:
(ANSAmed) - ROMA - I muratori di Gaza hanno tirato un sospiro di sollievo. Non devono più andare a raccogliere le macerie delle case distrutte dagli israeliani durante l'operazione Piombo fuso, per macinarle e farne cemento, visto che Israele ed Egitto non permettono l'importazione di materiali da costruzione. Da qualche mese, per i tunnel scavati fra Sinai e Gaza, hanno cominciato a passare anche cemento e mattoni.
Angela Lano, giornalista torinese, direttrice di InfoPal, agenzia di stampa sulla Palestina, racconta questa curiosa novità alla presentazione a Roma di una rete di associazioni di solidarietà con i palestinesi, Shabakah (www.shabakah.it).
Angela è stata a Gaza dal 21 al 28 novembre scorso, con una maxi-delegazione di un centinaio di parlamentari, intellettuali e attivisti vari da 40 paesi del mondo.
La parte del leone l'hanno fatta i sudamericani, brasiliani in prima fila, che hanno anche finanziato la ricostruzione di una ponte distrutto dagli israeliani. "Sono rimasta stupita quando ho visto questi politici latinoamericani fare la ressa per farsi fotografare con i colleghi di Gaza - racconta Lano -.
I politici europei si tengono alla larga dagli esponenti di Hamas, che hanno vinto democraticamente le elezioni. E' la prova che fuori dall'Europa c'è gente che vede le cose in modo diverso".
Ma dicevamo del cemento. Gli israeliani non hanno mai lasciato entrare i materiali da costruzione a Gaza. E anche gli egiziani sono sempre riusciti a bloccarli all'imbocco dei 700 tunnel clandestini che passano sotto il loro confine.
Per ricostruire le case distrutte durante l'operazione Piombo fuso (dal 27 dicembre 2008 al 18 gennaio 2009), i muratori palestinesi avevano escogitato un sistema geniale. Raccoglievano le macerie, le macinavano e ci facevano nuovo cemento. In questo modo, in tre anni Gaza è stata in buona parte ricostruita. Ma il prezzo pagato è stato pesante. Molti muratori sono morti uccisi dai cecchini di Tsahal, mentre raccoglievano calcinacci al confine.
Ma da qualche mese, racconta Lano, la situazione è cambiata.
Sarà stata la caduta di Mubarak, sarà stata l'affermazione dei partiti islamici, sarà stata un po' di confusione fra i doganieri egiziani dopo il crollo del regime. Nessuno sa dire perché. Ma quello che è certo, racconta la giornalista, "è che ora dai tunnel arriva pure il cemento".
Ma se i muratori sorridono, i pescatori della Striscia continuano a piangere. "Gli accordi di Oslo permettevano loro di pescare fino a 20 miglia dalla costa - racconta Lano -. Gli israeliani non hanno mai rispettato questo limite, costringendoli a restare entro le tre miglia. Tutti i giorni la marina israeliana spara addosso a pescatori palestinesi, oppure sequestra le loro barche e non le restituisce più. Quest'anno sono stati uccisi sette pescatori. Pesce vicino a riva ne è rimasto poco, la pesca è considerata un'attività a rischio e i figli dei pescatori vendono sigarette al mercato perché i padri non sanno più come mantenerli".
E poi c'è l'emergenza sanitaria. "L'emergenza alimentare è finita - spiega Lano -. Ma per i tunnel continuano a non passare medicine e attrezzature mediche. Siamo stati in un ospedale dove mancava tutto. E poi gli israeliani non lasciano uscire i malati che vorrebbero curarsi all'estero, in Egitto a in Giordania. La Striscia è piena di persone mutilate dalle bombe israeliane, che non possono uscire per farsi fare arti artificiali. E ci sono anche 450 dializzati che non possono farsi curare in Egitto".
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