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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Il Foglio Rassegna Stampa
28.10.2011 Israele: cronache di ordinaria di politica interna
Che cosa c'è di strano ?

Testata: Il Foglio
Data: 28 ottobre 2011
Pagina: 1
Autore: Redazione del Foglio
Titolo: «Il decisore d’Israele»

Riportiamo dal FOGLIO di oggi, 28/10/2011, in prima pagina, l'articolo dal titolo "Il decisore d’Israele".


Bibi Netanyahu, Avigdor Lieberman

Roma. Quando Israele, un anno fa, rinnovò la costruzione nelle colonie di Cisgiordania, nonostante le pressioni contrarie dell’Amministrazione Obama per rilanciare i negoziati con i palestinesi, il ministro degli Esteri, Avigdor Lieberman, riuscì a vincere sulle resistenze del primo ministro, Benjamin Netanyahu, disposto a discutere il prolungamento del congelamento. Il capo della diplomazia israeliana, boicottato da mezzo mondo, adesso torna a imbarazzare Netanyahu chiamando il presidente palestinese Abu Mazen “uno dei maggiori ostacoli alla pace”.
Lieberman ieri ha fatto sapere alla Casa Bianca che non se ne parla di congelare le colonie o di scusarsi con la Turchia per la flottilla. “Itnù Icablù”, se daranno riceveranno, scandisce Lieberman contro i palestinesi. A cui l’ufficio di Netanyahu replica: “La posizione d’Israele è quella espressa dal primo ministro”. Netanyahu è sempre più silenzioso su Lieberman, perché se si votasse oggi né il premier né Tzipi Livni, leader centrista di Kadima, potrebbero fare a meno del ministro oltranzista. Secondo un sondaggio Globes, una coalizione di destra senza Lieberman avrebbe 54 seggi; Kadima più Lieberman sarebbe a 56.
In ogni caso, Lieberman è l’asso di ogni coalizione. Non solo. Per il veterano del giornalismo israeliano, Amir Mizroch, Lieberman cerca di costruirsi la figura di premier a capo di una coalizione conservatrice in caso Netanyahu abbracci il centro per rilanciare i negoziati. “Lieberman attacca Abu Mazen pensando a Netanyahu”, dice Mizroch. “Se Netanyahu prende Kadima Lieberman potrebbe prendere i nazionalisti del Likud e presentarsi come il capo della destra. Netanyahu lo teme più di ogni altra cosa”.
Lieberman ha già strappato diversi politici al premier, da Uzi Landau a Danny Ayalon, e un recente sondaggio nei licei lo ha eletto “politico più popolare”. Scrive Mizroch che ormai “non si parla più di Lieberman primo ministro come fantascienza”. Per capire quanto a destra stia andando l’opinione pubblica israeliana, a oggi il partito Ha’atzmaut del laburista Ehud Barak non entrerebbe neppure in Parlamento.

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