Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
L’osservazione del Sig. Emanuel Segre Amar circa il significato di uno Stato Palestinese fondato sul 22% del territorio assegnato dall´ONU nel 1948 alle popolazioni arabe ed ebraiche presenti nell’area occidentale dell’ex mandato britannico, che altro non vuol dire al di fuori della cancellazione totale dello Stato di Israele, trova conforto in un precedente storico; l’OLP (Organizzazione per la liberazione della Palestina) non fu fondata, come molti benpensanti credono (o fingono di credere), da Yasser Arafat dopo la “occupazione sionista” nel 1967 dei territori oggi contesi, bensì tre anni prima da Ahmed Shukeiri (1908 - 1980), un simpatico allegrone che alla vigilia della Guerra dei Sei Giorni aveva vaticinato: i maiali ebrei moriranno annegati nel loro stesso sangue. Da ciò ne consegue che per “liberazione della Palestina” il benemerito fondatore non intendeva liberazione dei territori “occupati” di Gaza e Cisgiordania (che allora erano occupati, sì, ma da Egitto e Giordania!); egli immaginava invece una nuova edizione della “soluzione finale” del popolo e dello Stato ebraico, questa volta cucinata con la mezzaluna in luogo della svastica anche se pur sempre nel solco tracciato da zio Adolfo. Alla luce di questo illustre precedente, il conto del 22% di Abu Mazen dunque torna, eccome. Cordiali saluti