Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Siria: Bashar al Assad promette le riforme, ma continua a sparare sulla folla Cronaca di Davide Frattini
Testata: Corriere della Sera Data: 20 aprile 2011 Pagina: 17 Autore: Davide Frattini Titolo: «Assad revoca le leggi speciali, ma la polizia fa strage a Homs»
Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 20/04/2011, a pag. 17, l'articolo di Davide Frattini dal titolo " Assad revoca le leggi speciali, ma la polizia fa strage a Homs ".
I ministri hanno preso appunti come allievi diligenti. Senza guardarlo negli occhi, senza intervenire. E da studenti hanno eseguito il compito assegnato: il presidente Bashar Assad lo aveva chiesto nel discorso di sabato e ieri sono stati presentati i tre progetti per abolire lo stato d’emergenza in vigore da 48 anni. Adesso manca la sua firma. La televisione di Stato alterna l’annuncio delle riforme alle notizie di «un complotto salafita» che vorrebbe destabilizzare la Siria. Sei militari sarebbero stati uccisi a Homs, gli estremisti avrebbero freddato tre bambini e avrebbero assaltato due stazioni di polizia. Anche l’opposizione e le organizzazioni per i diritti umani raccontano di sparatorie a Homs, le vittime però sono i manifestanti, almeno dieci sarebbero stati ammazzati dalle squadre del regime. La polizia ha arrestato il dissidente Mahmmoud Issa. E con un raid all’alba ha svuotato la piazza più grande della città industriale. Nell’assalto sarebbero morti altri quattro dimostranti. Qui il movimento d’opposizione ha cercato di replicare la strategia adottata dagli egiziani in piazza Tahrir: creare uno spazio protetto, dove mantenere un’adunata permanente. La propaganda attorno alla cospirazione salafita sembra voler preparare i siriani alle leggi anti-terrorismo che dovrebbero essere introdotte «per assicurare la sicurezza dei cittadini e la stabilità della nazione» . Il ministero degli Interni ha minacciato chi scende in strada: «Viene vietato ogni tipo di manifestazione o raduno, qualunque sia la causa per la quale sono organizzati» . Uno dei tre progetti di legge dovrebbe permettere «cortei pacifici» , ma solo dopo aver ottenuto l’autorizzazione dalla polizia. Il governo propone anche di abolire la Corte suprema per la sicurezza dello Stato, il tribunale creato nel 1968 come strumento della repressione. Il terzo passaggio è l’abolizione dello stato d’emergenza, che fa da giustificazione alle norme speciali, agli arresti arbitrari e agli abusi contro gli oppositori. I manifestanti chiedono di più: lo smantellamento degli apparati di sicurezza e l’apertura del sistema politico, da sempre esclusiva del Baath. Gli slogan ripetono: «Vogliamo la caduta del regime» . Assad ha promesso di dare spazio ai sindacati e alle organizzazioni dei cittadini. Perché nascano nuove formazioni deve cambiare l’articolo 8 della Costituzione, quello che garantisce l’esclusiva al partito di regime. «La gente in strada sta su un pianeta— dice al New York Times l’attivista Wissam Tarif —, il presidente e i suoi fedelissimi su un altro» .
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