Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
I campionati Mondiali di scherma in corso a Catania oltre che rappresentare una vetrina internazionale ed una grande opportunità per mettere alla prova la nostra città sotto il profilo dell’accoglienza e dell’ospitalità turistica, costituiscono, anche in considerazione dell’elevato numero di nazioni partecipanti, uno spazio privilegiato dove i valori propri dello sport quali l’amicizia, la solidarietà, la fratellanza fra i popoli, la pace e la conoscenza reciproca, possono realizzarsi in maniera rilevante. E questo è stato l’augurio formulato dal Presidente del Senato Schifani nel corso della cerimonia inaugurale. Proprio per questo è compito della stampa, anche se monopolizzata dai positivi risultati degli atleti azzurri, di non ignorare certi episodi che contraddicono questi valori. Mi riferisco alla decisione della spadista tunisina Sarra Besbes che, per boicottare Israele negandogli così il diritto di esistere, di fatto non ha combattuto restando immobile nel confronto con l’israeliana Naom Mills. Questo episodio è un segnale negativo ed è da condannare dandogli il giusto risalto. Poiché il gesto proviene da una tunisina, e questa è una novità, e non solo da atleti sauditi o iraniani che ci hanno abituati in più occasioni al rifiuto del confronto con gli israeliani, ci deve far riflettere sulla cosiddetta “ primavera araba”. La già laica Tunisia che per prima si è avviata verso la “rivoluzione democratica” sembra piuttosto, anche per altri episodi, dominata da integralisti islamici, ispirati dal movimento dei Fratelli Musulmani, che ci devono far riflettere e pensare, a differenza di certa stampa conformista, che si sta manifestando, invece, un “inverno arabo”. Evidenti sono, in questo senso, gli avvenimenti provenienti dall’Egitto dove i cristiani copti sono perseguitati e le chiese distrutte. Più che una primavera si sta verificando il passaggio da una dittatura ad un’altra, in altre parole si potrebbe dire che “ si sta passando dalla padella alla brace”. Compito dell’Occidente è interpretare questa evoluzione o piuttosto involuzione e svegliandosi dal torpore relativista riaffermare i propri valori identitari di libertà e democrazia veri, condizionando gli aiuti finanziari che sta elargendo alla fine delle violenze verso i cristiani.