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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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Libero Rassegna Stampa
18.05.2011 Guerra al terrorismo: da che parte sta il Pakistan?
Cronaca di Simona Verrazzo

Testata: Libero
Data: 18 maggio 2011
Pagina: 21
Autore: Simona Verrazzo
Titolo: «I pakistani sparano alla Nato»

Riportiamo da LIBERO di oggi, 18/05/2011, a pag. 21, l'articolo di Simona Verrazzo dal titolo " I pakistani sparano alla Nato ".

Sulla situazione del Pakistan, invitiamo a leggere l'analisi di Michael Levi pubblicata su IC il 16/05/2011 http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=39737

Ecco l'articolo di Simona Verrazzo:


Pakistan

 In Pakistan è sempre tensione tra l’esercito di Islamabad e le forze della Nato. Ieri militari pachistani hanno aperto il fuoco contro due elicotteri dell’Alleanza Atlantica che avevano attraversato il confine, provenienti dall’Afghanistan. Dell’episodio – che si è verificato nella regione del Nord Waziristan – ha riferito l’esercito di Islamabad con un comunicato, che parla di due soldati pakistani rimasti feriti e di «una violazione dello spazio aereo». E sempre ieri Islamabad ha annunciato la notizia dell’arresto a Karachi, primo porto del Paese, di un esponente di primo piano di Al Qaeda. Secondo quanto si legge in una nota pubblicata sul sito web dell’Esercito pachistano, «Muhammad Ali Qasim Yaqub, alias Abu Sohaib Al Makki», è un «cittadino yemenita» e «lavorava direttamente sotto la direzione dei leader di Al Qaeda lungo il confine tra Pakistan e Afghanistan». E come a voler rispondere all’accusa rivolta dagli Stati Uniti di fiancheggiare il terrorismo per aver ospitato per anni Osama Bin Laden, il comunicato conclude che il suo arresto costituisce un «importante sviluppo» nella lotta al terrorismo e nell’impegno a «smantellare la rete di Al Qaeda operativa nella regione ». Sul fronte dei talebani ieri è arrivata la smentita degli studenti coranici di un loro coinvolgimento nell’assassinio, lunedì sempre a Karachi, di un diplomatico saudita.

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