Riportiamo dal GIORNALE di oggi, 03/01/2011, a pag. 10, l'articolo dal titolo " Hamas voleva attaccare lo stadio di Gerusalemme ". Dalla STAMPA, a pag. 15, l'articolo di Aldo Baquis dal titolo " Cisgiordania. E’ tornata la violenza ".
Ecco i due pezzi:
Il GIORNALE - " Hamas voleva attaccare lo stadio di Gerusalemme "

Il controspionaggio israeliano ha sventato «nei giorni scorsi» (informazioni più precise non sono state messe a disposizione, ma alcune fonti parlano addirittura dello scorso novembre) un attentato terroristico contro lo stadio di Gerusalemme. Lo Shin Bet ha arrestato un palestinese e un arabo israeliano, Mussa Hamada e Basem Omri residenti a Gerusalemme Est, che agivano per conto del movimento integralista islamico Hamas, al potere nella Striscia di Gaza. Secondo l’accusa, l’obiettivo dei due uomini (che avevano diverse pistole e avevano raccolto informazioni sulla sicurezza dello stadio oltre a perlustrarne personalmente l’area) era quello di«vendicare l’operazione Piombo fuso » del gennaio 2009 a Gaza lanciando un razzo sugli spalti del «Teddy Stadium», il principale impianto di Gerusalemme Ovest, durante una partita del massimo campionato di calcio israeliano. Altre tre persone sono state arrestate dalla polizia per avere fornito armi ai due arrestati in vista di questa fallita azione terroristica.
La STAMPA - Aldo Baquis : " Cisgiordania. E’ tornata la violenza "

Una escalation pericolosa» è in atto in Cisgiordania, avverte il portavoce dell’Anp Nabil Abu Rudeina, dopo la uccisione di due civili palestinesi in incidenti con reparti dell’esercito israeliani registrati con l'inizio del nuovo anno. Anche a Gaza la tensione torna a salire, dopo un nuovo raid aereo di ritorsione al lancio di razzi contro insediamenti ebraici nel Negev.
Nei giorni scorsi proprio lo Shin Bet, il servizio di sicurezza israeliano, aveva divulgato statistiche rassicuranti secondo le quali il 2010 è stato l’anno più tranquillo della prima decade del Duemila, senza alcun attentato kamikaze palestinese e con un totale di nove israeliani uccisi in attentati. Anche se doloroso, comunque un minimo assoluto in dieci anni.
Ma in Cisgiordania restano malgrado tutto punti costanti di frizione, lungo l’itinerario della Barriera di sicurezza. In uno di questi punti di contrasto, le terre del villaggio di Bilin, venerdì si sono scontrati dimostranti e reparti dell’esercito. Il villaggio, affermano fonti locali, è stato coperto da una nuvola di gas lacrimogeni e la 36enne Juwaher Abu Rahma - una dei manifestanti - è rimasta intossicata ed è spirata ore dopo in un ospedale di Ramallah. L’esercito israeliano nega che a Bilin sia stato fatto ricorso a gas lacrimogeni insoliti e in quantità fuori dalla norma. La morte di Abu Rahma ha egualmente impressionato il villaggio, anche perché due anni fa il fratello, Bassem Abu Rahme, era rimasto ucciso in circostanze simili.
Ieri un nuovo episodio drammatico ha scosso i palestinesi. Il ventunenne Mohammed Daraghmeh è stato colpito dal fuoco di due militari israeliani al valico di Bekaot (valle del Giordano) dopo che era entrato in una zona preclusa agitando un oggetto (risultato poi essere una bottiglia). L'uomo è stato raggiunto da un colpo all’addome, rivelatosi mortale.
Per l’Anp questi episodi «rischiano di demolire le residue speranze relative al processo di pace». Hamas accusa l’Anp di aver arrestato nel 2010 tremila dei suoi sostenitori in Cisgiordania, fra cui il dirigente militare Ayub al-Qawasmeh. Il braccio armato di Hamas preoccupa in egual misura sia l’Anp sia Israele. Proprio ieri si è appreso che suoi miliziani progettavano di sparare da una collina un razzo contro le tribune dello stato di calcio «Teddy» di Gerusalemme.
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