Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
IC7 - Il commento di Fiamma Nirenstein Dal 29/05/2011 al 04/06/2011
Testata: Informazione Corretta Data: 06 giugno 2011 Pagina: 1 Autore: Fiamma Nirenstein Titolo: «Il commento di Fiamma Nirenstein»
Il commento di Fiamma Nirenstein
Fiamma Nirenstein
C´è una grande, pesante svolta nel movimento anti israeliano, e lo abbiamo visto in queste settimane a tutte le latitudini e specie sui confini di Israele stesso. In linea generale, si può dire che i palestinesi e con loro tutto il mondo jihadista che tende alla distruzione di Israele hanno suscitato un movimento arabo, sostenuto dall´Iran, che ambisce, che pretende di utilizzare l´agitazione popolare che si è impossessata del mondo musulmano e per analogia, dei suoi simpatizzanti non a scopi democratici, ma per distruggere Israele. Che vuole spostare a livello popolare la determinazione alla guerra L´impostazione prima di tutte le manifestazione della Nakba e poi di quelle di domenica scorsa della cosiddetta Naksa, novità linguistica a cui non vogliamo abituarci, è molto chiara: entrare senza chiedere il permesso nello Stato Sovrano degli Ebrei, negare l´esistenza dei confini di Israele, ovvero la sua stessa identità ed esistenza. L´idea ripetuta sui social network è che Israele sia sommerso fisicamente dai profughi e da tutti i suoi vicini, compresi quelli con cui ha siglato la pace. Questi ultimi sostendendo i profughi palestinesi, loro bistrattati ospiti dei cari amici siriani, libanesi, giordani..pronti però a solidarizzare sulla distruzione di Israele, devono alla fine dare il via a una guerra di popolo. Secondo il disegno palestinese questo movimento segnala, marciando fisicamente sullo Stato Ebraico, il diritto al ritorno che fino ad oggi non era contemplato in nessuna prospettiva di pace per un motivo semplice: la marea dei pronipoti dei palestinesi che si erano procurato nel 1948 la loro Nakba scappando su incitazione araba, oggi sommergerebbe Israele demograficamente. Sullo sfondo di questo movimento, l´unificazione fra Fatah e Hamas, sempre più minacciosa, e la prospettiva di settembre, quella del riconoscimento unilaterale di uno Statop Palestinese all´ONU. Senza trattativa, senza diplomazia internazionale... niente, di nuovo come se Israele non esistesse. Sulla stessa linea di cancellazione e di delegittimazione si muovono i movimenti di solidarietà internazionale con i palestinesi, sempre più aggressivi e pazzoidi, come quello scozzese che è appena riuscito a proibire in alcuni distretti i libri tradotti dall´ebraico, o quello che a Milano sotto la guida dei protagonisti della Flottilla, vuole impedire una mostra che deve esporre in piazza com´è la vera Israele, con le sue conquiste scientifiche e la sua bellezza.
Tempi difficili dunque. L´ispirazione è quella più estrema, 375mila "I like" su Face book a favore dell´invasione dei confini, che purtroppo è destinata a divenire una tattica che verrà più volte ripetuta, testimoniano che oggi basta gettare un fiammifero nel pagliaio islamico che subito lo si trova vivace e reattivo soprattutto sul tema cui è stato più allenato: l´odio contro Israele. E qui da noi, l´eco è sempre pronta. www.fiammanirenstein.com