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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Libero - Il Manifesto Rassegna Stampa
13.12.2011 Egitto, la sharia avanza con Fratelli Musulmani e salafiti
Riapre l'ambasciata israeliana al Cairo, fino al prossimo assalto

Testata:Libero - Il Manifesto
Autore: Mirko Molteni - Redazione del Manifesto
Titolo: «Islamici sempre più forti. Ministro vieta l’arte in Egitto - Dopo l’assalto, torna l’ambasciatore israeliano»

Riportiamo da LIBERO di oggi, 13/12/2011, a pag. 21, l'articolo di Mirko Molteni dal titolo "  Islamici sempre più forti. Ministro vieta l’arte in Egitto". Dal MANIFESTO, a pag. 8, la breve dal titolo " Dopo l’assalto, torna l’ambasciatore israeliano ".
Ecco i pezzi:

LIBERO - Mirko Molteni : "  Islamici sempre più forti. Ministro vieta l’arte in Egitto"

Sparata del ministro egiziano per la Religione, Abdel Fadil al Quossy, sull’arte non islamica. Pur non proibendola direttamente, ha rimarcato che gli artisti si devono «autodisciplinare» per non andare contro l’Islam. «La limitazione – ha detto – deve venire da loro e non essere loro imposto. Se l’arte ritrae i vizi della società, come la pornografia e l’omosessualità, allora è haram (cioè contro l’Islam).
I mezzi d’informazione devono censurare l’arte per preservare l’etica e il comportamento della società ». Va ricordato che nel mondo islamico, al di là della pornografia vera e propria, si dibatte da sempre sulla liceità della stessa raffigurazione dell’essere umano, tanto che le moschee, a differenza delle chiese, non hanno alcuna figura umana dipinta o scolpita, come confermato ieri dall’imam di Salerno Amadia Rashid: «Non si può riprodurre l’essere umano nemmeno in una rappresentazione artistica». Le dichiarazioni che paiono preparare a una futura sterzata in senso integralista del Paese, giungono pochi giorni dopo le preoccupazioni espresse dagli stessi artisti egiziani nei confronti delle posizioni espresse anche dai Fratelli Musulmani, il cui Partito Giustizia e Libertà sta uscendo vincitore dalle elezioni che si svolgeranno ancora per un mese e che finora hanno toccato un terzo delle province egiziane. E se pensiamo che tutta l’arte dell’Antico Egitto è basata su raffigurazioni invise al Corano, c’è da temere che un imponente patrimonio possa fare la fine dei Buddha afghani di Bamyan, distrutti dai Talebani.
I Fratelli si erano espressi negli stessi termini del ministro, parlando di una «autolimitazione» degli artisti senza espliciti divieti, ma c’è il sospetto che queste reciproche strizzate d’occhio siano preliminari a una vasta campagna che seguirà alla prevedibile vittoria del movimento. Intanto il partito Al Nour dei salafiti, anch’esso in crescita, ha auspicato perfino un giro di vite sul turismo straniero, che pure è una delle maggiori risorse del Paese, dando lavoro al 10 % della popolazione.
Il suo portavoce Nader Bakkar, ha detto: «Non vietiamo il turismo balneare, ma non vogliamo spiagge miste, nè bikini, che incoraggiano il vizio. Vieteremo la vendita di alcolici nei luoghi di villeggiatura, ma gli stranieri potranno portarsi da casa bevande a patto che le consumino nelle loro stanze d’albergo». Sempre ieri, è arrivato al Cairo il nuovo ambasciatore israeliano, Yaakov Amitai, che ristabilendo un contatto diplomatico con l’Egitto rilancia la speranza di una moderazione generale, speranza forse vana.

Il MANIFESTO - " Dopo l’assalto, torna l’ambasciatore israeliano "


L'assalto all'ambasciata israeliana al Cairo

Il nuovo ambasciatore israeliano in Egitto è arrivato ieri mattina dopo che il suo predecessore aveva lasciato la sede diplomatica di Tel Aviv tre mesi fa in seguito all'assalto violento di manifestanti che protestavano contro l’uccisione di soldati egiziani nel Sinai da parte dell’esercito isrealiano. Al suo arrivo, riferisce l'agenzia Mena, Yaakov Amitai, che sostituisce Yitzhak Levanon, ha auspicato di poter, durante il suo mandato, servire la causa della pace fra Egitto e Israele, sottolineando che sarà mantenuta nell'interesse di egiziani e israeliani.

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