Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Nicolas Sarkozy: la Turchia riconosca di aver sterminato gli armeni cronaca di Alberto Mattioli
Testata: La Stampa Data: 07 ottobre 2011 Pagina: 19 Autore: Alberto Mattioli Titolo: «Ora Sarkozy corteggia l’Armenia»
Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 07/10/2011, a pag. 19, l'articolo di Alberto Mattioli dal titolo " Ora Sarkozy corteggia l’Armenia ".
Nicolas Sarkozy, Armenia
Mentre a Parigi si rincorrono le voci sull’imminente parto di Carla Bruni, suo marito Nicolas Sarkozy vola nel Caucaso per una visita lampo modello «tre per due»: tre Paesi (Armenia, Azerbaigian e Georgia) in due giorni, ieri e oggi. Ma non è solo il consueto attivismo diplomatico dell’Eliseo, parte del progetto di «ripresidenzializzazione» di Sarkò in vista delle elezioni del prossimo aprile. Le motivazioni della trasferta sono più complesse. C’è, intanto, la solita attività da commesso viaggiatore per le aziende francesi: Bouygues e Alstom sono interessate alla costruzione del metrò di Baku, Total allo sfruttamento dei giacimenti di gas naturale del Caspio, Astrium e Thales alla vendita di satelliti. Poi c’è l’aspetto diplomatico. Sarkozy ha sempre rivendicato come uno dei suoi grandi successi la tregua fra Georgia e Russia nella guerra del 2008, con i tank russi fermati quando erano ormai a 40 chilometri da Tbilisi (la stessa mediazione, per inciso, di cui si vanta Berlusconi). Adesso il Quai d’Orsay lavora per la ripresa del dialogo fra i due litiganti e per la soluzione dell’annoso contenzioso fra Armenia e Azerbaigian sul Nagorno-Karabach.
Infine, c’è tutto l’aspetto di politica interna. I francesi di origine armena sono 450 mila, troppi per poterli trascurare. Nel 2007 votarono per Sarkozy che prometteva di opporsi all’ingresso nella Ue dell’odiata Turchia. Sarkò ha mantenuto la parola, ma poi ha deluso gli armeni sull’altra questione che sta loro a cuore. Aveva promesso che la Francia avrebbe inserito fra i genocidi la cui negazione costituisce un reato penale anche quello degli armeni, sterminati dai turchi durante la Prima guerra mondiale. Ma la provocazione verso Ankara sarebbe stata eccessiva e la legge è stata insabbiata. Ieri a Erevan Sarkozy ha riaperto la questione chiedendo ai turchi, esattamente come aveva fatto Chirac durante la visita precedente, di ammettere le loro responsabilità. «Il genocidio degli armeni - ha detto - è una realtà storica. Il negazionismo collettivo è peggio ancora del negazionismo individuale. Se la Turchia rivedesse la sua storia, la guardasse in faccia, con le sue luci e ombre, il suo riconoscimento del genocidio sarebbe sufficiente. Se non lo farà, allora senza dubbio bisognerà spingersi oltre». I franco-armeni saranno contenti. Compreso il più famoso di tutti, Charles Aznavour, che per l’occasione è salito con il Presidente sull’Air Sarkò One.
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