Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Paola Caridi, inesperta o in malafede ? 08/01/2011
copia di e-mail inviata all'Espresso per Paola Caridi (l'articolo citato è su IC di ieri)
Dopo aver letto il suo articolo intitolato "La guerra dell'acqua", le chiedo come mai non ho trovato in esso menzione alcuna di numerose realtà che avrebbero permesso ai lettori del settimanale di meglio comprendere la problematica estremamente complessa della quale lei scrive.
In particolare lei non può ignorare gli accordi stipulati tra Israele e Giordania che regolano lo sfruttamento delle acque nei territori di tutta la zona palestinese. Parimenti mi chiedo come mai lei non abbia fatto menzione degli interventi israeliani di bonifica delle acque fognarie di numerose città palestinesi, interventi che contrastano con quanto lei scrive. Le cito, come esempio, il fiume Alexander, che a suo tempo era ridotto a vera e propria cloaca raccogliendo gli scarichi fognari di Nablus e Tul Karem. Sarei ben lieto di visitare con lei il parco (denominato Italia) che si trova attorno a questo piccolo fiume, oggi bonificato e popolato da numerose varietà di animali (pesci e volatili). In questo parco, ancora in contrasto con le sue parole, non è difficile incontrare anziani ebrei ed arabi che in estate si godono la frescura in un ambiente tornato ad essere incontaminato.
Sarebbe bene che lei, Paola Caridi, imparasse a descrivere la realtà di quelle terre con maggiore obiettività a beneficio dei lettori delle pagine sulle quali scrive.