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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Padre Pizzaballa, mi ricordo di lui 31/05/2011
Ho letto l'articolo firmato da Deborah Fait "La faccia tosta di Padre Pizzaballa". Purtroppo devo dire che non mi sorprende affatto.
Quel "soggetto" è stato il mio compagno e superiore religioso per diversi anni. Per me è soltanto un lupo travestito di agnello.
Come la maggioranza di quella "specie" si travestono di agnelli solo per fare carriera sulla pelle degli altri. E questo è il caso del "soggetto" in questione. Potrei raccontare mille cose che si dicono e fanno dentro le porte dei conventi, nelle loro riunioni a porte chiuse e certo... lontano da indiscrezioni.
La sua posizione è la posizione della stragrande maggioranza degli ecclesiastici cristiani in Israele.
Per noi era proibito studiare l'ebraico e malgrado vivessimo per tanti anni in territorio israeliano non riuscivamo a dire neppure una parola.
Certo, lui ha imparato l'ebraico e questo fa parte di una precisa strategia che con il tempo è mutata. Oggi, gente come lui, fa proselitismo sulla popolazione ebraica che fa parte dello Stato da recente.
Lui battezza gli ebrei deboli nella fede ebraica, a porte chiuse (magari nel monastero delle Clarisse di Gerusalemme) ed è per questa ragione che parla l'ebraico e fa finta di essere amico di Israele
Ma i fondo al cuore odia Israele, gli ebrei ed ogni cosa che si avvicini allo stato ebraico. Loro pensano di trovarsi in terra di nessuno e no accettano la dichiarazione e mondiale riconoscimento dello Stato ebraico.
Penso che deve essere lo Stato di Israele a cambiare atteggiamento. E dalla tolleranza si passi all'esigenza di fedeltà verso lo Stato che ogni cittadino o straniero che abita il suolo israeliano deve solennemente giurare. Poi bisogna esigere il pagamento delle tasse ad ogni singolo e ad ogni istituzione, così come lo fa ogni cittadino.
La concessione dei permessi di soggiorno deve avvenire dietro assicurazione che l'interessato non sia un pericolo per lo Stato, sia sotto l'aspetto materiale come anche ideologico. Così come si fa in Italia deve essere fatto anche in Israele! So che una posizione tale può sembrare esagerata o quantomeno non politicamente corretta, ma sono convinto che questa gente che lucra grazie alla loro posizione di privilegio, deve essere messa fuori la porta se non desidera vivere nello Stato di Israele.
Altrimenti facessero le valigie e traslocassero nel paradiso di Gaza.
Cordiali saluti,
Alberto Bissoli

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