Ti sei imbattuto per la trentesima volta nell’ultimo mese, nell’espressione “in quanto ebrei condanniamo le politiche dello Stato di Israele”  seguita da qualche raffazonato riassunto di propaganda araba e riferimenti alla Shoah, seguiti da qualche sciocchezza sui profeti? Hai scorso l’elenco dei firmatari e hai riconosciuto Tizio, che per quel che ne sai non ha nulla di ebraico, ma ha scoperto nell’impostura la strada per il suo quarto d’ora di celebrita’ ? Vorresti mettere per iscritto che non ne puoi piu’ di questi ebrei occasionali, sempre li’ a confondere Dante Lattes con Massimo D’Alema ? 

Se tutto questo ti e’ capitato, e visto che leggi informazione corretta ti e’  capitato piu’ di una volta, il nuovo libro di Howard Jacobson, L’Enigma di Finkler, e’ quello che fa per te. Perche’ ti aiuta a ridere, anzi a sghignazzare, degli ebrei antisionisti, del loro vergognarsi in pubblico di essere ebrei ad uso e consumo del pubblico non ebraico e delle loro miserie settarie, cosi’ tipiche di ogni gruppo politico velleitario. Il tutto raccontato con una inventiva feroce e sarcastica: gli ebrei vergognosi che si riuniscono nel gruppo intitolato a Groucho Marx per proclamare di avere vergogna di essere ebrei e condannare in quanto ebrei lo Stato di Israele. Potevano chiamarsi “Sionisti vergognosi” ma ci sono in giro troppi sionisti non ebrei, e quindi limitano il loro gruppo ai soli ebrei, e certo no, non sono razzisti.

La critica ha tirato in ballo il nome di Philip Roth. Jacobson, lusingato, dissente. Ma il punto non e’ questo. Il punto e’ che questo e’ un libro indispensabile, perche’ mai come in questi giorni, e mai come di certa gente, e’ indispensabile imparare a ridere. 

Howard Jacobson – L’enigma di Finkler
Tit.or. The Finkler Question, trad.Milena Zemira Ciccimarra
428 pag., 20 euro – Cargo edizioni
ISBN 9788860050427

Andrea Zanardo, Londra