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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Perchè italiano sì, dialetto no 10/10/2011

credo che sia giusto,mi riferisco alla precedente lettera, sacrivere in italiano e non in dialetto veneto, alktrimenti il resto dell'Italia non comnprende, soprattutto visto che si trattano tematiche serie. O no?

Paola
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Spett.le Redazione,nel complimentarmi con voi per la capacità di comprendere i testi scritti in veneto, credo possa essere utile ai diversi lettori di IC che non hanno alcuna dimestichezza con questo dialetto, la traduzione del testo del lettore Matteo Basso.

Colgo l'occasione per porgere cordiali saluti e una buona continuazione di tutto.

Federico Bentsik
Venezia

E pensare che il nostro Presidente, l’ultima volta che ha visitato il tiranno siriano (bello questo gioco di parole), poco tempo fa, la prima cosa che ha detto, si è rivolto a Israele: “Per assicurare una vera pace, Israele restituisca le alture del Golan alla Siria”. Il Nonno non sa cosa era diventato il Golan sotto i siriani, prima di diventare un vigneto israeliano? Bel modo per rivolgersi a uno Stato che sta mantenendo la sopravvivenza “con le mani e coi piedi”. Ma non è l’unico personaggio politico che si presenta col cappello in mano davanti a questo massacratore e amico e alleato di tanti altri satrapi della zona. Mi ricordo del nostro “batrace” nazionale, famoso tri-chiappe in politica, che a Damasco è di casa. E di “casa” c’è anche l’ex Sindaco di Venezia che mangia pane & democrazia giorno e notte; quell’altro, “fondatore di un impero”, che gli bacia l’anello a un satrapo “matto” e quest’altro che gli stringe la mano, con due occhi serafici, al nipote di Hitler, quel tale persiano dal nome impronunciabile. Un po’ strambo questo Paese, non vi pare?

Che il Signore vi preservi, ma non si dimentichi di me.

Bruno

P.S.: non statemi a dire che non sapete chi è il “batrace nazionale”. Un premio a chi indovina. è ovvio che per capire le mie parole dovete leggere l’articolo allegato.

Matteo Basso
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La nostra posizione è ben riassunta dalla e-mail che segue, inviataci dallo stesso Matteo Basso, che ringraziamo per la sua comprensione. IC non può pubblicare lettere in dialetto. Pur apprezzandone la piacevolezza linguistica, crediamo che debba continuare ad essere l'italiano la lingua da usare per esprimerci ed essere compresi. Di Torre di Babele ne è stata sufficiente una..
IC redazione
P.S. grazie a Matteo Basso per il contributo che vorrà inviarci, speriamo abbia molti imitatori.

Cari amici, prendo atto della Vs/ risposta, Vi capisco e non sono permaloso; voglio solo dirVi che nel "mio piccolo", porto a conoscenza a diversi amici e conoscenti la Vs/ utilissima attività editoriale presentandola in vernacolo, la qual cosa fa subito presa e invito alla lettura, per chi ancora comprende il nostro dialetto "goldoniano". Talvolta, "Per conoscenza", poi, l'invio anche a Voi,senza che Vi sentiate obbligati a pubblicarla.
Ed ora mi ricordo che nel mese di ottobre scadrà il mio dovere di contribuire finanziariamete alle Vostre insostituibili  e apprezzabili fatiche.
Cordiali Saluti
Bruno Basso

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