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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
09.09.2011 Multa di 6000€ a John Galliano per i suoi insulti antisemiti
E' poco, ma in Italia sarebbe stato condannato ?

Testata: Corriere della Sera
Data: 09 settembre 2011
Pagina: 37
Autore: Stefano Montefiori
Titolo: «Insulti antisemiti, lieve condanna a Galliano»

Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 09/09/2011, a pag. 37, l'articolo di Stefano Montefiori dal titolo " Insulti antisemiti, lieve condanna a Galliano ".


John Galliano

La notizia è stata diffusa su tutti i quotidiani italiani. Tutti ritengono che la pena sia troppo bassa e attaccano la Francia per questo motivo. Non è ben chiaro il perchè di tanto livore, se non altro in Francia l'antisemitismo viene punito. In Italia non accade lo stesso, chiunque può dire ciò che gli pare senza subire nessuna conseguenza. La multa che Galliano dovrà pagare è irrisoria, ma se non altro la pena gli è stata comminata. Non è affatto sicuro che in Italia sarebbe successo altrettanto, anzi.
Ecco l'articolo:

PARIGI — John Galliano non è profondamente antisemita e razzista contro gli asiatici. Lo è stato, a tratti, quando era preda di una delle sue crisi dovute alla «tripla dipendenza» (parole sue) da alcol, sonniferi e valium. Per questo ieri il tribunale di Parigi lo ha condannato alla pena tutto sommato mite di 6.000 euro di ammenda, più un euro simbolico da versare alle persone che lo hanno denunciato dopo essere state insultate. «Galliano ha preso coscienza dello stato nel quale si trovava e ha cominciato a curarsi in modo efficace», ha spiegato il tribunale, apprezzando la decisione dell'ex stilista della maison Dior di sottoporsi a un trattamento di disintossicazione di due mesi negli Stati Uniti.
La condanna più severa, Galliano, l'ha comunque già patita diventando una sorta di paria del mondo della moda. Dior lo ha licenziato subito dopo l'impressionante video — scovato dal Sun — nel quale lo si vede, completamente alterato, pronunciare queste parole: «Adoro Hitler... Persone come voi sarebbero morte. Le vostre madri, i vostri padri, tutti messi nelle dannate camere a gas». Frasi rivolte ad alcuni ragazzi seduti in un tavolino accanto al «La Perle», il caffè del Marais abituale teatro delle sue intemperanze verbali.
Quindi anni fa Galliano, oggi 50enne, venne chiamato a ridare vita e slancio a una stanca maison Dior. Grazie ai suoi colpi di follia, Christian Dior ha raggiunto l'obiettivo di «perdere le ragnatele», come diceva lo stilista-pirata, ed è passata dal valere un dollaro (il prezzo simbolico che Bernard Arnault pagò nel 1994) agli oltre 10 miliardi di oggi. Anche per questo, in passato, l'uomo più ricco di Francia ha perdonato al ragazzo terribile molti eccessi. Diventati però fuori controllo quattro anni fa, dopo la morte del suo amico Steven Robinson (probabilmente dovuta all'abuso di cocaina).
Il genio di Gibilterra è stato denunciato una prima volta a fine febbraio dalla 35enne Géraldine Bloch e dell'amico Philippe Virgiti. «Sporca faccia da ebrea, dovresti essere morta — le disse Galliano —. Sei così brutta che non riesco a guardarti», più altre offese e la minaccia all'amico, definito «sporca faccia da asiatico». Tre giorni dopo un'altra donna, dopo avere letto sui giornali quel che era successo, andò alla polizia raccontando di avere subito un'aggressione simile mesi prima, sempre al «La Perle»: «Allora avevo sorvolato perché era palesemente ubriaco, ma a quanto pare fa sempre così e bisogna fermarlo».
Quando Galliano scendeva agli inferi, il male che lo divorava prendeva la forma dell'odio per gli ebrei. Un antisemitismo viscerale che secondo la difesa dello stilista non corrisponde alla sua vera personalità. Molti amici sono andati in tribunale a testimoniare della sua personalità amabile, da sobrio. Insulti razzisti più o meno come le bestemmie di un iracondo, quindi. In ogni caso, John Galliano ha perso rispettabilità e posto di lavoro. Marc Jacobs potrebbe sostituirlo.

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