venerdi 16 maggio 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



Clicca qui






Il Foglio Rassegna Stampa
16.11.2011 L' Unesco l'ha presa sul serio, ma è Haaretz il responsabile
commento di Dimitri Buffa

Testata: Il Foglio
Data: 16 novembre 2011
Pagina: 6
Autore: Dimitri Buffa
Titolo: «Fatwa grottesca dall’Unesco»

Riportiamo dall'OPINIONE di oggi, 16/11/2011, a pag. 6, l'articolo di Dimitri Buffa dal titolo "Fatwa grottesca dall’Unesco".


La vignetta pubblicata su Haaretz. Netanyahu dice : " E sulla via del ritorno, colpite gli uffici dell'Unesco a Ramallah ".

Indignarsi e richiamare l’ambasciatore israeliano per una feroce vignetta di “Haaretz”, in realtà indirizzata contro Netanyahu.
Ci sono momenti della vita dove lo scarso sense of humour si intreccia con code di paglia istituzionali praticamente chilometriche e spesso gli effetti collaterali che ne derivano sono da film comico. L’allusione, nella fattispecie, è all’Unesco. Cioè quella istituzione dell’Onu che nessuno sa bene a cosa serva, oltre che a far spendere soldi al contribuente planetario. L’Unesco ultimamente è stata “on stage” per avere fatto quello che all’Onu hanno rinunciato a fare dopo tante promesse: riconoscere virtualmente lo Stato della Palestina. Ebbene l’Unesco, che adesso rischia di chiudere perché Obama ha minacciato di non dare loro più fondi dopo questa trovata, nei giorni scorsi ha richiamato ufficialmente per consultazioni l’ambasciatore di Israele Nimrod Barkan contestandogli il contenuto dissacrante di una vignetta pubblicata il 4 novembre scorso da “Haaretz”. Il giornale della sinistra israeliana, equivalente alla “Repubblica” in Italia, e feroce nemico dell’attuale premier Bibi Nethanyahu e del suo governo. Peccato che il bersaglio della satira non fosse l’Unesco ma proprio Nethanyahu. Nella strip, infatti, si vedevano il premier e il titolare del ministero della difesa Ehud Barak salutati militarmente da una pattuglia di aviatori in procinto di partire per bombardare una centrale iraniana dove si arricchisce l’uranio per l’atomica di Teheran. Nel fumetto Netanyahu diceva: “e già che ci siete al ritorno sganciate anche qualche bomba sulla sede dell’Unesco a Ramallah”. Anche un idiota  avrebbe capito che, ad offendersi, doveva essere Netanyau o lo stesso Barak. Invece si è risentita l’Unesco, nella persona di Eric Falt, che però non ha chiamato il direttore di “Haaretz”, ma l’ambasciatore israeliano presso l’Onu delegato ai rapporti con l’organizzazione che teoricamente si occupa di promuovere l’educazione, la scienza e il progresso culturale, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo. Con questa commedia degli equivoci l’Unesco ha quindi mostrato al mondo l’entità del proprio pregiudizio anti israeliano: offendersi con un governo per una vignetta in cui proprio il governo stesso era il bersaglio, rappresenta una categoria assoluta dello spirito cui ancora nessuno era riuscito ad elevarsi. Inutile dire che l’ambasciatore Nimrod, dopo avere subito le rimostranze per conto terzi da parte del funzionario su citato, ha fatto letteralmente fatica a non scoppiargli a ridere in faccia. Poi, naturalmente, lo ha raccontato a “Haaretz” che, dimostrando un’onestà intellettuale che “Repubblica” raramente denota, ha anche pubblicato tutta la storia.

Per inviare il proprio parere all'Opinione, cliccare sull'e-mail sottostante


lettere@ilfoglio.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT