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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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La Repubblica - La Stampa Rassegna Stampa
17.01.2011 Ahmadinejad calpesta tutti i diritti umani e continua con gli arresti
Ma Angelo Aquaro preferisce criticare Israele per il suo tentativo di fermare il nucleare iraniano

Testata:La Repubblica - La Stampa
Autore: Angelo Aquaro - La redazione della Stampa
Titolo: «Il virus anti atomica iraniana testato in una centrale d´Israele - Undici anni all’avvocato della Ebadi Il marito vuole difenderla, arrestato»

Riportiamo da REPUBBLICA di oggi, 17/01/2011, a pag. 19, l'articolo di Angelo Aquaro dal titolo  " Il virus anti atomica iraniana testato in una centrale d´Israele ", preceduto dal nostro commento. Dalla STAMPA, a pag. 17, la breve dal titolo " Undici anni all’avvocato della Ebadi Il marito vuole difenderla, arrestato ".

La REPUBBLICA - Angelo Aquaro : " Il virus anti atomica iraniana testato in una centrale d´Israele "

Aquaro sembra seccato per la soluzione semplice e pulita trovata da Israele per bloccare il nucleare iraniano. Invece di bombardare i siti atomici, li neutralizza con un virus informatico. Non è la soluzione migliore ?
Aquaro scrive : "
Nel deserto del Negev dove Israele custodisce «Il segreto peggio nascosto del mondo» - come dice il titolo del libro di Avner Cohen: e cioè il suo arsenale nucleare. Lì gli israeliani hanno testato sulle loro macchine l´efficacia del virus. ". Ammesso e non concesso che Israele possieda un arsenale nucleare, il fatto che abbia sperimentato il virus Stuxnet prima di lanciarlo ci sembra indice di professionalità. Se Stuxnet funzionasse, eviterebbe che l'Iran si dotasse di una bomba atomica.
Aquaro preferirebbe che Israele lasciasse in pace l'Iran, che gli desse una mano a costruire la bomba?
Invece di preoccuparsi del presunto arsenale israeliano, perchè Aquaro, sull'Iran, non riporta la notizia (pubblicata in questa pagina) dell'arresto del marito di Nasrin Sotoudeh (avvocato di Shirin Ebadi)? E' una non notizia? Infatti REPUBBLICA l'ha ignorata.
Ecco il pezzo di Aquaro: 

NEW YORK - Altro che sanzioni. E stato il cyberattacco congiunto Usa-Israele ad allontanare di qualche anno l´incubo dell´atomica iraniana. L´ex capo del Mossad, Meir Degan, l´ha detto alla Knesset: «Teheran ha così tante difficoltà tecniche che non potrà costruire la bomba prima del 2015». Ma come: per Israele il rischio della nuclearizzazione degli ayatollah non era imminente? Non bisognava colpire con uno strike prima possibile? C´è strike e strike. E gli israeliani - con il grande aiuto degli amici americani - hanno già colpito. Solo che questa volta non sono serviti i bombardamenti del 1981 in Iraq e del 2007 in Siria. L´arma si chiama Stuxnet: il baco informatico che ha mandato in tilt le centrifughe per la produzione di uranio di Ahmadinejad.
La rivelazione non è nuova. E dall´autunno scorso che il virus viene considerato responsabile del rallentamento della produzione e che gli israeliani erano sospettati. Ma ora il New York Times svela il ruolo degli Usa. A partire dal piano messo a punto già da Bush e accelerato da quell´Obama che la destra metteva sotto accusa per le sue aperture di credito a Teheran - e intanto nei laboratori informatici dell´Idaho studiava come sabotare i computer controllers iraniani.
Sembra un film questa Operazione Stuxnet. Un film le cui prove si sono svolte a meno di duemila chilometri dalla centrale iraniana di Natanz. Nel deserto del Negev dove Israele custodisce «Il segreto peggio nascosto del mondo» - come dice il titolo del libro di Avner Cohen: e cioè il suo arsenale nucleare. Lì gli israeliani hanno testato sulle loro macchine l´efficacia del virus. E qui nel film si apre un flashback. Che cosa lega il nucleare iraniano e quello israeliano? L´utilizzo di P-1. Cioè quella piccola macchina per l´arricchimento dell´uranio che da 40 anni è l´oggetto del desiderio degli Stranamore del mondo. E che realizzata dagli olandesi fu rubata da un ingegnere pachistano che lavorava per loro: A. Q. Khan. L´uomo che venderà la bomba a Iran, Libia e Corea del Nord. Non è finita. Il film potrebbe avere ora un sequel visto che Stuxnet sarebbe capace di «addormentarsi» e poi «risvegliarsi».

La STAMPA - " Undici anni all’avvocato della Ebadi Il marito vuole difenderla, arrestato "


Nasrin Sutoudeh

Propaganda contro il regime, reati contro la Repubblica islamica e violazione del codice di abbigliamento: con queste accuse, l’avvocato iraniano Nasrin Sotoudeh, nota per il suo impegno nei diritti umani e perché legale del Nobel per la pace Shirin Ebadi, è stata condannata a 11 anni di carcere. L’annuncio è arrivato dalla famiglia di Satoudeh - 45 anni e madre di due bambini - alla quale, come pena aggiuntiva, è stato vietato per i prossimi 20 anni di svolgere la propria attività e di lasciare il Paese.

Sotoudeh, in isolamento dal giorno del suo arresto lo scorso 4 settembre e da mesi in sciopero della fame, è stata condannata dal tribunale rivoluzionario al termine di un processo cominciato il 15 novembre. «Mia moglie ha ricevuto un anno di detenzione per il reato di propaganda contro il regime e un totale di dieci anni, cinque ciascuno, per reati contro la nazione e violazione del codice d’abbigliamento islamico (il velo, ndr) quando è apparsa in un filmato», reato addebitato alla donna in un secondo tempo, ha spiegato il marito, Reza Khandan, attraverso il Comitato dei reporter per i diritti umani. I suoi legali hanno 20 giorni di tempo per presentare ricorso contro la sentenza.

Secondo il sito della campagna «Un milione di firme», un gruppo di attiviste che lottano per cambiare le leggi discriminatorie contro le donne, dopo queste dichiarazioni Reza Khandan sarebbe stato arrestato. Era stato convocato ieri alla procura della prigione di Evin - per la seconda volta dopo l’arresto della moglie -, ma l’accusa non è ancora chiara. In passato gli era stato intimato di smettere di parlare con i media stranieri, ma lui aveva continuato, cercando di difendere la moglie. Secondo i familiari gli è stato chiesto di versare una cauzione di 50 milioni di toman (37 mila euro). Reza e Nasrin hanno due figli, di 11 e di 3 anni.

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