Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Israele prende provvedimenti per difendersi dalle ong pacifinte il duo Battistini-Scuto disapprova
Testata:Corriere della Sera - La Repubblica Autore: Francesco Battistini - Fabio Scuto Titolo: «La stretta della destra sui pacifisti. Tentazione maccartista di Israele - Israele, ong sotto inchiesta: 'Così si reprime il dissenso'»
Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 07/01/2011, a pag. 40, l'articolo di Francesco Battistini dal titolo " La stretta della destra sui pacifisti. Tentazione maccartista di Israele ". Da REPUBBLICA, a pag. 14, l'articolo di Fabio Scuto dal titolo " Israele, ong sotto inchiesta: 'Così si reprime il dissenso' ".
Prosegue l'informazione-unita di Corriere della Sera e Repubblica per quanto riguarda la disinformazione su Israele. Il due Battistini-Scuto colpisce ancora e raccoglie le proteste della sinistra che accusa di maccartismo il governo israeliano per la sua decisione di indire delle commissioni di inchiesta sulle attività delle ong israeliane. Come al solito, la sinistra definisce fascista tutto ciò che va contro i suoi principi. Ma il pericolo di nemici interni, specialmente in Israele, è concreto. Per quanto riguarda l'accenno al maccartismo, negli anni '50 il pericolo-comunismo era reale (niente a che vedere col comunismo di D'Alema che va in vacanza a St. Moritz), proprio come al giorno d'oggi è reale il danno che certe ong finanziate con capitali arabo-americani portano a Israele.
CORRIERE della SERA - Francesco Battistini : " La stretta della destra sui pacifisti. Tentazione maccartista di Israele "
Francesco Battistini
Prendete una democrazia di tipo occidentale. Sempre sull’orlo di una guerra interna o esterna. Governata dalla destra. Dove l’esercito ha spesso carta bianca. E dove le denunce delle organizzazioni di sinistra radicale, ancora più spesso, valgono carta straccia. Il Parlamento di questa democrazia, Israele, l’altroieri ha votato a larghissima maggioranza per una commissione d’inchiesta su queste ong. Perché il sospetto del governo è che, quando denunciano gli abusi sui palestinesi ai check point, o i crimini di guerra in Libano e a Gaza, esse in realtà prendano soldi dall’estero per fare «il gioco del nemico» . «Incoraggiando l’insubordinazione» . «Minando le motivazioni dei giovani durante il servizio militare» . La Knesset indagherà e, nel caso, farà una lista nera: tagliando contributi ed esenzioni fiscali. I pacifisti del Duemila uguali ai comunisti degli anni Cinquanta? C’è qualcosa di nuovo oggi nell’aria, anzi d’antico. E qualcuno lo chiama già maccartismo: all’aeroporto di Tel Aviv hanno inibito l’accesso internet anche ai siti di ong «pericolose» tipo Peace Now o Breaking the Silence, gli obbiettori di coscienza colpevoli di dare un’immagine distorta del Paese. «Roba da Cina o da Corea del Nord» , è la protesta. Ma se il paragone non regge — in Israele i soldati finiscono sotto processo, se si macchiano di reati, e un ex presidente è stato perfino condannato per stupro—, a preoccupare è quel che simili decisioni sottendono: l’incapacità di rispondere, con argomenti e non con inquisizioni, a una normale opposizione politica. Vero: la strage sulla nave turca, mesi fa, ha insinuato il dubbio che certi «pacifinti» siano la prosecuzione della guerra con altri mezzi. Ma un banco degli imputati per metterci chiunque non stia con le forze armate— e soprattutto con l’ultradestra postsovietica del ministro Lieberman, ago della bilancia che ha voluto questa commissione d’inchiesta — è solo legna utile a tutti quelli che vogliono bruciare le bandiere dell’Israele guerrafondaio. La caccia alle streghe finisce sempre con un rogo: attenti a chi vi soffia sopra.
La REPUBBLICA - Fabio Scuto : " Israele, ong sotto inchiesta: 'Così si reprime il dissenso' "
Jimmy Carter George Soros
GERUSALEMME - «La persecuzione al posto della politica». Così titolava ieri in prima pagina Haaretz per definire l´approvazione alla Knesset della proposta del partito di destra radicale Israel Beitenu di costituire una commissione parlamentare di inchiesta sulle attività di alcuni gruppi per la difesa dei diritti civili. Il dibattito è stato durissimo, il governo è stato accusato di voler emulare il senatore Joseph McCarthy, celebre durante la Guerra Fredda per il suo zelo nella sua ricerca di «sovversivi filo-comunisti» negli Stati Uniti. Il leader di Israel Beitenu e ministro degli Esteri Lieberman ha così raccolto un ulteriore successo nella sua lotta sistematica volta a delegittimare le voci in Israele che gli si oppongono in maniera radicale. «Vuole perseguitare organizzazioni politiche, tappare le bocche del dissenso», denuncia il parlamentare di sinistra Nitzan Horovitz, che non esita a definire la decisione «una giornata nera per la Knesset». Per gli ultra-nazionalisti i gruppi tacciati di slealtà verso Israele sono sedici, fra questi B´tselem, Yesh Din, Breaking the Silence, formata da ex ufficiali dell´esercito, Adalah e Yesh Gvul, tutti impegnati nella documentazione di violazioni ai danni dei palestinesi dei Territori e degli arabi in Israele. Nell´illustrare la necessità della Commissione di inchiesta, la parlamentare Faina Kirschenbaum (Israel Beitenu) ha sostenuto che negli ultimi anni all´estero si moltiplicano i tentativi di delegittimare Israele e che spesso essi si avvalgono di informazioni raccolte in Israele da gruppi «che solo in apparenza sono dediti alla causa dei diritti civili». «Quei gruppi - ha incalzato - in realtà incoraggiano la renitenza al servizio militare, affermano che il comportamento dell´esercito è immorale. E per giunta accettano fondi dall´estero, forse anche dall´Arabia saudita». Accuse inverosimili per il portavoce di B´tselem: non c´è nulla da indagare, le attività di ricerca di queste organizzazioni sono rese pubbliche con rapporti dettagliati nei quali vengono citate le somme dei finanziamenti. L´iniziativa della Knesset accresce il senso di accerchiamento della sinistra radicale in Israele, numericamente esigua, e a questo si deve aggiungere il silenzio dei laburisti che siedono nei banchi del governo. Ancor prima che la Commissione venga formata qualcosa è già successo. Il provider che serve l´aeroporto di Tel Aviv ha bloccato tutti i siti web di queste organizzazioni che la destra vuole mettere sulla griglia. Una scritta avverte: «Attenzione, hai cercato di connetterti con siti pericolosi».
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