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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
19.02.2011 Tunisia, ritornano i leader islamici e iniziano le violenze contro ebrei e cristiani
Islam tollerante ? Cronaca di Giuseppe Sarcina

Testata: Corriere della Sera
Data: 19 febbraio 2011
Pagina: 13
Autore: Giuseppe Sarcina
Titolo: «Prete sgozzato in Tunisia, islamici a caccia di prostitute»

Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 19/02/2011, a pag. 3, l'articolo di Giuseppe Sarcina dal titolo " Prete sgozzato in Tunisia, islamici a caccia di prostitute ".


Tunisia

Un salesiano polacco sgozzato e nascosto nel garage del convento. Un gruppo di integralisti islamici che prova ad appiccare il fuoco nella strada storica dei bordelli. La transizione di Tunisi verso la democrazia continua a riservare sorprese. Non era mai accaduto che un religioso venisse attaccato, mentre la prostituzione è legalizzata ed è parte indisturbata del paesaggio urbano. Don Marek Rybinski aveva 34 anni, era nato a Varsavia, ed era diventato sacerdote nel maggio 2005. Dal 2007 viveva, lavorava e pregava nella Scuola salesiana di Manouba, un borgo assolutamente tranquillo a 12 chilometri da Tunisi. La notizia è stata diffusa nel tardo pomeriggio dalla tv satellitare Al-Arabiya. All'istituto religioso sarebbe arrivata una lettera ricattatoria: o ci date i soldi o vi ammazziamo tutti. Ma ci sono particolari che impongono prudenza: Don Marek è stato trovato con la gola lacerata in una piccola rimessa all'interno dello stesso istituto. Secondo la versione diffusa dagli inquirenti, il cadavere era lì da diversi giorni. In tarda serata le prime reazioni, anche politiche. Un comunicato del ministero dell'interno tunisino ha attribuito la responsabilità dell'omicidio «a un gruppo di estremisti fascisti» . Senza evocare un movente religioso. Da Varsavia, invece, un portavoce del ministero degli Esteri non ha escluso che sia proprio quella la pista da seguire. Negli ultimi decenni il Paese ha subito lo strapotere di un regime corrotto e parassitario. Ma la convivenza tra le religioni non è mai stata messa in discussione. A Tunisi non ci sono molte chiese o sinagoghe. Nessuno, però, le ha mai toccate. Nel 2010, secondo la lista compilata dalla Congregazione per l'evangelizzazione di popoli, sono stati uccisi 23 tra vescovi, preti e missionari. Nessuno di loro in tutto il Nordafrica. Tolleranza piena anche per gli ebrei: la grande sinagoga di Djerba attira ogni anno i fedeli della Torah. Ora, però, la pace religiosa sembra a rischio. Pochi giorni fa proprio il presidente della comunità degli ebrei, Roger Bismuth, aveva messo in guardia le autorità per le scorribande e le minacce di un gruppo di salafiti (musulmani radicali). Anche la gazzarra fondamentalista contro le prostitute è considerato un inquietante segnale di allarme. La manifestazione convocata nel centro storico della città, nella Medina, si è trasformata in un attacco incendiario in rue Abdallah Guech, dove donne e ragazze vendono sesso, attività consentita e regolata dalla legge. La Gendarmeria, appoggiata addirittura da due elicotteri, ha faticato a riportare l'ordine. Certo, l'esplosione dei movimenti, dei partiti, dei giornali apre spazi anche ai fondamentalisti. Sarà quindi interessante osservare le reazioni di Rachid Gannouchi, leader del partito islamico Nda, che le stime collocano tra l'8 e il 10%, alle spalle delle formazioni laiche. Gannouchi ha sempre dichiarato di ispirarsi al modello moderato della Turchia. Ma ora bisognerà vedere se è anche in grado di isolare gli estremisti piromani.

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