Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
ogni tanto mi viene un incubo. Se a settembre l'Autorità Palestinese realizzerà il suo sogno, e senza trattare con Israele, senza riconoscerlo, stracciando gli accordi di Oslo riuscirà a farsi riconoscere come stato dall'Assemblea Generale dell'Onu, non rinuncerà poi davvero a liberare tutta la Palestina e a far ricorso ancora al terrorismo, pardon alla lotta armata.
Pensate che delusione, senza più eroi, senza più esplosioni, gli ex terroristi, pardon i combattenti emeriti, ridotti a fare i vigili urbani davanti alle scuole o a giocare a bocce ai giardinetti... che malinconia!
Ma poi mi riscuoto. No, uomini forti come Mahmoud Abbas, autore di una tesi di laurea immortale sulla collusione fra sionismo e nazismo, mente di tante azioni armate (fra cui, si sussurra, quella di Monaco) non rinuncerebbero mai al buon vecchio sano terrorismo. La prova? E' di un mese fa la dedica ufficiale di una piazza di Ramallah a Dalal Al-Mughrabi, che per chi non lo sapesse è il capo del commando che perpetrò la più grande strage della intera storia palestinese, eseguito per impedire la pace fra israele e l'Egitto nel '78, il cosiddetto "massacro della strada costiera". Guardate la voce di Wikipedia, che è istruttiva, soprattutto nella sua parte contenente la versione palestinese (http://it.wikipedia.org/wiki/Massacro_della_Strada_costiera), per esempio dove definisce "colonia" Herzlyia (una trentina di chilometri a Nord di Tel Aviv, in una zona ebraica da centovent'anni, assegnata a Israele in tutte le spartizioni progettate). Alla fascinosa terrorista sono stati dedicati centri sportivi, sale computer, tornei di calcio, trasmissioni televisive e di recente anche pagine e applicazioni facebook. Difficile che la dimentichino. (http://en.wikipedia.org/wiki/Dalal_Mughrabi) .
Oggi poi mi è arrivata, grazie a una gentile corrispondente, la notizia che Abu Mazen in persona è andato ad apporre una targa sulla casa di un altro terrorista suicida (pardon, martire) autore di uno dei più efferati e vili crimini di massa (pardon, atti eroici di lotta) del terrorismo (pardon, della resistenza) palestinese, il "massacro di pesach" del 2002, in cui trenta persone uomini donne bambini furono uccisi mentre celebravano la pasqua ebraica con la tradizionale cena (il Seder, lo stesso, per i nostri amici cristiani, che probabilmente fu l'ultima cena di Gesù). L'autore di questo è colui che Abu Mazen ha deciso di onorare (http://pensierifallacidienrico.ilcannocchiale.it/2011/04/12/il_massacro_di_pesach.html) Guarda un po' quest'anno Pesach cade lunedì prossimo: che anniversario fantastico! Questo sì che è volere la pace Questo gesto ufficiale dei leader palestinesi non vi rincuora? A me sì, mi dà la certezza che il terrorismo (pardon, la lotta armata) palestinese non si fermerà per una cosa così poco importante come un voto delle Nazioni uniti. Come diceva un mattacchione che ha messo in prigione l'intera isola di Cuba, che ancora è sotto il controllo poliziesco dei suoi amici: hasta la victoria, siempre!