Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
una cultura di vita contro una cultura di morte 24/01/2011
Romano Prodi è un signore che è andato a offrire la sua pacca sulla spalla e il suo sorrise felice al dittatore iraniano impiccatore di omosessuali, negazionista, aspirante distruttore di Israele e lapidatore di innocenti nei giorni in cui una giovane dissidente veniva stuprata a morte nei sotterranei della polizia di Theran. Sul suo sito campeggia un piccolo balilla palestinese che tira un sasso contro un carroarmato. Nelle culture di vita contro i carri armati ci vanno gli uomini. Nel ghetto di Varsavia contro i carri armati ci sono andati gli uomini, dopo aver chiuso i bambini nelle cantine così campavano mezz'ora di più, in Ungheria contro i carri armati sovietici ci sono andati gli uomini. Nelle culture di morte il bambino non vale nulla, il bambino è messo al mondo per lanciarlo contro il nemico come un sasso. Le culture di morte, nazismo, fascismo, intifada palestinese, khomeinismo, adorano il mito del piccolo balilla, del bimbo soldato. Tutte le volte che vediamo un carroarmato da una parte e un bambino con un sasso in mano dall'altra la decodifica della foto è questa: quelli della parte per cui combatte il bambino sono una cultura di morte talmente delirante da aver rinnegato persino l'etica minima della madre alligatore che, lei sì, protegge la sua prole e quelli della parte dela carroarmato sono persone talmente perbene che persino i genitori dello sciagurato bambino sanno che mai e poi mai faranno del male a quel bambino.
La foto pubblicata da Romano Prodi, un carroarmato israeliano da una parte e l'eterno piccolo balilla col suo sasso, esprime perfettamnente il conflitto israeliano palestinese: una cultura di vita contro una cultura di morte.