Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Caro Direttore, leggo con raccapriccio la notizia che "nella ridente Scozia banditi per legge i libri stampati in Israele" . Come Lei sottolinea in modo perspicuo, il provvedimento prende di mira lo Stato ebraico in quanto tale poiché colpisce solo i testi israeliani stampati in Israele e non quelli (israeliani) stampati, ad esempio, in Gran Bretagna. Al di là del merito della questione, sul quale non mi soffermo poiché troppo lunga ne sarebbe l'analisi delle cause, mi preme porre in luce che non si tratta di una legge, bensì di un provvedimento amministrativo; dunque, come tale, non sottoposto all'immediata censura di contrarietà a principi generali di uguaglianza, democrazia, libertà di pensiero, ecc., ecc. Tramite tale metodologia si possono stracciare -aiutati dall'ottima propaganda antisraeliana, sempre più rigogliosa e folle ogni giorno di più- principi basilari del nostro vivere democratico, senza per questo sporcarsi le mani. Un bell'intervento sottotraccia, fatto col...silenziatore. Forse giova sottolineare che, nella famosa conferenza di Wannsee del gennaio 1942, alla quale parteciparono, con l'eccezione di Reinhardt Heydrich, solo membri di secondo piano del partito nazista, furono messi in atto provvedimenti di stretta natura amministrativa. Asettica Banalità del Male. La ringrazio per aver dedicato alla notizia di cui sopra una parte del Suo editoriale, contrariamente, immagino, a tanti Suoi -pur rispettabilissimi- Colleghi.