Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
La solidarietà non basta, bisogna trovare i colpevoli 26/11/2011
Vorrei segnalare questo grave avvenimento antisemita tratto da Notizie su Israele. Ebrei d'Europa, tiratevi su le maniche e iscrivetevi numerosi a pugilato e corsi di arti marziali, è ora di fare ciò che il regime nazista vi ha impedito di fare!
Escrementi e svastiche al ristorante ebraico. Il proprietario: colpito sette volte in cinque mesi
Escrementi e frutta gettati davanti all'entrata del ristorante kosher di Monteverde Vecchio. Il locale «Barrilli 66» finisce nel mirino di un gruppo ignoto di estremisti. L'ultimo episodio sabato scorso. Quando Simone Efrati, proprietario del ristorante, è andato nel tardo pomeriggio ad aprire i lucchetti, ha trovato sulle sue vetrine una pioggia di cachi. E per l'ennesima volta ha dovuto prendere straccio e sapone per ripulire il locale dall'atto vandalico. È almeno la settima volta che succede dall'estate scorsa. «Da cinque mesi - racconta Efrati - mi hanno preso di mira. Ho chiesto aiuto al commissariato di polizia di Monteverde, dove ho fatto denuncia e ci sono delle indagini in corso. La prima volta che ho subito il primo torto, ho trovato una secchiata di escrementi sulla porta d'entrata. Non avrei mai pensato che potessero ancora succedere cose del genere». Pochi giorni dopo il primo atto vandalico, la storia si è riputeta. Il ristoratore ha trovato dei pomodori schiacchiati sulla vetrina. Efrati ha iniziato, parallelamente al lavoro delle forze dell'ordine, a ragionare per capire quale potesse essere l'origine di quei gesti. Ha inizialmente pensato alla possibilità di aver dato fastidio alla concorrenza: «Ma con la pasticceria Dolci Desideri qui accanto ho ottimo rapporti e a volte sono stati loro a chiamarmi per dare l'allarme». Poi ha ragionato sui condomini del palazzo. Ma ancora nulla. Finché una mattina, assieme alla frutta spremuta sulla porta, ha trovato uno sticker. Un adesivo con disegnata sopra una svastica e la scritta «White Power!», potere bianco. A quel punto per Efrati era chiaro: «Quelli che subisco da alcuni mesi sono dei veri e propri atti di antisemitismo, anche se non so dire se provengono da una singola persona o da un gruppo». Del resto che il ristorante è gestito da un ebreo è chiaramente visibile. Nell'insegna del locale troneggia la parola «kosher» (che richiama le regole alimentari ebraiche), all'interno ci sono scritte a caratteri ebraici e lo stesso Efrati serve ai tavoli con in testa la sua kippà, il copricapo ebraico. Se serviva un'ulteriore conferma, ecco che il mese scorso l'autore - o gli autori - dei gesti razzisti si sono concentrati su un simbolo ebraico. Hanno spalmato i cachi sulla «mezuzà», un oggetto che contiene delle preghiere in ebraico ed è posto all'interno dello stipide della porta d'entrata. Non solo. Sono stati anche strappati tutti i cartelli del menù in esposizione che contengono la parola «kosher». «Ogni volta - spiega Efrati - sono costretto a mandare giù un boccone amaro e ripulire. Spero che le forze dell'ordine riescano a fare luce su questa storia che sta colpendo il mio ristorante e tutti quelli che hanno cuore il rispetto del prossimo». (Il Tempo, 24 novembre 2011)