Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Evviva! I bravi terroristi non resteranno a tasche vuote 02/08/2011
Evviva! I bravi terroristi non resteranno a tasche vuote
Abu Mazen
Cari amici,
spero che oggi siate contenti, contentissimi. Anzi entusiasti. Che cos'è successo? Ecco, oggi pagano. Voglio dire, l'Autorità Palestinese paga gli stipendi. A tutti. Tutti interi, fino all'ultimo centesimo. Non è normale? No, per nulla. Perché l'AP è in grave crisi finanziaria. Non per colpa dell'America o dell'Europa che liquidano puntualmente i loro impegni, pur dovendo anche sostenere le Ong che combattono Israele dall'interno, ed è una bella spesa anche quella. Gli americani, per dirne una, hanno dato all'Autorità Palestinese oltre un miliardo di dollari nel 2009 (http://en.wikipedia.org/wiki/United_States_foreign_aid), l'Europa è impegnata intorno ai 600 milioni. Chi non paga sono i paesi arabi, anche quelli fuori dai guai politici e beneficiati dall'aumento del prezzo del petrolio come l'Arabia Saudita. Che volete, a parole sono solidali con i loro "fratelli palestinesi" e sono ben lieti di odiare Israele per conto loro, ma poi in concreto si guardano bene dal dar loro la cittadinanza, anche se vivono lì da generazioni e sono tutti arabi, membri della stessa "nazione araba"; quanto al portafoglio, lo aprono il meno possibile, si sa.
E naturalmente anche se l'Onu e il Fondo Monetario internazionale hanno certificato che l'Autorità Palestinese è pronto per istituire uno stato, circa un terzo del Pil dei territori amministrati dai palestinesi vengono dagli aiuti internazionali, quasi mille dollari a testa (sono valutazioni su dati molto confusi, vi risparmio le fonti, vi rimando solo alla Cartitas Ambrosiana, molto sensibile ai bisogni palestinesi: http://www.caritas.it/Internazionale/SchedaPaese.asp?IDP=Palestina&DIS=ALL). Buona parte del resto viene da rimesse doganali e da tasse che Israele raccoglie per l'AP, il che certamente non farebbe più di fronte alla rottura degli accordi di Oslo costituita dal ricorso all'Onu. Vedremo a settembre.
Comunque, senza i fondi arabi era difficile pagare i salari dei circa 170.000 dipendenti pubblici che più o meno, con le loro famiglie alimentano un terzo della popolazione. E il primo ministro Fayyad, prudente economista educato in un'università americana, aveva annunciato il taglio del 50% dei salari. Ma una minaccia di sciopero l'ha indotto a rinunciare. Miracoli della "primavera araba". Sicché oggi dovrebbero arrivare gli stipendi di luglio, solo con un piccolo ritardo. Chissà da dove sono arrivati i soldi, direte voi. Già chissà. Magari da quella miriade di fondi neri in cui eccelleva anche Arafat, come abbiamo appreso dalla disputa fra l'Autorità Palestinese e la vedova sulle molte centinaia di milioni di dollari che erano rimasti, come dire, appiccicati alle mani del duce palestinese durante la sua gestione. Chissà.
Comunque gli stipendi saranno pagati, e soprattutto i più importanti, i più preziosi. Come sapete, basta essere arrestato da Israele per avere diritto a uno stipendio dell'Autorità Palestinese, non importa quanto terribile sia il delitto di cui uno si sia macchiato. Per esempio i due fratelli che hanno compiuto un paio di mesi fa la strage di Itamar, ammazzando due genitori e tre loro figli piccoli, il minore di otto mesi, sono regolarmente a busta paga dell'Autorità Palestinese. E prendono anche uno stipendio superiore sia ai funzionari che ai "poliziotti" che in realtà sono i soldati dell'Autorità Palestinese. Naturalmente anche i fondi per questi stipendi vengono dalle nostre tasse e da quelle degli americani (http://www.hudson-ny.org/2302/palestinian-authority-terrorist-salaries). Difficile negare che questo finanziamento, al di là delle belle parole diplomatiche sulla pace e il rifiuto del terrorismo, significhi una sostanziale approvazione. Del resto nei campi estivi per bambini organizzati dall'AP, anche quest'anno i gruppi per i giochi ricevono i nomi dei più illustri terroristi, così, per dare una buona educazione ai giovani (http://myemail.constantcontact.com/PA-summer-camp-sponsored-by-Fayyad--names-children-s-groups-after-terrorists.html?soid=1101929139886&aid=x4CKULGEqYU) Che bello, eh, ragione di più per festeggiare. I nostri terroristi non resteranno a tasche vuote.