Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Israele approva una legge per difendersi dai suoi boicottatori Cronaca di Mirko Molteni. L'Unità scrive a sproposito di 'legge bavaglio'
Testata: Libero Data: 13 luglio 2011 Pagina: 17 Autore: Mirko Molteni Titolo: «Passa la legge contro chi boicotta Israele e le colonie»
Riportiamo da LIBERO di oggi, 13/07/2011, a pag. 17, l'articolo di Mirko Molteni dal titolo " Passa la legge contro chi boicotta Israele e le colonie".
Israele ha approvato una legge per difendersi dal boicottaggio dei suoi odiatori. L'idea, ovviamente, non è piaciuta agli odiatori stessi. Rachele Gonnelli sull'Unità arriva a definirla 'legge bavaglio'. Non è ben chiaro per quale motivo, in nome della libertà d'opinione deve essere permesso il boicottaggio economico e accademico di Israele, ma non il suo diritto a difendersi. E' il solito sistema degli odiatori, Israele dovrebbe cedere a qualunque ricatto, senza difendersi. Le aziende boicottate, poi, non sono nei territori 'occupati', ma 'contesi'. Ecco l'articolo:
Una legge contro chi boicotta Israele e le colonie in Cisgiordania. È passata ieri in via definitiva alla Knesset con 47 voti favorevoli contro 38, il “Boycott Bill”, la contestata norma che sanzionerà con ammende individui e gruppi che invitano bloccare la collaborazione con lo Stato ebraico. Per legge il governo di Gerusalemme potrà chiedere risarcimenti di 50mila shekel (circa 10mila euro) per i danni finanziari provocati dal boicottaggio economico, culturale e accademico. Presentata dal parlamentare Ze’ev Elkin, del Likud come il premier Netanyahu, è stata appoggiata da tutta la coalizione di maggioranza e dalle opposizioni, con il solo voto contrario di Kadima e l’astensione di Indipendenza (il partito di Ehud Barak). Sul piede di guerra le associazioni per i diritti umani e le sinistre che parlano di «primo passo verso il fascismo». La decisione del parlamento israeliano arriva nel giorno dell’ennesimo flop per l’amministrazione Obama. Washington non è riuscita a far ritornare sui suoi passi Abu Mazen che intende chiedere a settembre alle Nazioni Unite il riconoscimento unilaterale della Palestina - a favore del quale si sono dichiarati numerosi Paesi sudamericani ed europei. Ieri, al termine del colloquio del Quartetto sul Medio Oriente, Hillary Clinton, la Ashton, Ban Kimoon e russo Lavrov non hanno nemmeno diffuso una dichiarazione comune, tanto la situazione appare senza sbocchi. Abu Mazen non ha perso l’occasione per mettere gli americani spalle al muro: «Andremo all’Onu e speriamo che gli Usa non ricorrano al veto», ha dichiarato.
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