Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
La Cina ha violato l'embargo imposto all'Iran Cronaca di Paolo Mastrolilli. Il quotidiano di Rocca Cannuccia è contro le sanzioni
Testata:La Stampa - Il Manifesto Autore: Paolo Mastrolilli - Redazione del Manifesto Titolo: «Pechino viola l’embargo e vende armi a Teheran - Il Congresso vota nuove sanzioni all’Iran»
Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 04/11/2011, a pag. 16, l'articolo di Paolo Mastrolilli dal titolo " Pechino viola l’embargo e vende armi a Teheran ". Dal MANIFESTO, a pag. 9, l'articolo dal titolo " Il Congresso vota nuove sanzioni all’Iran ".
Ecco i due articoli:
La STAMPA - Paolo Mastrolilli : " Pechino viola l’embargo e vende armi a Teheran "
La Cina continua a vendere armi all’Iran. Di sicuro armi convenzionali, che molto probabilmente violano le sanzioni Onu, ma forse anche tecnologia utilizzabile nel settore nucleare. La denuncia è contenuta in un rapporto della «Us-China Economic and Security Review Commission», una commissione del Congresso, che verrà pubblicato il 16 novembre. Si tratta di una rivelazione che aumenta la pressione sul presidente Obama, proprio mentre da Israele e dalla Gran Bretagna arrivano voci di un possibile intervento militare a breve contro Teheran.
Il rapporto sostiene che Pechino ha venduto alla Repubblica islamica armi per 312 milioni di dollari, e questa cifra riguarda solo gli scambi ufficiali. Così ha scavalcato come primo fornitore la Russia, che ha rallentato i commerci dopo le sanzioni approvate all’Onu. La Cina ha sicuramente passato all’Iran missili per colpire le navi, tra cui i pericolosi C-802, che aveva promesso agli Stati Uniti di non cedere. Queste armi forse non violano l’«Iran, North Korea and Syria Nonproliferation Act» del 2006, perché non superano la gittata di 300 chilometri e non possono portare testate con 500 chili di esplosivo, però infrangono altre misure come il «Comprehensive Iran Sanctions, Accountability and Divestment Act» del 2010, che vietava l’esportazione nella Repubblica islamica di «armi convenzionali avanzate». Il rapporto, però, aggiunge anche un sospetto molto più grave: «Ci sono voci secondo cui la Cina, o entità cinesi, hanno continuato silenziosamente a fornire sostegno all’Iran nella ricerca di armi di distruzione di massa e missili balistici». Una chiara violazione delle sanzioni Onu.
L’ambasciata di Pechino a Washington ha smentito tutto, dicendo che rispetta alla lettera tutti i trattati di non proliferazione, e sollecitando il Congresso ad abbandonare questa mentalità da guerra fredda. Il rapporto, però, arriva in un momento delicato. Due giorni fa Israele ha provato con successo un missile balistico che potrebbe colpire l’Iran, mentre alcuni media scrivono che il premier Netanyahu e il ministro della Difesa Barak stanno cercando di convincere i parlamentari della necessità di attaccare. E che l’ipotesi sia concreta è dimostrato anche dall’apertura di un’inchiesta per appurare il responsabile della fuga di notizie che ha portato i media ieri a rivelare le intenzioni del governo Netanyahu. E ieri in Israele c’è stata un’esercitazione ipotizzando attacchi missilistici iraniani su Tel Aviv.
Tutto questo aumenta la pressione su Obama. Parlando a margine del G20, il capo della Casa Bianca ha detto che il programma nucleare iraniano continua a rappresentare una minaccia e perciò la comunità internazionale deve mantenere alta l’attenzione. Molti analisti, però, sono convinti che Obama non ha alcun interesse a lanciarsi in un’altra guerra durante la campagna presidenziale, e infatti Washington ha usato il recente complotto contro l’ambasciatore saudita solo per chiedere più sanzioni. Il ministro degli Esteri iraniano Salehi ha comunque risposto alle voci, promettendo al giornale turco Hurriyet una «risposta brutale», se l’Iran verrà attaccato.
Il MANIFESTO - " Il Congresso vota nuove sanzioni all’Iran "
Mahmoud Ahmadinejad : "Abbiamo il nucleare"
La Cina ha aggirato l'embargo imposto all'iran e continuato a vendere armi agli ayatollah. La cosa non stupisce molto, Russia e Cina si sono sempre dichiarate contrarie alle sanzioni contro l'Iran. A lasciare interdetti è questo articolo del Manifesto che, nemmeno troppo velatamente, è contrario alle sanzioni, ostile agli Usa che ne propongono l'inasprimento e minimizza la gravità delle accuse mosse all'Iran. Sul probabile attacco ai siti nucleari, nessuna parola. Sui rischi globali connessi all'atomica iraniana, silenzio. Il dossier dell'AIEA viene menzionato in una riga, senza specificare per quale motivo ha suscitato le reazioni di Stati Uniti e Gran Bretagna. Ecco l'articolo:
In un clima di tensione crescente attorno all’Iran, la Commissione esteri della Camera dei deputati degli Stati uniti ha approvato mercoledì sera una bozza di legge che impone nuove sanzioni a Tehran. Sostenuta da uno schieramento bipartisan e approvata per acclamazione, la nuova legge chiede alla Casa Bianca di adottare sanzioni contro la Banca centrale dell’Iran e limita in modo drastico i contatti diplomatici tra Washington e Tehran. La legge ha buone probabilità di essere approvata dall’intera Camera. Questo non significa che diverrà subito legge - molti prevedono che il Senato non discuterà una legge analoga prima del nuovo anno, e che potrebbe smussarne gli aspetti più radicali. Intanto però la stessa Casa Bianca sta facendo campagna presso gli alleati europei per inasprire le sanzioni all’Iran. La settimana prossima l’agenzia internazionale per l’energia atomica diffonderà il suo nuovo rapporto sull’Iran, e il presidenteBarack Obama ha anticipato: «Bisogna mantenere la pressione su tehran: finanziaria, economica, e isolamento diplomatico», ha detto ieri. Il voto di mercoledì sera resta indicativo. I sostenitori della nuova legge di sanzioni hanno tenuto toni aggressivi: l’Iran va «punito», dicono. Citano il «complotto» per uccidere l’ambasciatore saudita a Washington, denunciato il mese scorso dalle autorità Usa, che hanno tirato in ballo i vertici delle Guardie della Rivoluzione iraniane se non addirittura la Guida suprema, prima autorità dello stato. Molti esperti hanno dubbi sulla credibilità del complotto,ma non i rappresentanti al Congresso. Le sanzioni, se approvate, non colpiranno solo la Banca centrale iraniana ma escluderanno dall’economia Usa qualunque banca straniera che abbia qualche tipo di transazione con la banca centrale dell’Iran (come gran parte delle sanzioni unilaterali già imposte contro le banche e le imprese petrolifere iraniane, si tratta di fatto di sanzioni contro le banche e imprese europee, che hanno dovuto rinunciare al commercio con l’Iran).
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