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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
03.06.2011 Chi è contro la sharia offende l'islam
La tesi politicamente corretta di Marco Ventura

Testata: Corriere della Sera
Data: 03 giugno 2011
Pagina: 48
Autore: Marco Ventura
Titolo: «Wilders va assolto in tribunale, ma il suo antislamismo offende»

Sul CORRIERE della SERA di oggi, 03/06/2011, a pag.48, con il titolo " Wilders va assolto in tribunale, ma il suo antislamismo offende ", Marco Ventura, evidentemente ignaro degli editoriali in prima pagina di Giovanni Sartori usciti sullo stesso Corriere, scrive un editoriale- predicozzo sull'islam, ritenendolo offeso da chi ne critica il contenuto violento.
Se la volontà di conquistare il mondo, per sottometterlo alla sharia, è per Marco Ventura una proposta accettabile, gliene lasciamo tutta la responsabilità. Se i libri di Oriana Fallaci, anticipati anch'essi sul Corriere, fossero troppo espliciti per essere citati, si rilegga almeno Sartori.
Gli articoli di Sartori e altri (usciti sempre sul Corriere, ma ignorati da Ventura) su questo argomento, si possono leggere andando in home page (in alto a sinistra) scrivendo 'giovanni sartori'.
Ne raccomandiamo vivamente la lettura.
Ecco il suo editoriale:


Geert Wilders                                                             Giovanni Sartori

«L’Islam è principalmente un’ideologia. Un’ideologia di odio, di distruzione, di conquista. Sono fermamente convinto che l’Islam minacci i valori occidentali, la libertà d’espressione, l’eguaglianza tra uomo e donna, tra eterosessuale e omosessuale, tra credente e non credente» . In questi termini Geert Wilders ha ribadito la propria posizione mercoledì scorso, di fronte ai giudici di Amsterdam che processano il quarantasettenne olandese per incitamento all’odio anti musulmano. In quei Paesi Bassi in cui Pim Fortuyn e Theo Van Gogh sono stati uccisi in nome dell’Islam, Wilders è divenuto popolare battendosi, dice lui, contro l’islamizzazione dell’Occidente. Un milione e mezzo di olandesi lo hanno votato e il suo è il terzo partito del Paese. In cambio, poiché per molti chi offende Allah merita la morte, Wilders vive sotto scorta. In molti Stati, inclusi i Paesi Bassi, le leggi contro l’incitamento all’odio religioso hanno sostituito il vecchio vilipendio della religione di Stato. La libertà di espressione consente ogni forma di critica di qualsiasi religione in quanto tale. Ma non ti protegge se insulti qualcuno a motivo del suo credo. Se si applica con rigore il principio, Wilders deve essere assolto perché, come ha riconosciuto lo stesso pubblico ministero, i suoi propositi offendono l’Islam in generale e non alcuni musulmani in particolare. L’auspicabile assoluzione di Wilders non risolverà tuttavia i nostri guai con i fondamentalisti pro o anti Islam. Se i suoi nemici vogliono Wilders ridotto al silenzio, il leader olandese vuole tutti in ginocchio di fronte al suo idolo, la libertà d’espressione. «Non sono io sotto processo» , ha dichiarato Wilders a conclusione del dibattimento, ma «la libertà d’espressione che è la sorgente di vita della civiltà occidentale» . Si tratta di un errore. La libertà d’espressione non ha preceduto la democrazia liberale e pluralista, è venuta insieme ad essa. Libertà e diritti, responsabilità e obblighi stanno insieme, o cadono insieme. L’errore di Wilders non merita una condanna in tribunale; ma è di ostacolo ad una società migliore.

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