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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Rassegna Stampa
10.01.2011 Associated Press: come un'agenzia stampa distorce la verità
Analisi di Daniel Pipes

Testata:
Autore: Daniel Pipes
Titolo: «Le distorsioni dei media riguardo a Israele: un esempio»

Riportiamo da IT.DANIELPIPES.ORG l'articolo di Daniel Pipes dal titolo "Le distorsioni dei media riguardo a Israele: un esempio".


Daniel Pipes

http://it.danielpipes.org/blog/2011/01/distorsioni-dei-media-israele

Pezzo in lingua originale inglese: Media Distortion about Israel - One Example

Mark Lavie, da lungo tempo reporter dell'Associated Press in Israele, dovrebbe saperla lunga sulla politica di quel Paese. Ma riguardo alle tensioni esistenti in seno alla coalizione di governo oggi egli scrive così nel pezzo "Il Partito laburista israeliano: lasceremo se non ci sarà nessun progresso verso la pace":

Un'uscita dei laburisti, un partito moderato seduto scomodamente accanto ai falchi nella coalizione di governo, potrebbe indebolire la maggioranza parlamentare del premier Benjamin Netanyahu e costringere a tornare alle urne. Il che affosserà per mesi i tentativi di conseguire la pace in Medio Oriente.

Queste due frasi constano di un linguaggio fazioso ("moderato", "tentativi di conseguire la pace"), ma ciò che è realmente degno di nota è quanto Lavie scrive dopo nell'articolo:

Anche se Netanyahu dovesse perdere i 13 seggi dei laburisti, la sua maggioranza parlamentare rimarrebbe intatta, per quanto risicata. Contando lo stesso Partito Likud di Netanyahu, i cinque partiti della sua coalizione che perseguono una linea "falchista" detengono 61 dei 120 seggi parlamentari, una maggioranza molto ridotta anche se il Partito Laburista dovesse uscire dalla coalizione.

Non solo Lavie qui si contraddice – il governo cadrebbe o no? – ma commette molti altri errori. Tanto per cominciare non menziona che:

  • Netanyahu inviterebbe a entrare nella coalizione l'Unione nazionale, un partito di destra con 4 seggi.
  • Le coalizioni ristrette costituiscono la regola nella politica israeliana mentre le ampie coalizioni come quella di Netanyahu sono l'eccezione.
  • In passato le coalizioni di 61 seggi sono state solide per anni.
  • Yitzhak Rabin ha approvato gli accordi di Oslo del 1993 con soli 61 voti.
  • Kadima, il più ampio partito della Knesset, si è staccato dal Likud; Netanyahu potrebbe in fieri spaccare Kadima e guadagnare altri 10 seggi.
  • Se si dovesse tornare alle urne, i sondaggi suggeriscono che il Likud e i partiti affiliati otterrebbero dei seggi. Ecco un esempio di un sondaggio condotto il 5 dicembre 2010, con gli attuali seggi parlamentari nelle parentesi quadre:

32 [27] Likud
26 [28] Kadima
18 [15] Yisrael Beiteinu
08 [13] Partito laburista
09 [11] Shas
05 [05] Yahadut Hatorah
03 [03] Jewish Home/Partito nazionale religioso (Nrp)
02 [03] Meretz
04 [04] Unione nazionale
03 [00] Partito centrista guidato da Yair Lapid
10 [11] Partiti arabi

Facendo un semplice calcolo matematico, se queste cifre risultassero vere, i partiti della coalizione che ora controllano 61 seggi, nella nuova Knesset, ne controllerebbero 67.

Commenti:

1) I mezzi di comunicazione tradizionali e perfino l'Associated Press, un tempo affidabile, sono ingannevoli proprio come questa agenzia di stampa informa sull'argomento Israele.

2) Per fortuna ci sono CAMERA, la Committee for Accuracy in Middle East Reporting in America e HonestReporting.com a vigilare sui casi di giornalismo fazioso, incompetente e disonesto.

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