Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Vorrei richiamarmi all’ultima cartolina del Prof. Ugo Volli per una riflessione. Uccidere cittadini ebrei in quanto ebrei è un odioso crimine contro l’umanità che ha portato gente come Julius Streicher e Hans Frank a finire impiccati sul patibolo a Norimberga. Se questo principio era valido nel 1946 (e su ciò non v’è dubbio alcuno), vale ancora oggi. Perciò, chi uccide brutalmente una bambina di tre mesi merita lo stesso giudizio (morale non meno che giuridico) e la stessa fine di Arthur Seyss Inquart, il boia dei cittadini olandesi di origine ebraica sul quale ricadde la responsabilità della morte violenta di Anna Frank e della sorellina Margot. Il tempo del “ma anche” e del “ma il problema è ben altro” è finito da un pezzo; come nel 1939 o si sta con la civiltà o si sta con gli assassini portatori di barbarie. Non c’è via di mezzo. È bene che i Vauro, i Vattimo, i De Magistris, le Morgantini e gli altri allegroni che organizzano “flotille pro Gaza” se ne ricordino: continuare testardamente a giustificare chi è capace di uccidere un neonato perché ebreo in nome della “eroica resistenza anti-sionista” porta a schierarsi accanto alla barbarie e ad Adolf Hitler. Tutto il resto è solo (mi sforzo di non usare epiteti pesanti) una stomachevole forma di auto-erotismo mentale.