Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Hezbollah si espande in Sud America e progetta attentati contro obiettivi israeliani cronaca di Guido Olimpio
Testata: Corriere della Sera Data: 31 agosto 2011 Pagina: 25 Autore: Guido Olimpio Titolo: «L'Hezbollah sbarca a Cuba: Prepara nuove azioni»
Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 31/08/2011, a pag. 25, l'articolo di Guido Olimpio dal titolo " L'Hezbollah sbarca a Cuba: Prepara nuove azioni".
Hezbollah Cuba
Sono in tre. Uno di loro usa uno strano soprannome: Agave Tequilana. Appartengono all'apparato per le operazioni «esterne» dell'Hezbollah, il movimento libanese filo-iraniano. Il terzetto si è spostato di recente dal Messico a Cuba con il compito di stabilire una testa di ponte sull'isola. Tra qualche giorno seguiranno altri 23 guerriglieri selezionati da Talal Hamia, l'alto esponente dell'Hezbollah che dirige le attività clandestine. La trasferta dei tre è destinata a durare. Hamia, con l'approvazione del segretario Nasrallah, ha deciso di aprire una «base» a Cuba ed ha messo a disposizione del piano — conosciuto come Dossier Caraibi — un budget robusto. Oltre un milione e mezzo di dollari. Lo sbarco all'Avana non deve sorprendere. Da anni l'Hezbollah, spesso per conto dell'Iran, agisce nei Paesi dell'America Latina. I punti di forza sono a Ciudad del Este (Paraguay) e in Brasile, ma gli estremisti si sono installati in molte città di frontiera e in Venezuela. Raccolgono fondi, trafficano e tengono pronte delle cellule nel caso ci sia bisogno di agire contro gli avversari. Per due volte gli Hezbollah, assistiti dall'Iran, hanno colpito in Argentina: l'ambasciata israeliana e la sede dell'associazione ebraica. L'avamposto cubano avrà, inizialmente, un ruolo logistico. Gli Hezbollah dovranno creare punti d'appoggio, acquisire e produrre documenti di Paesi sudamericani, reclutare informatori ed entrare in contatto con i trafficanti che muovono uomini e cose. Una volta creato il network, i guerriglieri si terranno pronti a nuove missioni. Da Cuba, si raggiunge, lungo le rotte dell'immigrazione clandestina, il Messico e da qui gli Usa. Oppure altri Paesi. Gli Hezbollah devono ancora vendicare l'uccisione di Imad Mugniyeh, il capo dell'apparato clandestino eliminato a Damasco, e potrebbero cercare di farlo in Sud America attaccando un obiettivo israeliano. Nella loro analisi la regione si presta. Le misure di sicurezza sono relative, i confini porosi e in alcune aree, afflitte dal crimine organizzato, è possibile trovare esplosivi e armi. Zone opache che sembrano fatte apposta per chi vuole attaccare e sparire.
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