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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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Ugo Volli
Cartoline
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Immaginatevi uno Stato... 16/08/2011

Immaginatevi uno Stato...
Immaginatevi uno Stato... be' non proprio uno Stato, un embrione, un progetto, un desiderio o piuttosto una pretesa di Stato, il cui territorio è diviso fra frazioni violentemente contrapposte, che da anni si combattono, arrestano e torturano i militanti dell'altra parte che riescono a catturare, ma i cui leader ogni tanto si incontrano e si "riconciliano". Immaginatevi uno Stato, be' una pretesa di Stato che non tiene più elezioni da sei anni (l'unica volta in cui le ha fatte senza truccarle clamorosamente), sicché sono legalmente scaduti e giuridicamente illegittimi il presidente, il parlamento, il governo (tutti e due – entrambi pretendono di essere i soli legittimi), giù giù fino all'ultimo sindaco e consigliere comunale di villaggio – e naturalmente non si prospettano nuove elezioni se non forse, chissà, delle amministrative in autunno, ma non dappertutto, perché una delle due forze non le vuole, e forse non si faranno per nulla; il parlamento peraltro non si riunisce da anni e la trattativa fra le due forze per unificare i due governi è ferma sul nome del presidente del consiglio da incaricare.

Immaginatevi uno Stato... be' un abbozzo, che non riesce a pagare gli stipendi dei suoi dipendenti, anche se oltre un terzo del suo Pil viene dagli aiuti internazionali – di gran lunga i più abbondanti del mondo -, ma che paga regolarmente i terroristi incarcerati. Uno stato che dipende per la raccolta delle tasse e dei dazi dal suo nemico storico, cui deve anche la distribuzione di acqua, elettricità, l'import/export della maggior parte delle merci che produce (poche) e che consuma (molte), da cui riceve la maggior parte dei lavori veri (non statali) per i suoi quasi-cittadini. Uno Stato o un progetto che (nel pezzo maggioritario) sarebbe immediatamente rovesciato dall'altra frazione se non fosse implicitamente sostenuto dalle truppe degli arcinemici presenti sul suo territorio. E nel pezzo minoritario ha fatto del terrorismo la sua industria principale, con l'aiuto e il rifornimento continuo di potenze straniere. Uno Stato (insomma, un'ipotesi di Stato) che insegna l'odio per i suoi vicini nelle scuole, esalta in tutti i modi i terroristi che ne hanno attaccato i civili, e che dice che se non si fa la pace la colpa è degli altri. Uno Stato (un aborto di Stato) che immagina di fare pulizia etnica di tutti quelli che abitano sul suo territorio non appartenendo alla religione o all'etnia giusta. Che falsifica in maniera spudorata la storia, non solo quella recente, ma anche quella medievale e antica, contraddicendo a tutte le testimonianze archeologiche, letterarie, storiche. Uno Stato (insomma, qualcosa del genere) presieduto (illegittimamente) da un tale che ha scritto una tesi di laurea negazionista, che diffonde i Protocolli dei Savi di Sion, uno Stato (circa) in cui per entrare nella leadership bisogna essere ex terroristi non pentiti, o ancora potenziali terroristi e vantarsene.

Ecco, non devo chiedervi di che Stato (approssimazione di Stato) si tratti. E' chiaro, è la "Palestina". Voi cosa fareste di un posto così? Per molto meno posti come la Bosnia, il Kossovo ecc. sono stati commissariati dall'Onu e i passi verso l'autogoverno sono accuratamente monitorati e limitati. Qui ci vorrebbe un bel trattamento da ospedale psichiatrico vecchia maniera, con tanto di camicia di forza, è chiaro. Della serie "pericolosi per sé e per gli altri". E invece no, la grande maggioranza degli stati membri dell'Onu vorrebbe dargli il titolo di Stato vero e addirittura assegnargli dei territori che non controlla affatto come regalino di benvenuto, alla prima occasione possibile, cioè a settembre. Se questo non accadrà sarà dovuto all'opinione pubblica americana, che ha costretto perfino il presidente Obama, che a un anno dalle elezioni e in mezzo al disastro economico non può permettersi mosse troppo impopolari, a opporre il veto americano. Che cosa dite di una bella camicia di forza per tutti?

Ugo Volli


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