Unexpected Israel si terrà a Milano, in piazza Duomo, come stabilito fin dall'inizio e nonostante le proteste degli odiatori.
Seguono tre lanci Ansa e Adnkronos con le dichiarazioni degli odiatori, scocciati perchè le loro minacce non sono andate a buon fine.

Gianni Vattimo piagnucola perchè nessun quotidiano pubblica le sue opinioni, incolpa della cosa una presunta lobby ebraica e accusa Pisapia di aver gestito male l'intera faccenda. Secondo Vattimo, infatti, Unexpected Israel non doveva tenersi a Milano, ma fuori dalla città (perchè in città no, ma fuori sì?).
I due lanci Adnkronos riportano le dichiarazioni del comitato contro Unexpected Israel. Secondo gli odiatori la manifestazione non dovrebbe avere luogo, negano di aver fatto minacce (chissà perchè, allora, si è posto da subito il problema sicurezza) e sostengono il loro diritto legittimo a criticare uno Stato. La libertà d'espressione, ovviamente, va a senso unico. Loro hanno diritto a censurare una manifestazione culturale, ma Israele non ha diritto di parola. Non ci deve essere spazio, nelle piazze italiane, per Israele e le sue conquiste scientifiche, economiche e la sua cultura.
Ecco i lanci:
ISRAELE: VATTIMO, ERRORE PISAPIA, DOVEVA SPOSTARE KERMESSE
È PROPAGANDA A PAESE ILLEGALE, SONO BOICOTTATO DAI MEDIA
(ANSA) - ROMA, 8 GIU - «Pisapia ha sbagliato con la kermesse
per Israele a non spostarla: è una propaganda a un paese
illegale, io avrei fatto diversamente. Quella kermesse andava
fatta fuori dalla città, fuori da Milano». Lo ha detto
l'eurodeputato dell'Idv, Gianni Vattimo, alla Zanzara su Radio
24.
Vattimo ha quindi sostenuto di essere «boicottato dai
media» perché parla «contro Israele». «Da quando parlo
contro Israele vengo boicottato: non ho più spazio sui media,
soprattutto sui grandi giornali che fanno opinione. C'è
un'osservanza generale a una lobby che controlla i giornali. I
direttori sono come Giovanardi. Ricevo minacce, dietro c'è per
forza qualcosa. Perché, ad esempio - si domanda Vattimo - non
scrivo sul Fatto? Furio Colombo era un mio amico, ma ora non ci
parliamo più perché lui è troppo filo israeliano. È così
anche con tutti gli altri giornali: per me - ha concluso - è
una perdita anche economica». (ANSA).
ISRAELE: COMITATO DIMOSTRANTI, CONTESTEREMO PACIFICAMENTE
ISRAELE: COMITATO DIMOSTRANTI, CONTESTEREMO PACIFICAMENTE =
NON MINACCIAMO NESSUNO, TANTOMENTO LA COMUNITÀ EBRAICA
Milano, 8 giu. (Adnkronos) - «Ribadiamo che non minacciamo
nessuno. Oltretutto di minacce si parla tanto ma non c'è un
giornalista che fornisca un solo elemento oggettivo e le stesse
sembrano piuttosto vaghe viste che in sole 24 ore le preoccupazioni di
Questura e Prefetto sono rientrate: saremo però ovunque possibile a
contestare pacificamente questa kermesse di propaganda, a cui
parteciperanno diversi ministri di un governo responsabile di crimini
contro l'umanità, a cui sarebbe dignitoso nemmeno stringere la mano».
Lo afferma, in una nota, il comitato «No all'occupazione israeliana
di Milano», a proposito della programmata manifestazione Unexpected
Israel.
«Leggiamo sulla stampa di oggi - continua il Comitato - le
dichiarazioni di Filippo Penati in merito alla kermesse israeliana di
piazza Duomo che esprime 'solidarieta' a Israele e alla comunità
ebraica... di fronte ad un attacco ad un Paese e alla sua comunità
nazionale.... per una manifestazione pacifica che ha il solo obiettivo
di far conoscere la cultura di una nazione e del suo popolò,
concludendo che la conoscenza è infatti la strada maestra per il
superamento di ogni conflittò».
«Ci permettiamo di segnalare all'ex-presidente della Provincia -
continua il Comitato - da sempre amico di Israele con il quale ha
anche firmato ambigui accordi in materia tecnologica e biotecnologia
(da sempre uno dei campi di interesse di Penati e del suo entourage):
nessuno ha minacciato la comunità ebraica di Milano (come lui
sostiene)». (segue)
ISRAELE: COMITATO DIMOSTRANTI, CONTESTEREMO PACIFICAMENTE (2) =
RIVENDICHIAMO DIRITTO DI OPPORCI A STATO FONDATO SU APARTHEID
Adnkronos) - Per il Comitato «nessuno ha attaccato,
politicamente, la comunità nazionale di Israele, ma lo Stato
costruito sull'occupazione, l'espulsione dei palestinesi, la
colonizzazione. Penati potrà non essere d'accordo, ma criticare uno
stato fondato sull'Apartheid è un diritto che rivendichiamo».
Secondo il Comitato «la kermesse è l'esatto contrario di una
fonte di 'conoscenza', ma un'operazione politica e di marketing
diretta a mascherare le politiche di oppressione e colonizzazione che
ancora continuano (e che hanno i loro risvolti scientifici, culturali,
economici) e ripulire così l'immagine di Israele».
«Questo - conclude il Comitato - è chiaramente dimostrato dal
fatto che nessun palestinese, di nessun ramo della cultura umana, è
stato invitato, né alcun israeliano ebreo oppositore del governo
israeliano (altro che le ciance di Fiano sulla Tel Aviv che ha
manifestato contro l'occupazione, che nella kermesse proprio non
esiste)».
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