Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Ho letto sul sito internet http://www.keshet.it/home2.asp?idtesto=735 l’articolo PDF che Vi allego alla presente. Si intitola ‘Ombre sul futuro’ ‘Il pericolo più grave per Israele sono certi ebrei (Haredim)’ ‘Non sarà l'Iran, non saranno i palestinesi a distruggere lo Stato d'Israele. A distruggerlo potranno essere i Haredim, gli ultraortodossi, ai quali il destino di uno Stato laico e democratico non interessa più di tanto.’ Di: Giuseppe Franchetti. Ho letto l’articolo, e desidero chiedervi se i Vostri esperti di Israele sono d’accordo con questo articolo di Franchetti, oppure no. Volentieri vorrei avere la Vostra opinione su questa ipotetica previsione. Grazie per la Vostra cortese attenzione, buon lavoro e un cordiale saluto, Luca.
Gentile lettore, conosciamo da tempo le opinioni di Giuseppe Franchetti, in parte le condividiamo, in parte no. Quello che non condividiamo è l'ossessione verso un presunto nemico, talmente forte ed esclusiova, da mettere in secondo piano, o addirittura eliminare, qualsiasi altra valutazione della società israeliana. E' vero che gli haredim, o ultraortodossi, hanno cura soltanto dei loro interessi religiosi, che poi sono i finanziamenti alle loro Yeshivot (scuole religiose), tutto il resto non esiste. Ma farne un cavallo di battaglia, come fa Franchetti, soprattutto in momento nel quale Israele è minacciata nella sua stessa sopravvivenza, ci pare una scelta da non condividere. Non dimentichi che nel primo parlamento di Israele (1948) la percentuale dei partiti religiosi era del 20%, identica a quella della Knesset attuale. Questo non cancella il problema, ma ne riduce di molto l'importanza. Un saluto cordiale, IC redazione