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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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Ugo Volli
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Egitto: dettagli che fanno riflettere 31/01/2011

Dettagli egiziani che fanno riflettere


Hosni Mubarak

Cari amici, in questo momento tutti dicono la loro sull'Egitto ed è comprensibile, perché la posta in gioco è gigantesca: l'Egitto è la capitale naturale del mondo arabo ed è stato negli ultimi trent'anni il caposaldo della pace fredda che bene o male ha contenuto il conflitto in Medio Oriente. Ma in realtà nessuno oggi sa come andrà a finire lo scontro fra Mubarak e la piazza. Io dunque mi limito a mostrarvi due piccoli dettagli per farvi capire quali sono le forze in gioco.

Il primo è questa notizia: alla "battaglia per la libertà" delle città egiziane sono andati a partecipare anche squadre di terroristi di Hamas (http://www.aschkel.info/article-le-hamas-participe-a-l-etat-de-guerre-en-egypte-66092444.html). Non è detto che la matrice delle manifestazioni sia questa, ma almeno il tentativo di strumentalizzazione islamista è chiaro, anche da parte iraniana (http://www.ilriformista.it/stories/Prima%20pagina/335732/). Del resto Hamas proclama nel suo statuto di essere  "una delle branche dei Fratelli Musulmani in Palestina" (http://www.cesnur.org/2004/statuto_hamas.htm) ed è ragionevole che partecipino a una lotta che sembra condotta dalla loro centrale. Del resto dalle carceri egiziani nel disordine non sono solo evasi molto dirigenti dei Fratelli musulmani (http://forumsearch.corriere.it/esteri/11_gennaio_30/egitto-scontri-morti-detenuti-frattini-borse-golfo_f5a39e50-2c4b-11e0-b8e2-00144f02aabc.shtml?fr=box_primopiano), ma anche di Hamas che sono tornati a Gaza (http://www.infopal.it/leggi.php?id=17371)

Il secondo dettaglio è più piccolo e privo di conseguenze, ma altamente significativo. Guardate, per favore, questa "notizia" dal sito di Al Jazeera comparsa due giorni fa: http://www.aljazeera.com/news/articles/39/Mubaraks-planning-exile-to-Tel-Aviv.html. Vi si dice che Mubarak sta "pianificando di fuggire a Tel Aviv" e lo si mostra in una vecchia foto in atteggiamento amichevole con Olmert – il quale, come sapete non è più al governo in Israele da tre anni. La notizia è inesistente: come sa Al Jazeera cosa starebbe "pianificando" Mubarak? Di fatto poi questa eventuale "pianificazione" non si è realizzato e appare improbabile che si realizzi. Ma serve a attirare su Mubarak l'odio per Israele e su Israele, che non c'entra la rivolta egiziana che sembra un po' impantanata (http://www.jpost.com/MiddleEast/Article.aspx?id=205931).
Al Jazeera ha sostanzialmente guidato questa rivolta, così come ha "cercato di rovesciare il governo palestinese con le sue ultime rivelazioni". L'ha detto il presidente dell'AP, Abbas, che è parte in causa, obiettivo principale della manovra dell'emittente del Qatar. (http://www.jpost.com/MiddleEast/Article.aspx?id=205920). Nell'epoca dell'informazione globale, non vi è più solo il terrorismo con le armi, vi è anche quello con la legge e la diplomazia, ampiamente praticato dai palestinesi stessi, e quello con l'informazione, di cui sono autori ma anche vittime. Al Jazeera è una forza paragonabile oggi ad Al Qaida, alla Fratellanza Musulmana, uno degli assi dell'islamismo globale. Che la maggior parte dei media europei la prenda come una fonte di informazione credibile, è uno dei grandi segni di Eurabia.

Ugo Volli

PS: A parte quel che vi ho raccontato, secondo voi le agitazioni di piazza in Tunisia, Algeria, Egitto, Yemen ecc. hanno molto a che fare con Israele? Non tanto, eh? Forse c'entrano di più la disoccupazione e l'inflazione dei generi di prima necessità (come diceva Clinton, quello vero: "E' l'economia, stupido!") o se preferite la voglia di libertà, di liberarsi di regimi corrotti e gerontocratici. E allora, come la mettiamo con la teoria di Obama e compagni che la chiave per risolvere tutti i problemi del Medio Oriente è nel conflitto fra Israele e i palestinesi?


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