Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Deliranti dichiarazioni di chi rappresenta i giovani musulmani italiani L'estremismo terrorista di Omar Jibril è compatibile con le nostre leggi ?
Testata: Informazione Corretta Data: 22 giugno 2011 Pagina: 1 Autore: Fiamma Nirenstein-Daniele Regard Titolo: «Giovani Musulmani, un linguaggio scandaloso-Inaccattabile dichiarazione»
L'organizzazione dei giovani musulmani italiani ha un presidente, se rilascia una dichiarazione pubblica questa non va sottovalutata, perchè esprime una opinione ufficiale. Se questo è il linguaggio delle nuove generazioni musulmane in Italia, non è difficile delinearne il futuro nel nostro paese. Pubblichiamo l'intervento di Fiamma Nirenstein, seguito da quello di Daniele Regard, Presidente dell'UGEI - Unione Giovani Ebrei d'Italia, nel quale vengono riportate le dichiarazioni di Omar Jibril.
Dichiarazione deell'On. Fiamma Nirenstein (Pdl), vicepresidente della Commissione Esteri della Camera:
Fiamma Nirenstein
Giovani Musulmani, un linguaggio scandaloso
"Il linguaggio del presidente dell'organizzazione dei Giovani Musulmani Italiani nel suo intervento contro l'esposizione "Unexpected Israel" in corso a Milano è impresentabile ed è uno scandalo per qualsiasi persona che ami la buona armonia fra religoni. E' un attacco pieno di menzogne e di frodi tipicamente antisemite, con un richiamo persino all'accusa del sangue, privo di qualsiasi fondamento. Soltando Hamas, Hezbollah o Ahmadinejad e i movimenti più estremisti usano questo linguaggio che si macchia del crimine dell'incitamento all'odio e perfino all'omicidio".
Roma, 21 giugno 2011
Dichiarazione di Daniele Regard, Presidente dell'UGEI - Unione Giovani Ebrei d'Italia.
Daniele Regard
Il 20 giugno , sul portale multimediale youtube è stato caricato un video da parte del GMI. Nel video che ha come oggetto la manifestazione "Unexpected Israel", tuttora in corso a Milano , il presidente dei Giovani Musulmani d'Italia Omar Jibril non solo afferma che l'iniziativa sia "una kermesse per ricordare l’occupazione israeliana nei territori palestinesi", ma si spinge a sostenere che Israele stia ponendo in essere "un bagno di sangue" e che sia solito commettere "operazioni trucidanti".
Di fronte alla gravità e all’infondatezza di tali affermazioni denigratorie non è possibile tacere così come non si può restare indifferenti al fatto che il GMI inviti gli italiani a partire con la "Freedom Flotilla", in aperta violazione delle leggi internazionali sul blocco marittimo.
Come presidente dell’Unione dei Giovani Ebrei d'Italia mi corre l'obbligo di manifestare la mia profonda amarezza e la mia viva delusione per l'atteggiamento radicale che i giovani musulmani stanno assumendo nei confronti dello stato di Israele: un'amarezza e una delusione che non possono non condurre ad interrompere ogni tipo di rapporto con il GMI fintanto che quest'ultimo non avrà assunto posizioni più moderate e non avrà rettificato le sue gravissime affermazioni.
Maggiore sconcerto nasce poi dal fatto che una simile manifestazione culturale, estranea al conflitto, che ha visto coinvolti alcuni fra i maggiori esponenti della cultura della pace e del dialogo con il popolo palestinese, quali Noa, David Grossman e Idan Raichel, sia stata oggetto di bieca strumentalizzazione.
Mi auguro che le scuse arrivino il prima possibile, così da poter continuare il proficuo rapporto instaurato tra UGEI e GMI, rappresentanti di due minoranze italiane con simili radici culturali e da sempre impegnate nel dialogo tra le religioni.