Da ANSA, UNITA' e MANIFESTO, tre aggiornamenti che contribuiscono a capire il rapporto della sinistra con Israele.
Il lancio dell'ANSA è del 15/07, l'articolo di Moni Ovadia sull'UNITA' di oggi, 16/07/2011, a pag.21, Zvi Schuldiner sul MANIFESTO di oggi, a pag.9.
Tutti preceduti da un nostro commento.
a destra: Shimon Peres fantoccio, tre scarpate in faccia 1 euro (Torino 2011)
Ansa- MO: BERSANI,SU STATO PALESTINESE SERVE POSIZIONE UE UNITARIA INTERVISTA A HAARETZ DEL LEADER DEL PD (ANSA) -
TEL AVIV, 15 LUG -


Bersani mentre guarda un keffia con Abu Mazen, il sen. Vincenzo Vita
Ritorniamo sul viaggio di Bersani in M.O., stimolati dal lancio ANSA che riprendiamo.
Il segretario PD ha dato una intervista ad HAARETZ nella quale evita accuratamente di riferirsi alla iniziativa del suo gruppo al senato per far sì che l'Italia voti a favore della autoproclamazione dello stato palestinese all'Onu il prossimo settembre.
Perchè questa è l'azione politica che sta conducendo il PD, mentre Bersani la nasconde dietro ad affermazioni, trite e ritrite, che vanno bene in tutte le occasioni. "Europa con una voce sola, ripresa delle trattative, il riconoscimento dei palestinesi come entità politica", tutti argomenti presentati senza entrare nel merito, quindi facilmente sottocrivibili da chiunque.
Nel merito ci entra invece in Italia, come appunto sta facendo il senatore Vincenzo Vita, che sta raccogliendo firme sulla proposta su accennata. E' un ritorno alla mai defunta doppiezza comunista ? Togliamo pure il riferimento comunista, resta la sostanza. Questa sinistra, anche quella che si ostina a presentarsi come democratico-moderata, gratta gratta è quella di sempre. E'contro Israele dall'opposizione, è facile immaginare quali danni potrà fare se al governo.
«Se fossimo al potere, faremmo tutto il possibile affinché l'Unione europea presentasse una posizione unitaria e facesse valere tutto il proprio peso nel Quartetto per il rilancio di trattative (israelo-palestinesi, ndr) prima della convocazione della Assemblea Generale delle Nazioni Unite», il prossimo settembre. Lo afferma il leader del Pd Pier Luigi Bersani in una intervista rilasciata a Haaretz questa settimana, durante una visita in Israele e nei Territori palestinesi. Ma se non fosse possibile riprendere le trattative, ha aggiunto, «faremmo pressioni sull'Unione europea affinché esprima una posizione comune sulla legittima aspirazione dei palestinesi ad essere riconosciuti come una entità politica». Il giornale liberal di Israele dedica quasi una pagina per presentare ai lettori «il quasi sconosciuto Bersani» che in una fotografia viene mostrato pensieroso, e con una 'kippa' ' (copricapo) in testa, fra i banchi dell'antica sinagoga italiana di Gerusalemme. Bersani, secondo la cronista, «è 'l'immagine rovesciatà del Cavaliere Berlusconi: è alto, controllato, misurato nell'esprimersi... non racconta barzellette, non è solito sorridere». «È il personaggio che potrebbe restituire il potere alla Sinistra», aggiunge Haaretz. «Nessuno potrebbe mettere in dubbio la nostra intenzione di mantenere buone relazioni con Israele» dice Bersani, rispondendo ad una domanda sul futuro delle relazioni se in Italia fosse formato un governo guidato dalla Sinistra. «Noi siamo amici di Israele e cerchiamo una soluzione che dia garanzie alla sua sicurezza: e questa garanzia - conclude - rientra a nostro parere nella soluzione del problema, in direzione dei due Stati»: ossia di uno stato palestinese indipendente, in buon vicinato con Israele. (ANSA).
L'Unità-Moni Ovadia: "Nazionalismo suprema imbecillità"

Moni Ovadia, in un gesto abituale
Leggere ogni tanto Moni Ovadia è utile per capire fino a che punto l'ideologia possa cancellare la capacità di ragionare. Dopo una condivisibile definizione del nazionalismo (che però non valeva durante il nostro Risorgimento, come non è valsa durante quello ebraico), il nostro dà la stura alle sue ossessioni anti-israeliane. Negare il diritto di uno stato ad opporsi contro chiunque ne comprometta la stabilità economica - perchè di questo tratta, non di altro,la nuova legge approvata alla Knesset - una regola valida in tutti gli stati di questo mondo, Usa in testa, significa solo dimostrare il proprio odio, oltre alla ignoranza del contenuto della legge.
Citi poi chi vuole, le dichiarazioni dei partiti politici rispettano lo stesso codice in tutte le democrazie, in Israele chiunque può dire ciò che vuole, potrebbe farlo persino lo stesso Ovadia, le cui cretinate non sarebbero considerate illegali neppure in Israele.
Il grande scrittore serbo Ivo Andriç, premio Nobel per la letteratura, ha scritto: «Il nazionalismo èun coltello piantato nella schiena dei popoli». Questa immagine ha unatragica forza e in poche parole descrive il micidiale danno che il virus politico dell'idolatria della terra produce contro la vita dei popoli di cui si pretende difensore.Ma il nazionalismo non è solo violenza contro le genti e gli individui. È perversione di quel senso primo che chiamiamo umanità. Il delirio nazionalista è una deprimente forma di sottopensiero che mortifica l'intelligenza, che corrode la democrazia e contestualmente eleva l'imbecillità a categoria politica. Il governo israeliano Nethanyau ha continuamente dato prova di un ottundimento politico che si fonda sull' iteranzione sclerotizzata di un paio di ossessioni senza sbocco del tipo, espansione naturale degli insediamenti, Gerusalemme capitale indivisibile dello Stato d'Israele. Ma uno dei suoi più recenti provvedimenti di legge, approvati per ossequio alle componenti più reazionarie, razziste e fanatiche della sua compagine di governo, è riuscito ad esprimere una sintesi di sprezzo per la democrazia e di stupidità che merita il podio olimpionico. La legge in oggetto stabilisce che organizzazioni o individui che propongano un boicottaggio contro Israele, intendendo con Israele anche le colonie illegali, può essere trascinato in giudizio per risponderne, anche se non sia dimostrato che abbia provocato danni. Il portavoce dell'opposizione centrista Kadima ha sentenziato: «Oggi il governo Nathanyahu ha varcato la soglia della stupidità politica e dell'irresponsabilità nazionale »
Il Manifesto-Zvi Schuldiner: " Democrazia allo stato puro"

Una cattedra universitaria non ha mai garantito il livello di professionalità di chi la occupa. Zvi Schuldiner non fa eccezione. Nelle poche righe che seguono, riece infatti ad infilare menzogne dopo menzogne. E' utile leggerlo, come facciamo con gli altri odiatori, per capire la sostanza delle loro argomentazioni. La descrizione che fa di Israele, come di un paese che 'crede' di essere circondato da nemici che ne vogliono la distruzione, è una chiave per capire la distorsione della realtà che caratterizza i vari Schuldiner, presenti in Israele così come in tutte le vere democrazie, nelle quali la libertà di parola viene garantita anche a coloro che quella democrazia vorrebbero abbattere.
Il titolo, che si crede ironico, è in realtà l'unica affermazione vera sopra a un mucchio di menzogne.
Dal premier ai bambini dell’asilo nido lo sanno tutti: Israele è una democrazia, l’unica democrazia del MedioOriente. Siamo un’isola di liberalismo democratico in un nero mare di dittature e satrapie. E’ vero che tre milioni di palestinesi dei territori occupati nel ‘67 non godono di nessun diritto politico, nazionale, sociale e subiscono un’occupazione brutale, però questo accade perché noi dobbiamo difenderci da quelli che ci vogliono sterminare. Siamo una democrazia che si difende. E se il 20% della popolazione israeliana -ma sono sempre arabi e sempre più liberi che gli arabi di Siria o Sudan - è un po’ discriminata è perché simpatizza con quelli che ci vogliono sterminare. Per esempio i nostri problematici beduini che vogliono continuare a vivere come beduini e non accettano che le loro terre siano confiscate per fare spazio alla modernizzazione occidentale e... giudeo-cristiana? Siamo l’unica democrazia del Medio Oriente però siamo costretti a difenderci da orribili pacifisti che vogliono sbarcare viamare a Gaza, e quando riusciamo a bloccare tutta quell’orda di antisemiti (che cercano perfino di ingannarci arruolando una signora di 80 anni truccata da sopravissuta dell’olocausto e altri ebrei traditori), ecco che cercano di arrivare con gli aerei dal cielo per dimostrare a favore dei palestinesi che vogliono sterminarci. Per fortuna li abbiamoespulsi tutti, comeavevamo già fatto altre volte con altri personaggi equivoci, come Noam Chomski e Luciana Castellna. Dal momento che siamo una democrazia, questa settimana è arrivato inIsraeleGlenBeck, unequivoco americanodi estrema destra legato ai peggiori fondamentalisti del suo paese che non esita a paragonareil suopresidenteBarack HusseinObamacon Hitler e con i comunisti. Beck dice di voler organizzare per agosto una grande manifestazione in favore dei buoni. Loro li lasciamo entrare, non c’è nessuno meglio di qualche buon fascista per appoggiare l’unica democrazia. L’unica democrazia avanza a passi da gigante anche nel nostro parlamento. Unalegge permette di respingerenei piccoli centri chiunque non corrisponda ai criteri degli abitanti di quel determinato centro; un’altra legge stabilisce che organismi checelebrino la naqba, la catastrofe palestinese (per esempio un municipio arabo d’Israele)nonpotranno ricevere finanziamenti ufficiali; un’altra determina che chi chieda un finanziamento per fare un film, debba giurare fedeltà a Israele come stato ebreo e democratico. E adesso ecco una nuova legge per difendere la democrazia: come tutti sanno sono ormai decenni che ci sono traditori israeliani - che collaborano con i nostri peggiori nemici che ci vogliono sterminare - impegnati a fomentare il boicottaggio ai prodotti che si producono negli insediamenti israeliani nei territori occupati. Da qualche giorno chi di noi faccia appello a questo boicottaggio sarà chiamato a risponderne davanti alla magistratura civile (con relativi indennizzi per anni). In altre parole: è proibito parlare in favore del boicottaggio dei prodotti sopramenzionati. Sono prodotti che si producono nei territori occupati da Israele nel ’67. Ossia sono prodotti da coloro che si sono stabiliti illegalmente in quelle terre visto che le Convenzioni di Ginevra, che Israele affermadi riconoscere, proibisconoil trasferimentodi popolazioni nei territori occupati, la confisca dei beni degli occupati e ogni azione chenonsia determinata da ragioni di sicurezza. Per evitare che ci sterminino, Israele ha già piazzato quasi mezzo milione di israeliani nei territori palestinesioccupati e più di 300 imprese producono in quei territori ogni tipo di prodotto. Visto che siamo una democrazia moderna si può trovare la lista su internet (https://sites. google.com/site/buynoevil/). Logicamente, però, devo ricordare a me stesso che sebbene tutti questi prodotti siano prodotti nei territori occupati - un atto del tutto illegale -,mi è proibito fare appello a non comprarli perché questo contraddice una legge democraticamente approvata da unparlamento democratico. Visto che Gush Shalom ha già presentato un ricorso alla Corte suprema perché annulli la legge, l’estrema destra si è subito mobilitata per condizionare i giudici. Nell’unica democrazia la settimana prossima si discuterà alla Knesset sulla creazione di una commissione parlamentareche passi al setaccio le ongdi sinistra visto che esse di frequente collaborano con il nemico. Nell’unica democrazia sono già all’opera gruppi di zelanti studenti che si dedicano a rivedere i nostri programmi di studio e a denunciare ai media le deviazioni anti-patriottiche dei docenti. La prova di queste deviazioni perniciose è che alcuni di quei docenti si sono uniti, ieri a Gerusalemme, alla manifestazione comune con i palestinesi in favore di due stati per due popoli.
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