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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Rassegna Stampa
16.12.2011 Chi sono i palestinesi ?
Analisi di Yoram Ettinger

Testata:
Autore: Yoram Ettinger
Titolo: «Chi sono i palestinesi?»

Riportiamo da LISISTRATA.COM l'articolo di Yoram Ettinger dal titolo "Chi sono i palestinesi?".


Yoram Ettinger

Per l'originale in inglese, cliccare qui
(traduzione di Paolo V. Mantellini)

Contrariamente a quanto sostiene la vulgata politicamente corretta, gli Arabi Palestinesi non si sono mai insediati nella regione ad Ovest del Giordano da tempi immemorabili; non è mai esistito uno stato Palestinese, nessun popolo Palestinese è stato derubato della sua terra e non c'è alcuna plausibile ragione a sostegno della "pretesa al ritorno" dei Palestinesi.

La maggior parte degli Arabi palestinesi sono i discendenti degli immigrati musulmani del periodo 1845-1947 da Sudan, Egitto, Libano, Siria, come pure da Iraq, Arabia Saudita, Bahrain, Yemen, Libia, Marocco, Bosnia, regione Caucasica, Turkmenistan, Kurdistan, India, Afghanistan e Baluchistan.

I lavoratori Arabi immigrati [in Palestina], erano stati fatti arrivare dall'Impero Ottomano e poi dal Mandato Britannico (dopo la sconfitta Ottomana del 1917) per lavorare in progetti di infrastrutture: il Porto di Haifa, le ferrovie Haifa-Qantara, Haifa-Edrei, Haifa-Nablus e Gerusalemme-Jaffa, installazioni militari, strade, cave, bonifiche di paludi, ecc.  Anche lavoratori Arabi, immigrati illegalmente, erano attratti dal relativo boom economico stimolato dall'immigrazione Ebraica.

Secondo un rapporto del 1937 della Commissione Peel (Palestine Betrayed, Prof. Efraim Karsh, Yale University Press, 2010, p. 12), "L'aumento della popolazione Araba è più evidente nelle zone urbane, interessate dallo sviluppo Ebraico. Un confronto fra i risultati dei censimenti del 1922 e del 1931 mostra che, sei anni fa [cioè nel 1931, N.d.T.], l'incremento percentuale fu 86 ad Haifa, 62 a Giaffa e 37 a Gerusalemme, mentre nelle città puramente Arabe come Nablus e Hebron l'incremento fu solo del 7% e a Gaza si registrò una diminuzione del 2%.”

Come risultato dell'ingente immigrazione Araba del periodo 1880-1947 – e nonostante l'emigrazione Araba legata al caos domestico e alla violenza inter-Araba – la popolazione Araba di Giaffa, Haifa e Ramla crebbe rispettivamente di 17, 12 e 5 volte.

La conquista da parte dell'Egitto di Mohammed Ali (1831-1840), fu consolidata con l'afflusso di una massa di immigrati Egiziani che si insediarono nelle zone disabitate tra Gaza e Tul-Karem su fino alla Valle di Hula. Questi migranti seguirono le orme di migliaia di disertori e renitenti alla leva Egiziani che fuggirono dall'Egitto prima del 1831 e che si stabilirono ad Acri. Il viaggiatore Britannico, H.B. Tristram, nel suo libro del 1865, "La terra di Israele: un diario di viaggio in Palestina" (p. 495), identificò immigrati Egiziani nella Valle di Beit-Shean, ad Acri, Hadera, Netanya e Jaffa.

Il "British Palestine Exploration Fund" ha documentato la proliferazione di sobborghi Egiziani nella regione di Giaffa: Saknet el-Mussariya, Abu Kebir, Abu Derwish, Sumeil, Sheikh Muwanis, Salame', Fejja, ecc. Nel 1917 gli Arabi di Giaffa rappresentavano per lo meno 25 diverse nazionalità, includendo Persiani, Afghani e Baluchi. Centinaia di famiglie Egiziane si insediarono ad Ara' Arara', Kafer Qassem, Taiyiba e Qalansawa. Molti degli Arabi che fuggirono nel 1948 si ricongiunsero alle loro famiglie in Egitto e in altri paesi vicini.

"Da 30,000 a 36,000 migranti Siriani (gli Hurani) sono entrati in Palestina soltanto negli ultimi pochi mesi" pubblicava il quotidiano "La Siria" il 12 Agosto 1934. Az-ed-Din el-Qassam, il modello del terrorismo di Hamas, che terrorizzò gli Ebrei nel Mandato Britannico di Palestina era Siriano, così come erano Siriani Said el-A'az, uno dei leader dei pogrom anti Ebraici del 1936-38 e Kaukji, il comandante in capo dei mercenari Arabi che terrorizzarono gli Ebrei negli anni '30 e '40.
 
I migranti della Libia si stabilirono a Gedera, a Sud di Tel Aviv. I rifugiati Algerini (i Mugrabi) fuggiti a seguito della conquista Francese del 1830, si stabilirono a Safed (insieme a Beduini Siriani e Giordani), a Tiberiade e in altre parti della Galilea. I rifugiati Circassi, in fuga dall'oppressione Russa (1878) e i musulmani di Bosnia, Turkmenistan, e Yemen (1908) modificarono la demografia Araba ad Ovest del fiume Giordano.

Mark Twain ha scritto nel suo "Innocents Abroad" (American Publishing Company, 1969): "Tra tutte le terre con un paesaggio lugubre, la Palestina dovrebbe essere la prima … La Palestina è una landa brutta e desolata.”  Analizzando il libro di Mark Twain, John Haynes Holmes, il prete pacifista Unitariano, co-fondatore del "American Civil Liberties Union" e autore di Palestine Today and Tomorrow – a Gentile's Survey of Zionism (McMillan, 1929) ha scritto: "Questo è il paese in cui gli Ebrei sono tornati per ricostruire la loro antica patria … Su tutta la superficie della terra non c'è una casa per gli Ebrei, salvo che tra i monti e i pozzi di questo antico regno … In qualunque altro posto gli Ebrei sono in esilio … Ma la Palestina è sua … Raschia la Palestina e troverai Israele … Non c'è un punto che non sia marchiato con l'impronta di qualche antico Ebreo … Non una strada, non una sorgente, non una momtagna, non un villaggio che non risvegli il nome di un grande Re Ebreo o che risuoni della voce di qualche grande profeta Ebreo … L'Ebreo in Palestina ha uno scopo più alto e più nobile che il mero scopo economico … Questa missione è ripristinare Sion; e Sion è la Palestina.”

Il tentativo Arabo di conquistarsi una supremazia morale e di delegittimare lo Stato Ebraico – con una immorale ri-invenzione della storia e la creazione di una falsa identità – è stato messo a nudo da Arieh Avneri nel suo "The Claim of Dispossession" (Herzl Press, 1982) e da Joan Peters nel suo "From Time Immemorial" (Harper & Row, 1986), che forniscono molti più dati e molte più prove di quelli sopra citati.

Ex Ambasciatore Yoram Ettinger, "Second Thought: US-Israel Initiative"
www.TheEttingerReport.com


http://www.lisistrata.com/cgi-bin/lisistrata3/index.cgi?action=anonemail&sendto=CompanyEmail

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