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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Il Giornale - Corriere della Sera - Ansa Rassegna Stampa
13.01.2011 Fiamma Nirenstein : 'Peccato per gli antisemiti, è bellissimo essere ebrea'
Combattere l'antisemitismo, anche su internet. Cronache e commenti

Testata:Il Giornale - Corriere della Sera - Ansa
Autore: Fiamma Nirenstein - Stefano Jesurum - Lorenzo Salvia - Massimo Lomonaco - Redazione di Ansa
Titolo: «Una lista contro noi ebrei non riuscirà mai a zittirci - Se la lista nera degli ebrei passa dai 'Protocolli' al web - La lista antiebrei. Condanna bipartisan - Antisemitismo: Alfano, impegno per contrastarlo sul web dopo comparsa di nomi su sito che fa ri»

Riportiamo dal GIORNALE di oggi, 13/01/2011, a pag. 12, l'articolo di Fiamma Nirenstein dal titolo "  Una lista contro noi ebrei non riuscirà mai a zittirci". Dal CORRIERE della SERA, a pag. 48, l'articolo di Stefano Jesurum dal titolo " Se la lista nera degli ebrei passa dai 'Protocolli' al web ", a pag. 22, l'articolo di Lorenzo Salvia dal titolo " La lista antiebrei. Condanna bipartisan ". Dall'ANSA l'articolo di Massimo Lomonaco dal titolo " Antisemitismo sul web. 'Occorrono interventi'. Molte le reazioni, tutti chiedono nuovi strumenti di controllo  ", il lancio dal titolo "Antisemitismo: Alfano, impegno per contrastarlo sul web dopo comparsa di nomi su sito che fa riferimento a Ku Klux Klan".

Sullo stesso argomento, la Cartolina da Eurabia di Ugo Volli di questa mattina, pubblicata in altra pagina della rassegna

Ecco i pezzi:

Il GIORNALE - Fiamma Nirenstein : "Una lista contro noi ebrei non riuscirà mai a zittirci "


Fiamma Nirenstein

Quando Ilan Halimi scomparve il 21 gennaio 2006 dal negozio dove lavorava, si indagò per ogni dove: una pista di donne, una di droga, una di sporchi commerci. Nessuno cercò quel ragazzo ebreo di 24 anni dove avrebbe dovuto cercarlo: in una banlieue dove per 24 giorni un gruppo di estremisti islamici antisemiti lo torturò fino a ucciderlo. Stavano uccidendo il loro ebreo, lo credevano ricco quel commesso di un negozio di forniture elettroniche, chiedevano un riscatto impossibile per una mamma che ho abbracciato quando mi ha detto: «Nessuno mi ha creduto quando spiegavo che dovevano seguire la pista antisemita». Eppure già si assalivano nelle strade di Europa le ragazze con la stella di David al collo e gli uomini con la kippà, già si gridava «Hamas hamas gli ebrei al gas» nelle strade di Londra e di Berlino, le edizioni del Mein Kampf e dei Protocolli dei Savi di Sion vomitate sui mercati europei da importatori mediorientali diventavano popolari come le serie televisive in cui un ebreo faceva togliere gli occhi a una bambina musulmana per trapiantarli su un ragazzino ebreo. Già si sapeva che gli incidenti antisemiti insieme, e mai disgiunti per il modo e per il contenuto, da quelli antisionisti, crescevano fino a superare quelli precedenti al 1939, e che da noi il 54% degli italiani pensa qualcosa di poco piacevole degli ebrei.
Ma l'antisemitismo è nella mentalità comune una bazzecola da ridere: chi è quel demente, dice il comune buon senso, che dopo Hitler può pensare che sussistano le teorie della cospirazione sugli ebrei che vogliono dominare il mondo, la demonizzazione dei giudei devoti al male, che permanga la mitomania di un potere esclusivo, sovrannazionale, ricchissimo, volto a dominare il mondo? Eppure quel demente è qui con noi, accanto a me che sto in quella lista demenziale. Si adopera come un Golem rincretinito, un Frankestein ubriaco che però sa usare la scala mondiale di Internet, e così io faccio parte di una congiura per dominare il parlamento italiano, sono un agente del Mossad, sono un settler finanziato dal governo israeliano, sono una parte della cospirazione che ha distrutto le Twin Towers, odio gli arabi, odio i poveri, i bambini, odio la libertà di opinione…odio tutti. Sono una pedina e anche una burattinaia giudeoplutomassonica, sono israelo-americana e dominerò il mondo schiacciando degli innocenti con uno stato di apartheid la cui preferenza va a uccidere i bambini. Sono anche una riccona, una diabolica cospiratrice, un'essere ignobile che in una parola, è degno di morire. E' la delegittimazione che attacca oggi frontalmente gli ebrei e lo Stato d'Israele. La mia faccia «deve essere cancellata» dicono sul loro sito dove mi mettono in fila con tanti amici e anche con tante persone di cui non condivido le idee, e lo ripetono senza tregua in tante occasioni, come quando un loro leader, che non nomino, su internet si chiede «Cosa fare alla Nirenstein» e risponde che ci vorrebbe un volontario kamikaze per sistemarmi. La Commissione per l’Indagine contro l’Antisemitismo della Camera che ho contribuito a fondare è ritenuta, sullo stesso sito, una longa manus filosionista e tutti i suoi membri, uno a uno, sono nel mirino.
E' un decennio preciso che mi accompagnano alcuni bravi poliziotti, io so sulla pelle che cosa è l'antisemitismo odierno. Per prima cosa, è ciò che era: si serve dei medesimi «Protocolli» e degli altri testi base di costruzione della Shoah. Si è aggiornato con la Carta di Hamas, con Ahmadinejad, con una messe infinita di antisemitismo mediorientale che si è mescolato a quello neonazista, e fa un tutt'uno. La demonizzazione degli ebrei e di Israele si serve degli stessi stereotipi che ho elencato prima. IL restyling di certi temi classici sotto forma di esaltazione «liberal» dei diritti umani, per esempio la continua, ossessiva denigrazione d'Israele che l'Onu compie da quando definì il sionismo «razzismo», ricicla vecchie idee eliminazioniste. Ma queste idee sono sempre più esposte dai loro portabandiera: Ahmadinejad promette di distruggere gli ebrei, e in Europa, ormai gli si fa eco. Per chi avesse qualche interesse a sapere come mi sento, il mio animo è tranquillo. Non credo che riusciremo a battere l'antisemitismo, mai. L'antisemitismo è un problema dell'antisemita, non mio. Io lo combatterò perché non mi danneggi, non perché si redima. Nella bildung gli ebrei tedeschi immaginarono di integrarsi e spegnere il fuoco antisemita, gli ebrei fascisti sperarono di acquietarlo, gli ebrei liberal immaginano che quanto più pacifisti si mostrano tanto meno l'antisemitismo li tormenterà. Anche il sionismo ha immaginato che piegandosi a una ipotetica normalizzazione l'antisemitismo venisse fermato, o almeno mitigato. E' stato un fallimento. Contro l'antisemitismo vale solo la lotta frontale delle idee, vale l'integrità di un'identità che da più di 4000 anni costruisce l'idea della responsabilità dell'uomo di fronte a un Dio unico e invisibile, plasma una società di vita e di diritti umani, e oggi ha costruito, dopo indicibili sofferenze, un piccolo Stato democratico. Peccato per gli antisemiti, è bellissimo essere ebrea.
www.fiammanirenstein.com

CORRIERE della SERA - Stefano Jesurum : " Se la lista nera degli ebrei passa dai 'Protocolli' al web "


Stefano Jesurum

Ma quando finiremo di indignarci e basta? Quando cominceremo a fare (davvero) i conti con la nostra storia di italiani non brava gente— e di insegnarla (davvero), questa storia, alle nuove generazioni, così prescrivendo l’unica cura che porta a vaccinarsi contro antisemitismo e razzismi? Sulle pagine italiane del blog neonazista americano Stormfront è dunque apparsa l’ennesima lista di ebrei influenti nei media, nell’economia, nella politica e nella magistratura, insomma l’eterna lobby che vuole dominare il mondo fin dai tempi della Russia zarista dei Protocolli dei savi anziani di Sion. Nell’inverecondo elenco odierno appaiono decine di nomi: ebrei, non ebrei colpevoli magari di essere amici di Israele, non ebrei che portano addosso un cognome «sospetto» . Come tutti i razzisti, anche questi di Stormfront sono innanzitutto ignoranti e pure vili, dal momento che si nascondono dietro a un nickname. E dov’è la novità? Siamo abituati a blacklist del genere — ne ricordo una, 2008, di docenti universitari ebrei o presunti tali. Evidentemente, indignarsi e condannare non basta. Bisogna fare i conti con la storia e insegnarla alle nuove generazioni. Cosa che non è sempre facile. Anzi. Esce a giorni, da Marsilio, un libro di Luca Michelini, s’intitola Alle origini dell’antisemitismo nazional fascista. Maffeo Pantaleoni e «La vita italiana» di Giovanni Preziosi (1915-1924) ed è un racconto paradigmatico. Ben prima delle leggi razziali, Pantaleoni, economista di vaglia, autore di studi stimati a livello internazionale, è lo spregiudicato antisemita sul quale possono contare il fascismo e il nazionalismo. Pantaleoni è anche «maestro» di quel Giovanni Preziosi che negli anni Trenta e Quaranta sarà il punto di riferimento dei nazisti nostrani nonché protagonista della «soluzione finale» durante la Repubblica di Salò. Bene, Michelini— oggi, non allora— ha cercato di ragionare con l’accademia economica italiana del suo saggio, ma non c’è stato verso: salvo eccezioni, il tema non interessava nessuno, meglio lasciar perdere, meglio non parlarne.

CORRIERE della SERA - Lorenzo Salvia : "La lista antiebrei. Condanna bipartisan"


Renzo Gattegna

ROMA — «Estendere anche ai server stranieri la legge Mancino che prevede la punibilità di chi incita alla violenza per motivi razziali» . Renzo Gattegna, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, commenta così la notizia di un sito Internet americano che contiene un elenco di ebrei italiani «influenti» nel mondo dell’economia, dello spettacolo, della cultura e dello sport. Una specie di blacklist dell’odio antisemita che appare sulle pagine italiane del forum neonazista Stormfront, fondato nel 1995 da Don Black, ex leader del Ku Klux Klan. Roberto Saviano, Susanna Tamaro, Carlo De Benedetti, Paolo Mieli, Renato Mannheimer, Gioele Dix, Luca Barbareschi: sotto la scritta «facce da cancellare» , i nomi sono contenuti in una discussione online dal titolo «il giudaismo internazionale» . L’obiettivo è un antico vizio duro a morire nonostante tutto: sostenere la tesi dell’esistenza di una presunta «lobby ebraica» potentissima in tutto il mondo e in tutti i settori. Le persone che partecipano alla discussione sono rintracciabili ma il sito gira su un server americano e le autorità italiane non possono fare nulla. «Un vuoto legislativo» , secondo il presidente della comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, che spiega: «Anche se dovessero essere chiusi, questi siti ricomparirebbero purtroppo con sede in altri Paesi dove non è possibile perseguirli legalmente. Serve una normativa internazionale» . «A volte— dice Gad Lerner, una delle persone citate nel sito — anche gli imbecilli servono, a me ricordano che 70 anni fa in questo Paese uno come me non poteva lavorare in tv» . «È la conferma — aggiunge Fiamma Nirenstein, deputata del Pdl, anche lei citata— della diffusione dell’antisemitismo online e della minaccia che comporta all’incolumità fisica degli ebrei» . Il sito è stato condannato da tutti i partiti della politica. «È un fatto grave che impone interventi immediati e prese di posizione nette» , avverte il ministro della Giustizia Angelino Alfano. «Facciamo attenzione — dice per il Pd Walter Veltroni (Pd) — perché sono veleni che marciano rapidamente» . «È doveroso che i responsabili vengano isolati dal mondo civile» , osserva Rocco Buttiglione (Udc). Quest’anno — in occasione del giorno della Memoria, che si celebra in tutto il mondo il 27 gennaio— la presidenza del Consiglio e l’Unione delle comunità ebraiche hanno organizzato una tavola rotonda sul tema del «pregiudizio antiebraico nell’epoca di Internet» .

ANSA - Massimo Lomonaco : " Antisemitismo sul web. 'Occorrono interventi'. Molte le reazioni, tutti chiedono nuovi strumenti di controllo "


Massimo Lomonaco

«Facce da cancellare»: sono quelle di ebrei, o presunti tali, contenuti nella lista (riproposizione di altre già note in passato) pubblicata dal sito neonazista Usa 'Stormfront'. Fatto - denunciato da 'Repubblica' di oggi a poche settimane dal Giorno della memoria (il 27 gennaio) - che nelle reazioni di oggi ha registrato la necessità di una regolamentazione del web, pur senza ledere i diritti complessivi della libertà di opinione. Del resto, secondo una recente ricerca del Centro di documentazione ebraica di Milano (Cdec) ricordata da Michele Sarfatti dello stesso Centro, negli ultimi anni in Italia, e non solo, internet è diventato il veicolo principale dell'antisemitismo, del razzismo e della xenofobia: dal 2007 al 2010 i siti italiani con 'significativi contenuti antiebraici' sono quasi raddoppiati rispetto ai quattro anni precedenti. Non solo, ma nel 2009 - secondo i dati del ministero dell'Interno riportati dalla ricerca - i siti censiti sono stati 1.200, mentre nel 2008 erano 800 e che si dividono sostanzialmente in 4 categorie: 1) i principali, ovvero quelli dalla documentazione antiebraica più virulenta; 2) gli antisionisti; 3) i cospirativisti e 4) i negazionisti Insomma un dato che mostra la crescita del fenomeno. Non è un caso che Renzo Gattegna, presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei) abbia invocato «iniziative nuove», come la proposta di legge che vuole «estendere i confini della perseguibilità dei siti con contenuti antisemiti e razzisti, con la possibilità di intervenire anche su quelli allocati su server stranieri». «Si tratterebbe - ha aggiunto - della naturale estensione della legge Mancino del 1993, che prevede la punibilità per i reati di apologia del fascismo e di incitazione alla discriminazione e alla violenza per motivi razziali, etnici o religiosi». Dello stesso avviso sia il segretario del Pri Francesco Nucara sia Walter Veltroni che dall'aula di Montecitorio ha chiesto che «vengano perseguiti secondo quanto prevede la legge gli italiani che hanno collaborato alla stesura delle liste antisemite contenute nel sito Internet pubblicato da esponenti del Ku Klux Klan». Ma il problema - come hanno osservato sia Fiamma Nirenstein del Pdl, sia lo stesso Gattegna, sia Riccardo Pacifici presidente della Comunità ebraica romana, sia Sandro Di Castro del Bené Berith - è come intervenire su siti, magari chiusi in Italia e che ricompaiono in paesi senza regole oppure compiacenti. Nirenstein chiede al governo di siglare il Protocollo addizionale alla Convenzione di Budapest, già approvato il mese scorso da una risoluzione della Commissione esteri della Camera, che permetterebbe il coordinamento internazionale degli investigatori nelle indagini di questi crimini. Per Pacifici il nuovo scenario impone che l'Italia «si faccia promotrice nella Ue di una regolamentazione del web per poter intervenire in altri paesi». E Gattegna - che ricorda il prossimo convegno, per il Giorno della Memoria, incentrato proprio su antisemitismo e internet e promosso dal Consiglio dei ministri - avverte che «purtroppo in molti casi tali siti internet non sono immediatamente perseguibili, perché allocati su server che risiedono in Stati esteri, anche se i testi antisemiti sono scritti da mani italiane, in italiano e pensati per un'utenza italiana». Il deputato di Fli Alessandro Ruben ha chiesto al governo, in un'interrogazione, di «riferire in Parlamento sullo stato delle indagini» e che si «per una ricognizione dei gruppi e movimenti esplicitamente antisemiti, operanti in Italia anche solo attraverso il web». Lo «sdegno e la preoccupazione» assieme alla solidarietà agli ebrei, ma anche la «vergogna e paura», sono stati invocati da Rocco Buttiglione dell'Udc, dal sindaco di Roma Gianni Alemanno, dal vice presidente del Senato Vannino Chiti, come dagli esponenti dell'Idv Pedica e Orlando. E lo stesso ha fatto Carlo Vizzini senatore del Pdl. Gad Lerner, uno dei nomi presenti nella lista, ha sottolineato: «senza alcuna intenzione di chiedere una scorta o altro, colgo l'occasione di notare che a volte anche gli imbecilli servono». «A me ricorda - ha spiegato - come il privilegio mi vincoli al dovere della memoria, a noi ricorda come 70 anni fa in questo paese uno come me non poteva lavorare in tv. Lungi dal fare la vittima il ricordarlo aiuta».

ANSA - " Antisemitismo: Alfano, impegno per contrastarlo sul web dopo comparsa di nomi su sito che fa riferimento a Ku Klux Klan "


Angelino Alfano

ROMA, 12 GEN - «Sono a fianco dell'eurodeputata del Pdl, Fiamma Nirenstein, per il suo importantissimo lavoro di contrasto alla diffusione nel web del fenomeno dell' antisemitismo e per la grave offesa patita da lei e da tutti coloro i cui nomi sono apparsi nella lista del sito antisemita dell'ex capo del Ku Klux Klan. Questo grave fatto impone interventi immediati e prese di posizione nette». Così il ministro Guardasigilli Alfano si schiera in difesa degli ebrei offesi via web attraverso un sito. «In quest'ottica, il governo italiano è pronto, come sempre, a fare la sua parte. È stata approvata all'unanimità una risoluzione di cui è prima firmataria proprio la Nirenstein che inpegna, infatti, il governo a siglare il Protocollo addizionale alla Convenzione di Budapest sulla cybercriminalità, protocollo di strategica rilevanza poiché mira alla repressione dei reati di tipo razzista e xenofobo commessi attraverso sistemi informatici. Il mio impegno è pieno a collaborare a queste attività di contrasto perché, al più presto, si possa avviare un coordinamento internazionale degli investigatori che indagano su questi crimini. Questo perché l'Europa continui nel cammino di crescita che vede al centro la collaborazione operativa tra gli Stati, finalizzata anche all' eliminazione di quei reati che, in particolare, costituiscono una grave lesione della storia di tanti Paesi».

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